Il ciclismo è passione, dedizione, professionalità e serietà anche per chi lo pratica da amatore e non solo per i professionisti.
Vi racconto in breve la storia di Victoria, una donna, una madre e una compagna che ottiene ottimi risultati anche nel suo amatissimo sport, il ciclismo.
Victoria lavora in fabbrica, è un’operaia nel settore calzaturiero, e come tale ogni giorno si siede davanti ad una macchina operatrice in catena di montaggio.
Lei stessa ci racconta la sua giornata tipo.
Durante la settimana ha circa 2 ore di “pausa pranzo” e utilizza solo 10 minuti per mangiare.
Lascia il posto di lavoro alle 12.00, alle 12.05 è a casa e alle 12.12 è in sella.
I tempi sono calcolati al secondo, il pranzo per lei e il suo compagno lo prepara la sera prima, così come i vestiti da indossare per il lavoro e per la bici – “se buco sono fottuta“.
Fa dai 18 ai 20 km con almeno 400 mt. di dislivello (abita nelle Marche e le colline sono a portata di mano) e non li fa a caso ma sotto la guida di un esperto che gli pianifica il tutto.
Alle 13.10 al massimo rientra a casa, parcheggia la bici, sale le scale, accende l’acqua per la pasta del figlio, e si precipita in doccia.
Si veste, fa il letto, mangia, scende le scale si piomba in auto e guida sino alla fabbrica dove alle 13.59 è di nuovo sul suo posto di lavoro.
Tutto questo lo fa per ben 3 volte la settimana.
Ci dice con gioia che il suo compagno l’aiuta preparando la colazione al mattino e apparecchiando e sparecchiando la tavola.
Il sabato esce con il gruppo Passion Bike di Porto Sant’Elpidio e pedala per circa 100 chilometri.
Di settimana in settimana nota i progressi e nella pedalata del week end il suo principale obiettivo è rimanere incollata alle ruote del gruppo, non staccarsi, “soffro ma non mollo” ci conferma.
Si cimenta nelle medio fondo e con ottimi risultati: “mi battono donne che non fanno altro che ciclismo. Inizialmente mi demoralizzavo, mi mettevo a piangere perché arrivavo 20 o 30 minuti dopo la vincitrice.
Dopo che ho saputo chi sono e cosa fanno ho smesso di abbattermi, di rattristarmi.
Credo di essere più forte io anche se arrivo dopo 30 minuti visto che lavoro in catena di montaggio, ho un figlio da crescere, un compagno e una casa da mantenere in ordine.”
Questa iniziale tristezza ora l’ha trasformata in energia positiva, in forza. Un suo obiettivo è quello di tagliare il traguardo tra le prime 5 di categoria o di migliorare anche solo di un minuto la prestazione dell’anno precedente.
Victoria viene dalla Romania e sino a sei anni fa non sapeva nemmeno andare in bici. In Romania, ci racconta, non aveva la possibilità di acquistarne una.
Ora si cimenta in gare di ciclocross, crono scalate, cronometro, medio fondo e in circuito e lo fa “per Passione, con Amore”, ci dice anche: “sto bene, non mi pesa, anzi, sto male se non lo faccio”.
Considerazioni
Lo sport in generale, anche senza risultati agonistici, ha un riscontro inconfutabile sul benessere psicofisico di chi lo pratica. Chi si cimenta con professionalità e serietà nello sport, a qualunque età, non può che trarne enorme beneficio e il suo corpo può solo che ringraziare.
Disciplina, valori, programmazione, impegno, sacrificio, costanza, dedizione, serietà, rispetto delle regole, dolore e gioia, tristezza e serenità, cadute e ripartenze, tutto questo è sport, tutto questo è vita.
Victoria non ha mai avuto “la vita facile” ed è in Italia per lavorare, per avere un presente ed un futuro migliore, per dare al figlio una vita migliore.
Victoria lavora, è mamma e compagna ed è membro indiscutibile della famiglia del ciclismo.
Ho già raccontato storie di cicliste, della loro femminilità anche su due ruote. Ho già raccontato storie umane e non mi stancherò mai di farlo.
W Victoria, W le donne, alla prossima.