È praticamente tutto italiano l’internet del “blu profondo”.
Frutto di un ex spin off dell’Università Sapienza di Roma, il progetto di una rete di computer funzionanti sotto il livello del mare è oramai realtà.
Ispirandosi alla forma di comunicazione dei delfini, basata sulle onde acustiche, si è arrivati a comunicare in immersione attraverso tablet .
L’azienda che se ne occupa è nata nel 2012 come spin off dell’Universita Sapienza e si chiama Wsense.
Non ha ancora 7 anni di vita ed è già leader nel settore della messa a punto di soluzioni per il monitoraggio terrestre e sottomarino.
Nel 2018, Wsense è divenuta strategic partner del NOC (National Oceanographic Centre) di Southampton.
Partita da un progetto universitario Wsens ha inaugurato da poco la sua filiale britannica, la Wsense ltd per mezzo della quale, sperimentazione e ricerca, cercheranno di diventare business.
L’azienda, composta da scienziati di fama mondiale, sta lavorando alla realizzazione di una rete sottomarina di nuovissima generazione con lo scopo di monitorare il patrimonio archeologico del Mediterraneo.
Il progetto, cofinanziato da Easme (European Agency for Sme), si chiama Archeosub.
Altra produzione italiana, che verrà impiegato nel progetto, è il drone subacqueo “Zeno” frutto degli studi avvenuti presso l’università di Firenze e di Msn, il suo Spin off.
Nel mare di Cesarea (Israele), a settembre 2018, un team di esperti si è immerso per esplorare i resti del porto costruito 2000 anni fa da re Erode.
Dotati di tablet ed utilizzando droni sottomarini senza cavi e nodi sensori, sono riusciti a comunicare tra loro durante l’immersione.
Con una boa dotata di antenna wi-fi è stato anche possibile messaggiare con la superficie.
Certamente sono state poste le basi per una rivoluzione tecnologica made in italy eccezionale, ma quali saranno i risvolti anche negativi?
I nostri mari, già molto provati da ogni sorta di inquinamento, avranno altro di cui soffrire?
Le onde acustiche utilizzate per la comunicazione quale conseguenze provocheranno all’ecosistema marino?
Ci sarà molto da approfondire, intanto possiamo affermare, usando le parole di Neil Armstrong, che è stato compiuto “un grande passo per l’umanità“.