Viaggiare è fonte di nuove esperienze, incontri con situazioni e persone. InGiroNews non è solo bicicletta quale prestazione sportiva ma unione con il creato, amore per l’ambiente e la natura. InGiroNews vi racconta una storia tratta dal libro di Eugenio Malaspina del 2020 dal titolo “Storie d’Amore che non interessano a nessuno”.
Figli senza padre
Un pomeriggio eravamo là per collaborare alla preparazione dei pasti per i senza tetto della stazione centrale e prima di lasciare la congregazione la superiora ci chiese di accompagnare una ragazza al pronto soccorso, poiché da un po’ aveva forti dolori all’addome.
Era sola e parlava molto poco la nostra lingua pertanto, giunti al pronto soccorso, io attesi in auto e Caterina l’accompagnò sin dentro all’ospedale e aspettò con lei il medico.
Il giorno dopo abbiamo saputo che era incinta e per noi è stata una bellissima notizia. Faceva la vita di strada in Francia e scappò per non subire più atroci violenze. Ora ha di certo un figlio, ora è madre di un bimbo senza un padre ma che lei ama certamente. Non l’abbiamo più rivista da quel giorno ma quel giorno c’è stato, quelle ore sono state vissute.
Sono tante le storie ma nessuna è uguale alla precedente, nessuna sostituisce la precedente e tutte formano il libro della vita di una persona, che inizia dal concepimento. Questo bimbo, come tanti altri, non ha un padre e il ruolo del padre è fondamentale nella vita dei figli. Un padre che non punisce i suoi figli non è un buon padre né un buon educatore. Non si parla certamente di «picchiare» ma di dire no ai propri figli se necessario.
Un padre, e anche una madre, dovrebbero mostrare la retta via ai figli prima di tutto con l’esempio perché «chi sa fa e chi non sa insegna». Proverbi a parte, il migliore coach, il migliore genitore mostra ai propri figli ciò che si deve e che non si deve fare, le parole dovrebbero essere un di più. È inutile dire ai figli di non rubare quando si va ad intascare una tangente, o dire al figlio di andare in Chiesa che è importante e tu non ci vai, o dire ai figli di non mentire mentre tu menti.
I Genitori sono i primi educatori, sono coloro che mostrano la via, coloro che insegnano a lottare e in particolar modo il padre, a reagire alle delusioni, ad uscire di casa, ad affrontare la vita. Specialmente il padre perché la madre, proprio per la sua natura, è fatta per accogliere, per tenere vicino a se. Per una madre è molto difficile staccarsi dai propri figli.
Mai mentire ad un genitore, mai tradire la fiducia di un genitore, mai offendere un genitore, queste sono le principali regole da insegnare ad un figlio. Se si fanno certe cose ad un genitore che timore c’è a farle ad altri? La nostra società contemporanea è in crisi soprattutto perché certi ruoli non vengono rispettati, perché molti hanno rinunciato ad essere padri e madri saggi e legati a valori universali. Gesù, figlio di Dio, per circa 20 anni ha lavorato con il padre Giuseppe che gli ha insegnato un mestiere e l’ha avviato alla vita. Mi viene da chiedermi: ma questa classe politica che ci governa, che genitori ha avuto? Che educazione ha ricevuto?
Chi ha educato i figli a suon di «bustarelle», a cercare la via facile, la porta larga della disonestà anziché quella stretta dell’onestà, che valori ha trasmesso? Come ha detto Papa Francesco in una delle sue omelie mattutine, questi genitori «danno da mangiare pane sporco ai propri figli».
Un giorno chiesero a madre Teresa di Calcutta da dove bisogna cominciare per cambiare la Chiesa. Madre Teresa rispose: da me e da te. Come potremmo avere una chiesa migliore? Con padri e madri migliori la Chiesa sarà migliore, la società sarà migliore, il mondo intero sarà migliore. La famiglia è il nucleo fondamentale della società Cristiana. La famiglia, sull’esempio di quella di Giuseppe e Maria, è cellula del corpo della Chiesa.
Certamente Dio non impone nulla, la libertà è il valore principale per Lui tanto da lasciarci scegliere anche l’inferno, sta a noi decidere cosa fare e cosa non fare. Voi padri valutate bene il vostro «fare» perché avete e avrete per sempre delle
responsabilità nei confronti dei vostri figli e dei figli dei vostri figli e noi tutti siamo figli. Alle famiglie in difficoltà che incontrava e pensando ai suoi genitori, Madre Teresa dava un solo consiglio: «che al più presto torniate a pregare insieme, perché la famiglia che non prega insieme non può vivere insieme». Lei pensava che «tutte le difficoltà del mondo hanno origine dal fatto che non diamo tempo ai bambini, alla preghiera e alla vita insieme».
da Storie d’Amore che non interessano a nessuno