“In Fuga” di Davide De Zan

"In Fuga" di Davide De Zan
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L’ultimo libro di Davide De Zan dal titolo “In fuga”, presentato dall’autore e da Tonina Pantani sul suo diario Facebook, è già in tutte le migliori librerie italiane.

Passato davanti ad una di queste, tra i tanti testi in vetrina, mi è caduto lo sguardo su un particolare.

Sono stato attratto non tanto dalla bella copertina dedicata a Marco, non dal ricordo delle belle parole di Mamma Pantani dirette all’autore ma dal sottotitolo: “Il mio romanzo con gli eroi della bici”.

Certamente anche la fama dell’autore mi ha convinto ad acquistarlo, ho visto numerosi servizi televisivi di Davide De Zan, ho letto diversi articoli e certamente è persona che sa come mettere parole, vocali e concetti al posto giusto.

Ho portato a casa quel libro e l’ho letto e ora vi racconto la mia avventura.

Parlo di avventura perché tale è lo scorrere le pagine di un bel libro.

Ci permette di ripercorrere con la mente le strade del mondo, di riaccendere l’immaginazione e la fantasia, spesso assopite dai ritmi odierni, dalla tecnologia fredda.

Ci consente di pedalare, camminare e nuotare senza alzarsi dalla sedia.

Come tutti sapete, l’autore del libro Davide De Zan è figlio d’arte, prole della voce del ciclismo Adriano De Zan.

Davide è giornalista e conduttore televisivo; ha “debuttato” su Telemontecarlo e ora lavora per Mediaset. Ha seguito per tanti anni, come inviato, il Giro d’Italia, il Tour de France, le Grandi Classiche e le Olimpiadi.

Per cinque anni è stato la voce del Giro d’Italia infatti, dal 1993 al 1997, fu Mediaset ad accaparrarsi la messa in onda della corsa rosa.

Tornando al testo in questione, è un vero e proprio romanzo con un unico filo conduttore: vita vissuta a diretto contatto con i protagonisti del ciclismo mondiale.

Davide, mi permetto di dargli del tu, ci racconta cose che vanno ben al di la della cronaca spicciola degli eventi sportivi o tragici accaduti in gara sulle strade del mondo.

Va oltre la cronaca, la statistica pre e post competizione, ovvero, degli ordini di arrivo, delle braccia alzate e di tutto il resto che abbiamo potuto vedere stando davanti al televisore.

L’autore ci racconta dei suoi incontri con i protagonisti delle due ruote, dei dialoghi con coloro che sono diventati suoi grandi amici; persone con cui confidarsi e che si raccontano a lui.

Troverete inediti del Mario Cipollini secondogenito che, durante una gara del fratello finita con un ritiro, rassicurando il padre, gli promette che un giorno quella corsa la vincerà lui.

Leggerete del trionfo del giovane Fabio Casartelli alle olimpiadi sino a quel 18 luglio del 1995 quando perse la vita sulle strade del Tour de France.

Quei momenti li ho vissuti in diretta attaccato al televisore come migliaia di altre persone.

Davide De Zan era la all’arrivo di quella tappa, era lì per commentare la gara e qui, in queste pagine, ci racconta quei momenti e il suo stato d’animo a cuore aperto, senza freni e senza alcuna vergogna, usando espressioni anche molto forti.

Queste pagine da sole valgono l’acquisto e la lettura attenta di “In Fuga”.

In quella cabina di telecronaca c’era lui, in quel bar del paese con Fabio solo pochi mesi prima dell’incidente c’era lui, in quell’auto con il Re Leone c’era solo lui.

Quelli che ci racconta sono momenti di vita privata che nessun altro ci poteva raccontare, che nessun altro poteva sapere.

Quando ho letto con il cuore le parole di Fabio che risponde alla domanda dell’amico Davide, da ex ciclista dilettante e da sempre ciclista Amatore, tutto il mio corpo ha iniziato a vibrare.

Non potete non leggere queste righe, non potete non assimilare tali parole e tenerle ben presenti nel vostro cuore e nella mente.

In quelle stringhe di consonanti e vocali non vi è solo racchiusa la sostanza che distingue il ciclista onesto dal disonesto ma quella che esalta l’umano e mostra i limiti del disumano.

Leggendo questo libro correrete lungo le strade in salita e in discesa della Milano-Sanremo vinta da Mario Cipollini nel 2002; di quelle della mitica tappa del Sestriere dominata dal “Diablo”; dalle uniche e insuperabili imprese del “Pirata” e ti tanti altri campioni.

Sarete sulle strade con loro seguendo la voce dell’autore di codesto documento, sarete soprattutto in quei luoghi privati, in quei salotti dove De Zan ha incontrato i protagonisti e con i quali ha avuto dialoghi “umani” e ottenuto racconti “unici”.

In questa mia piccola recensione non riporto citazioni perché non voglio rovinarvi la lettura di un ottimo testo che va gustato dalla prima all’ultima pagina e non a spizzichi.

Lo si legge veramente tutto d’un fiato.

Non vorrei essere frainteso ma è un po’ come quando ci troviamo davanti un piatto di ottime patatine fritte, calde, sottili e croccanti: non riusciamo a smettere sino ache non le abbiamo finite tutte.

Vi auguro di cuore Buona lettura e Buone Feste.