Periplo Iseo Lake
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Lago di Iseo o Sebino

E’ un sabato di metà gennaio quando mi viene l’idea di lasciarmi la nebbia alle spalle e raggiungere il lago di Iseo.

L’indomani vorrei effettuare tutto il giro del lago in bici, non l’ho mai fatto prima.

Si carica tutto in macchina e si parte alla volta di Paratico (Brescia), sede dell’albergo che abbiamo prenotato.

Si chiama Hotel Ulivi ed è un 4 stelle a due passi dal lago (prezzi più che convenienti in questo periodo).

Situato in una ottima posizione è dotato di parcheggio privato coperto e di camere standard e superior (balcone vista lago) tutte confortevoli (con TV e WiFi) e di piscina.

E’a due passi dal centro di Paratico e a quattro da Sarnico (Bergamo), vi è un piccolo ponte che li separa.

Borghi molto curati, puliti e ricchi di attività commerciali aperte anche in questa stagione.

La domenica mattina ci rechiamo a colazione nella sala al primo piano con parete a vetro sul lago – non manca nulla.

Torno in camera e mi preparo per l’uscita in bici; ci sono 5 gradi e un po’ di foschia ma il sole sembra scaldare e, guardando verso l’alto, si vede il cielo è terso e privo di nubi.

Scendo nel garage, scarico la bici, faccio gli ultimi controlli, allaccio il casco e parto.

Appena imbocco la sede stradale capisco subito che la zona è molto frequentata da ciclisti di ogni sorta: team in allenamento con ammiraglia al seguito; solitari con zainetto in spalla; amatori in coppia o a gruppetti per la pedalata domenicale; cicloturisti che si spostano da un bar all’altro.

Mi immetto sulla sede stradale con la mia Gravel a cui ho appena sostituito i pneumatici. Mi passano subito in tre e l’istinto mi porta ad attaccarmi alla loro ruota. La testa ragiona e mi dice di aspettare il prossimo treno e di scaldare prima i muscoli.

Attraverso il ponte che divide le due località di Paratico e Sarnico e mi avvio verso nord per effettuare il giro in senso orario. Decido così dopo aver osservato bene la situazione ed aver notato che quel lato del percorso è già al sole e quindi più caldo e asciutto.

La SP469 costeggia tutto il lago, l’acqua e le bellezze che essa protegge e li a poca distanza da noi.

Prima di raggiungere località Tavernola Bergamasca, alla nostra sinistra, costeggiamo il parco Corno di Predore e alla destra, in mezzo al lago, abbiamo la costa di Monte Isola.

E’ un isola lacustre il cui monte raggiunge i 262 metri s.l.m. ed è, amministrativamente parlando, un comune italiano della provincia di Brescia con poco meno di 2000 abitanti.

Proseguendo lungo il nostro percorso tra lago, ville appariscenti e borghi molto frequentati, incontriamo la prima galleria.

Questo lato ne presenta diverse, alcune classiche altre consistenti in veri buchi scavati nella roccia a dir poco caratteristici e attraenti.

Alcune si possono anche evitare visto che vi sono delle ciclopedonali lungo il lago ed alcune permettono di rimanere all’esterno delle gallerie. Non tutte però sono adatte alle delicate ruote di una bici da corsa.

E’ indispensabile, per la nostra sicurezza, adottare luce anteriore e posteriore sia per vedere che per essere visti dalle auto in transito.

L’altra sponda del lago si avvicina a noi mentre la sede stradale si restringe; ci troviamo tra il lago e la parete rocciosa.

Si incontrano vari punti panoramici di particolare effetto: se non state cercando la prestazione o inseguendo qualche record, concedetevi qualche secondo di stop per ammirare e fotografare ciò che avete intorno.

Il tratto di strada che precede Castro è veramente stretto, lo spazio tra il parapetto e la montagna e veramente ridotto.

Sopra la nostra testa vi sono reti di ferro sostenute da travi d’acciaio conficcate nella montagna.

Probabilmente non è impossibile che pietre, sassi possano cadere sull’asfalto senza le opportune e presenti protezioni.

Superate altre due gallerie, giungiamo a Castro, un bel paese sul lago.

Notiamo subito una cava di marmo e poco prima di uscire dal paese, un imponente stabilimento siderurgico.

Sul sito www.visitlakeiseo.info leggiamo: “Dalla fine del Medioevo si svilupparono numerose fucine per la lavorazione del ferro e questa maestranza ha condizionato da sempre l’economia di Castro, tanto che ancora oggi la siderurgia è una delle principali risorse del paese, offrendo occupazione a numerose persone, provenienti anche dai paesi limitrofi.

Da non trascurare anche l’attività legata alle cave di marmo nero, sfruttate durante l’intero periodo della dominazione veneta, dalle quali sono nate alcune delle colonne della basilica veneziana di S. Marco”.

Senza interruzioni, e solo il cartello da dircelo, lasciamo Castro per entrare nel comune di Lovere.

Un centro abitato molto grande rispetto a tutti quelli precedentemente superati.

Proseguiamo sino a Costa Volpino dove oltrepassiamo il fiume Oglio percorrendo la SP55.

Siamo tornati da poco nella provincia di Brescia, nel Comune di Pisogne che attraversiamo interamente.

Ad un certo punto, seguendo le indicazioni “Iseo”, la strada ci condurrebbe sulla molto frequentata SP510 detta “delle Gallerie” che noi evitiamo.

Ad un certo punto, infatti, incontriamo una sbarra e i cartelli che ci segnalano la ciclopedonale Vello-Toline lungo lago che andiamo a percorrere.

Nel primo breve tratto passiamo sotto i piloni e le volte della strada soprastante per poi costeggiare la montagna a pel d’acqua.

Da qui in poi il vento è contrario e, data la verticalità della montagna che ci sovrasta, il tratto è completamente all’ombra.

La sede stradale è perfetta, diverse sono le grotte e i passaggi nella roccia che affrontiamo con curiosità.

Incontriamo molte persone a passeggio, che pattinano e che fotografano, il paesaggio è suggestivo e particolare.

Dopo alcuni chilometri siamo a Vello, un piccolo borgo caratteristico, per poi raggiungere il più grande Marone.

Osservando il lago incontriamo nuovamente Monte Isola, da questo lato è molto minore la distanza che la separa dalla costa.

Giunti a Sulzano, scorgiamo l’attracco per i traghetti che fanno spola tra questa località e Peschiera Maraglio, il borgo d’attracco sull’isola.

Il Prossimo paese che raggiungiamo è Iseo e siamo quasi al termine del nostro giro odierno.

Con la bici attraverso il centro storico soffermandomi qualche istante davanti alla Pieve di Sant’Andrea dell’XI sec.

Proseguo per il centro, supero le piazze e raggiungo il lungo lago.

Esco poi dal paese e mi avvio vero Paratico per concludere il periplo dell’Iseo.

Sfrutto le ciclabili esistenti per non rimanere troppo nel traffico domenicale che va intensificandosi.

Giungo davanti all’albergo ma decido di proseguire sino al ponte che lo collega a Sarnico. Scatto qualche foto e proseguo verso la Chiesa di San Martino Vescovo.

Torno a Paratico ed imbocco la breve ma ripida salita che mi porta alla Chiesa di Santa Maria Assunta.

Scendo in picchiata verso il parcheggio dove concludo ufficialmente il mio giro di oggi.

In tutto ho percorso 67 chilometri con saliscendi ma nulla da considerare vera e propria salita.

E’ un bel itinerario, abbastanza facile e molto caratteristico e ricco di fantastici panorami.

Fatto il giro, se si vuol fare della salita, possibilità ce ne sono quante si vuole ma questa è un’altra storia.

La due ruote utilizata

Data la stagione climatica, le strade umide e i tracciati sterrati ho utilizzato una Gravel Wilier Triestina modello Jena 2019. La bici è dotata di gruppo SRAM RIVAL 11 velocità mono corona anteriore, cerchi Mavic All Road , coperture Schwalbe XOne Allround e sella Astute.

Puoi trovare il tracciato del percorso al seguente link STRAVA