Dopo la tappa dello Zoncolan 2018 non parlerei di tracollo per Fabio Aru semplicemente perché non ha mai dimostrato di essere in gran forma quest’anno; ha partecipato a poche competizioni dove è rimasto quasi nell’anonimato.
Anche nel 2017 (Team Astana) non si annoverano trionfi e vittorie di prestigio, eccezion fatta per il campionato italiano e per un ottimo 5° posto al Tour de France (vinse una tappa).
Non partecipò al Giro 100 per un infortunio e alla Tirreno-Adriatico, nella tappa con arrivo al Terminillo, giunse con più di 4 minuti di ritardo da Nairo Quintana – il giorno successivo si ritirò.
Sempre nel 2017 si registra un 5° posto al Giro del Delfinato e una buona prestazione alla Vuelta a Espagna (alla fine della 19° tappa era 8° in classifica generale) sino al tracollo nella 20° tappa quando giunse a più di 15 minuti di distanza da Alberto Contador: concluderà la competizione 13° a più di 20 minuti dal vincitore Chris Froome.
Nel 2018 ha partecipato al Tour of the Alpes ,finendo 6° in classifica generale, ed ora al Giro d’Italia 101 dove non è mai stato in gara per il podio.
Alti e bassi certo, ma nulla che faccia pensare ad un tracollo visto che non si è registrata un’ ottima prestazione annuale. L’unica differenza rilevante e che in passato ci aveva abituato a buone prestazioni e a crisi mentre, quest’anno, stiamo assistendo solo alle crisi.
Vero è che ha cambiato Team, dall’Astana è passato alla UAE di Giuseppe Saronni ma che rilevanza abbia questo fattore sulla mancata resa del campione ora non lo sappiamo ma cercheremo di capirlo.
C’è ancora tempo e Fabio Aru ha molte opportunità per ritrovarsi.