Chi è Letizia Paternoster?

Chi è Letizia Paternoster?
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Non è certo facile o umanamente possibile poter rispondere ad una domanda simile, chi può mai conoscere a fondo una persona?

Ciclisticamente parlando però possiamo tracciare uno schizzo della giovane atleta Letizia Paternoster.

Nata il 22 luglio 1999 a Cles, provincia di Trento, già a 6 anni fa il suo primo incontro con il concittadino e campione del mondo Maurizio Fondriest.

Cles è un piccolo paese di montagna e tutti si conoscono così Fondriest, sulle pagine della Gazzetta dello Sport, confessa che l’allora piccola Letizia aveva una passione innata per la bicicletta da corsa.

Frequentava il suo negozio assieme al padre, anche lui ciclista, ma non avrebbe mai immaginato che potesse diventare la campionessa che è oggi.

Figlia di madre italiana e padre australiano inizia a pedalare quasi prima di camminare, come lei dice in varie interviste.

Fa la gavetta tra i giovanissimi, poi nelle categorie esordienti e allieve e poi passa Juniores con il team patavino S.C. Vecchia Fontana.

Sia su pista che su strada ha raccolto moltissime vittorie nelle categorie inferiori, sino ai successi del 2018 al primo anno nella categoria Elite con il Team Astana Women.

Sino ad oggi, in pista, ha conquistato ben 2 titoli mondiali juniores (2016) e diversi podi anche agli Europei.

Su strada ricordiamo tra i tanti, la medaglia di bronzo conquistata a Bergen nel 2017 ( consulta la scheda con tutte le vittorie sul sito FCI).

Al suo primo anno da Elite, il 2018, indossa la divisa dell’Astana e da quest’anno quella della neonata Trek Segafredo donne. E’ proprio di ieri la sua prima partecipazione ad una gara con questa casacca e non ha di certo perso tempo.

La giovane campionessa vince la prima tappa del Tour Down Under battendo allo sprint Sarah RoyMitchelton Scott – e Arlenis SierraAstana – nella prima tappa, da Hahndorf a Birdwood, di 112,9 km. 

Non ha ancora 20 anni e la sua carriera professionistica e solo alle battute iniziali, se il buon giorno si vede dal mattino, si prospetta un futuro a dir poco roseo sia per lei che per tutto il movimento ciclistico italiano femminile e non.

Per me è davvero un gran giorno. Sono solo al mio secondo anno da professionista, e iniziare l’esperienza con un nuovo team in questa maniera è davvero una gran cosa”, ha confessato la giovane atleta dopo aver tagliato il traguardo.