Sulla sponda est del lago di Garda
Sono iniziati i pellegrinaggi presso i centri commerciali e negozi di ogni sorta, il Natale è vicino, e spesso ci si perde quanto di più bello può offrire questa stagione dai colori unici e fantastici.
Ci concentriamo troppo su TV e schermi di pochi pollici, ignorando il fatto che possiamo perdere lo sguardo verso l’orizzonte e l’infinito che la stessa linea immaginaria tenta di nasconderci.
E’ una domenica di dicembre; attraversata la nebbia che domina la pianura padana, il sole e le montagne si mostrano in tutto il loro splendore.
Giunti a Garda, sulla sponda Veneta del’omonimo Lago, il sole è già alto e la temperatura è più che gradevole.
I banchetti natalizi sono aperti, i bar servono le colazioni ai residenti e ai turisti mattutini, l’acqua è calma e silenziosa, si odono i canti della fauna che qui vive.
Il cielo è sempre più terso, solo qualche nuvoletta all’orizzonte e i 10° asciutti fan venire voglia di bagnarsi.
Passeggiare in lungo e in largo, questa è la missione di oggi. Tra una sponda e l’altra, tra una bancherella e la successiva, con il trenino, con i piccoli natanti, degustando piccoli spuntini si ammira tutto il creato, si respira tutto il respirabile.
Lungo la strada Gardesana, passano numerosi Bike Lovers, ciclisti di ogni età e livello. Il Garda offre grandi percorsi di allenamento per tutte le gambe e per tutte le categorie. Molto praticata la circunnavigazione del lago, soprattutto in inverno, come le numerose salite quali San Zeno in Montagna, Punta Veleno, Madonna della Corona e Monte Baldo e le mille altre per tutte le difficoltà e esigenze.
Trascorriamo la giornata in maniera rilassante ma intensa , sono più di 13000 i passi che facciamo. Non contenti, dal lago, seguendo il Mincio che da Peschiera esce per raggiungere il fiume Po, giungiamo a Valeggio sul Mincio.
Parcheggiamo l’auto e ci inoltriamo nella bella piazza e camminiamo verso il vicino castello scaligero, la cui parte visitabile e sulla rocca a dominare tutta la sottostante valle. Da lassù si possono vedere anche le porte antiche ancora attraversate dalle auto; il Mincio che prosegue nella sua corsa verso il grande fiume e il centro del paese.
Il castello è di origine medioevale ma la storia di questo borgo nasce molto prima infatti, già dall’età del bronzo, vi sono tracce di importanti insediamenti.
Cosa c’è qui da vedere? I residenti ci dicono che a Valeggio ci sono tre cose: Borghetto, Parco Sigurtà e i tortellini. E’ vero ma vi è anche molto altro ma solo visitando di persona lo si può cogliere.