Assisi dedica un museo ai salvati e a Bartali

Assisi dedica un museo ai salvati e a Bartali
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Il prossimo mercoledì 16 maggio, ad Assisi, verrà inaugurato il “Museo della memoria” nella nuova location presso i locali del Vescovado di Assisi- Santuario della Spogliazione.

Proprio in questo luogo nel 1943 e 1944, l’allora Vescovo Giuseppe Placido Nicolini , vi stabilì il quartier generale di quell’organizzazione clandestina che, durante l’occupazione nazi-fascista salvò la vita ad almeno 300 ebrei.

Il Museo inaugurato nel 2011 è una idea della curatrice Marina Rosati ed oggi si arricchisce di un’area dedicata al campione Gino Bartali  in cui è posta  la sua cappellina  dedicata a Santa Teresina del Bambin Gesù e donata al Museo dalle nipoti Gioia e Stella Bartali.

In occasione della partenza della tappa del #Giro101, che avverrà alle ore 13.00, il museo sarà aperto dalle 9.00 del mattino per tutti coloro che volessero visitarlo.

Un po’ di storia

Parte importante nell’organizzazione clandestina, oltre al sacerdote Aldo Brunacci, la svolse un semplice frate francescano di De Ruta, padre Rufino Nicacci (1911-1976), allora superiore del Convento di San Damiano, che per obbedienza al Vescovo divenne il motore di tutto il sistema.

Riuscì a convincere il tipografo Luigi Brizi e il figlio Trento a stampare carte di identità false e carte annonarie. Era un artista nel suo lavoro e riuscì a farle talmente perfette da non destare sospetti.

Non fu per nulla facile convincerlo, non era per così dire di Chiesa e si rischiava la fucilazione, ma alla fine accettò e nel suo laboratorio, sito nella piazza di Santa Chiara proprio a vista ingresso della omonima basilica, con la sua macchina a pedali stampò centinaia di documenti che permisero ai rifugiati di alloggiare negli alberghi, foresterie e presso famiglie e di poter avere anche razioni di cibo.

I nomi riportati sulle carte erano quelli di persone residenti nel sud Italia, territori controllati dagli alleati. Fu una scelta meditata e intelligente, poiché i tedeschi non avrebbero mai potuto verificare l’autenticità dei nomi, avendo perso il controllo di quella parte d’Italia.

Un altro personaggio fondamentale dell’organizzazione fu il Cardinale di Firenze Elia Dalla Costa, grande amico del campione Gino Bartali. Fu proprio lui a coinvolgerlo e a chiederli un contributo importante e molto pericoloso; fare da corriere per trasportare foto verso Assisi e documenti falsi verso Firenze e non solo.

Se volete documentarvi come ho fatto io, vi suggerisco alcuni libri: