SMG Pietro Micca 1943

SMG Pietro Micca 1943
Share News

Sono venuto a conoscenza del SMG Pietro Micca nel 1994 quando, pochi mesi dopo il mio matrimonio, sono andato a far visita ad una zia di mia moglie che abitava a Luserna San Giovanni in provincia di Torino.

Non ero mai stato da quelle parti, e poche ore dopo il mio arrivo vi garantisco, me ne sarei volentieri tornato indietro.

Il secondo giorno la zia ci portò a casa del fratello per farcelo conoscere e li la mia gita ha cambiato volto.

Conobbi un signore 74 enne arzillo, magrissimo alto circa un metro e ottanta super appassionato della montagna e della pesca, la cui professione era: inventore

Una persona veramente squisita,Tommaso De Marchi, questo è il suo nome.

Amava raccontare (anche se diceva che non era vero) le numerose avventure, gli aneddoti della sua lunga vita. Lo faceva con amore e grande enfasi narrativa.

Scalò il Monviso per ben 5 volte, una delle quali con suo figlio (allora undicenne).

Suo figlio si chiamava Marcomorì all’età di 19 anni per un banale incidente (era un istruttore di free climbing).

Tommaso ha combattuto la 2° guerra mondiale in Marina, fu affondato ben due volte e sopravvisse, fu fatto prigioniero.

Visse anni molto duri,  un polmone collassato, mesi di campo di concentramento e tanti chilometri percorsi a piedi per tornare a casa.

Su un mobile aveva la perfetta miniatura del Pietro Micca.

Incuriosito, lo convinsi a raccontarmi tutta la storia e lui iniziò. Da allora ci siamo sentiti spesso e anche incontrati più volte sino a quando ha lasciato questo mondo.

Quando trovavo informazioni, foto e quant’altro su quel sommergibile gliele facevo pervenire.

Il Pietro Micca era un grosso battello progettato nei primi anni ’30 per essere un silurante e posamine particolarmente veloce, dotato di una notevole autonomia ed un imponente armamento.

Varato il 31 marzo del 1935 nei cantieri TOSI di Taranto, entrò in servizio il 1° ottobre dello stesso anno. Sotto il comando del Cap. di Corv. Ernesto Terza partecipò alla guerra di Spagna.

Nel 1940 è in missione in Egitto dove minò con 40 ordigni il mare antistante Alessandria d’Egitto.

Alla fine di febbraio del ’41 opera come mezzo di trasporto tra l’Egeo e l’Africa settentrionale.

Dopo varie missioni e conflitti a fuoco, soste più o meno prolungate per riparazioni e numerosi avvicendamenti al comando, il Pietro Micca parte per la sua ultima missione.

Il comandante è il Ten. Di Vascello Paolo Scrobogna.

Il SMG parte da Taranto per raggiungere Napoli circunnavigando la Sicilia, data la pericolosità dello stretto di Messina.

Il 28.07, all’altezza di Capo Spartivento Calabro, sopraggiungono dei problemi meccanici a causa dei quali si decide di rientrare al porto di partenza:  il SMG non può più immergersi.

E’ previsto un incontro con una nave antisommergibile nei pressi di Santa Maria di Leuca al fine di scortarlo sino in porto.

Purtroppo all’incontro trova il SMG. Inglese TROPPER che alle 06.05 del 29.07.1943 lancia una salva di sei siluri, uno dei quali colpisce a mezza nave il Micca che affonda rapidamente 3 miglia per 207° dal faro.

“Io ero salito in Torretta per fumare una sigaretta, era una notte splendida e stellata, in un batter d’occhio mi ritrovai in mare, ferito e confuso. Ci salvammo in 18 persone compresi il comandante Scrobogna e il vice comandante..

Ci vennero in soccorso barche di pescatori del luogo e la nave BORMIO, la nostra scorta giunta un po’ troppo tardi all’appuntamento. Ci portarono a riva e ci ricoverarono in ospedale……..”

Segue la scheda tecnica del Sommergibile Pietro Micca e il riepilogo delle operazioni a cui ha partecipato. Il materiale è stato fornito dall’archivio dell’Ufficio Storico della Marina, con sede in Roma, in via dell’Acqua Traversa, 151

SCHEDA TECNICA – 1 unità della classe Micca

-Dislocamento: 1.567/1.967 t.
-Lunghezza: 90,30 mt.
-Velocità: 15,5/8,5 nodi
-Profondità max: 90 mt.
-Autonomia in superficie: 2.600 mg a 14 nodi, in immersione: 69 mg a 4 nodi
-Armamento: 2-120/45, 4-13,2 a.a., 6-tls da 533 mm., 20 mine
-Equipaggio: 72 uomini (8 Uff.)

CRONOLOGIA

-Impostato il 15/10/1931 nei Cantieri Tosi di Taranto.

-Varato il 31/3/1935.

-Consegnato l’1/10/1935.

-Il 10/6/1940 è dislocato a La Spezia. (16^ sq. I gruppo)

-Affondato il 29/7/1943.

RIEPILOGO O P E R A Z I O N I

-Effettua 24 uscite operative:

-4 offensive e/o esplorative in Mediterraneo.

-12 per trasporto materiali in A.S.I.

-2 per trasporto materiali a Lero.

-2 per posa di mine.

-4 per esercitazione o trasferimento.

OPERAZIONI

Comandante: C.F. Vittorio Meneghini.-Il 4/6/1940, prima della dichiarazione di guerra, parte da Taranto per azioni di minamento al largo di base nemica. La notte del 12 deposita, al largo di Alessandria, uno sbarramento di 40 mine.

-Il 25/7/1940 – Pattuglia notturna a.s. nel golfo di Taranto. Al rientro da questa missione, avviene lo scambio di consegne fra il C.F. Meneghini (M.A.V.M. sul campo) che, dopo un breve imbarco su un incrociatore, assume il comando del Ct Euro ed il C.F. Alberto Ginocchio (Che sarà decorato della seconda M.A.V.M. sul campo. (La prima il 7/4/1939 durante la campagna d’Albania) Una terza la riceverà al comando del Ct Carducci).

-La notte sul 12/8/1940, deposita a NW di Alessandria, un secondo sbarramento di 40 mine.

-Il 14/8/1940 – Agguato a NW di Alessandria. Nella stessa giornata del 14, avvistati due CCtt nemici, si porta decisamente all’attacco lanciando, da brevissima distanza, alle ore 1358 un siluro di poppa contro una delle unità nemiche. Nella manovra di disimpegno ode distintamente lo scoppio dell’arma. Al rientro da questa missione, rimane fermo in arsenale per lavori di ordinaria manutenzione. Durante la sosta, il 30/9/1940, scambio di consegne fra il C.F. A.Ginocchio ed il C.C. Guido D’Alterio. (Il C.F. Ginocchio, dopo l’armistizio, rimasto in servizio nella Regia Marina, il 14/10/44 sostituisce il C.F. Chialamberto al comando di Maricosom – Taranto).

-Il 28/2/41 parte da Taranto con 105 t. di benzina, 70 di viveri e munizioni. Il 4/3 arriva a Lero da dove riparte l’11. Durante la navigazione, la notte sul 13 avvista, a forte distanza una formazione di CCtt. Portatosi decisamente all’attacco lancia alle ore 0355 un siluro che non colpisce.

-Il 30/3/1941 da Taranto con 140 t. di benzina e viveri per Lero. Durante la navigazione, avvista un convoglio scortato. Portatosi all’attacco, lancia due siluri che vanno a bersaglio nella massa delle navi avversarie. Il 5/4, all’imboccatura del porto di Lero, per la fortuita uscita di un siluro da uno dei tubi poppieri e la sua conseguente esplosione sotto lo scafo, rimane gravemente danneggiato. Rimorchiato a Lero e immesso in bacino ripara i danni più urgenti per rientrare a Taranto nel successivo mese di giugno e andare ai grandi lavori.

-Il 28/11/1941 da Taranto per Bengasi con 176 t. di carburanti e 3,4 t. di munizioni. Il 2/12 è a Bengasi da dove riparte il 3. Il 7 rientra a Taranto.

-Il 15/12/1941 da Taranto per Bengasi con 154 t. di carburanti e 15 t. di munizioni. Il 18 a Bengasi da dove riparte il 19. Il 22 rientra a Taranto dove il C.C. D’Alterio cede il comando al C.C. Alberto Galeazzi. (Che, per le azioni al comando di vari smg, dal giugno 1940 ad aprile 1943, riceverà la M.A.V.M. sul campo. – Dopo l’8/9/1943 il C.C. Galeazzi aderirà alla R.S.I.).

-Il 18/1/1942 da Taranto per Tripoli con 156,4 t.di materiali vari. Il 19, attaccato da tre aerei nemici, riesce a sottrarsi all’attacco disimpegnandosi in immersione e riportando solo lievi danni. Il 22 arriva a Tripoli da dove riparte il 25. Il 27, durante la traversata, effettua un breve agguato nel golfo della Sirte. Il 30 rientra a Taranto dove rimane in arsenale per un lungo periodo di lavori, durante i quali il T.V. Galeazzi cede il comando al C.C. Pietro Abate.

-Il 14/6/1942 da Taranto per agguato a ponente di Malta. Resta in zona dal 15 al 18. Non avendo rilevato movimento di navi nemiche, lascia l’agguato e dirige per Taranto, dove arriva il 19. E’ già pronto un nuovo carico per le truppe itali-tedesche che operano in A.S.

-Il 24/6/1942 da Taranto per Bengasi con 185 t. di benzina e viveri. Il 28 è a Bengasi da dove riparte lo stesso giorno. Il 2/7 rientra a Taranto dove sosta il tempo necessario per effettuare un nuovo carico.

-L’8/7/1942 ancora da Taranto per Bengasi con 176,6 t. di vario materiale per le truppe operanti in A.S.I. Il 12 arriva a Bengasi da dove riparte il 13. Il 16 rientra a Taranto.

-Il 27/7/1942, da Taranto per Bengasi con 170,3 t. di materiali vari. Il 31 arriva a Bengasi da dove riparte il giorno stesso. Il 3/8 rientra a Taranto. Rapidamente effettua un altro carico di materiale da trasportare in A.S.I. e si prepara per la partenza.

-Il 21/8/1942 da Taranto per Bengasi con 123,4 t. di benzina e viveri. Il 24 arriva a Bengasi da dove riparte il giorno stesso. Il 28 rientra a Taranto ed è subito approntato per effettuare un altro trasporto di materiali per le truppe che operano oltremare.

-Il 12/9/1942 da Taranto per Tripoli con 170,9 t. di benzina. Il 16 arriva a Tripoli da dove riparte il giorno dopo. Il 21 rientra a Taranto. Rimane fermo solo pochi giorni.

-Il 30/9/1942 ancora da Taranto a Bengasi con 168,5 t. di benzina e 0.5 t. di materiali vari. Il 4/10 arriva a Bengasi da dove riparte lo stesso giorno. Il 7, sulla rotta di ritorno, al largo di S.Maria di Leuca, avvista un Somm. nemico. Va decisamente all’attacco, ma non riesce ad arrivare a distanza di lancio per la rapida manovra di disimpegno del battello avversario. Il 7 in serata rientra a Taranto. Ancora una breve sosta per il carico.

-Il 15/10/1942 da Taranto per Bengasi con 176 t. di benzina. Il 16, colto da una violenta burrasca, riporta danni tali che lo costringono a rientrare il 17. Si perde una vedetta, il sc.Giuseppe Canta, trascinato in mare dalla furia delle onde. Rimane in arsenale solo il tempo necessario per le sommarie riparazioni prima di partire per la missione di rifornimento non effettuata precedentemente.

-Il 14/11/1942 da Taranto per Tripoli con 176 t. di benzina.Il 17 arriva a Tripoli da dove riparte il 18. Il 22 rientra a Taranto.

-Il 22/12/1942 da Taranto per Tripoli con 175 t. di benzina.Il 25 sosta a Messina per avaria. Il 27 arriva a Tripoli da dove riparte il 28. Il 31 rientra a Taranto dove, finalmente, può essere concesso all’equipaggio un turno di riposo approfittando dei lunghi lavori cui il battello deve essere sottoposto. Il 15 giugno 1943 il C.C. Abate, cede il comando al T.V. Paolo Scrobogna.-Il 24/7/1943 – Parte da Taranto per trasferirsi a Napoli. Il 28, all’altezza di Capo Spartivento è costretto a invertire la rotta per rientrare a Taranto a causa di avarie. Non arriverà mai alla base!

AFFONDATO il 29/7/1943, alle ore 06.05 circa, al largo di Santa Maria di Leuca. Silurato, mentre naviga in emersione, dal somm britannico Trooper. Ha evitato con una pronta manovra il primo del due siluri che gli sono stati lanciati contro ma centrato a proravia dal secondo, va a fondo in pochi istanti. Si salvano solo 18 uomini sui 70 che compongono l’equipaggio. I superstiti vengono recuperati dal Bormio che gli andava incontro per scortarlo in porto.

(Il Comandante,T.V. Paolo Scrobogna, dopo l’armistizio, aderisce alla R.S.I. e viene destinato al comando di un nucleo della X Mas a Pola.)

Le prosssime tre foto sono state concesse dall’archivio dell’Ufficio Storico della Marina, con sede in Roma, in via dell’Acqua Traversa, 151

80 / 100