La paura è costante e quotidiana.
La paura che finisca tutto, non paura di morire, ma del dolore che resta, il dolore che c’era e che ci sarà.
La paura serve, è utile, aiuta a rimanere in guardia a non lasciarsi abbattere dai pericoli e dalle difficoltà.
Mantiene alta l’attenzione, ci rende vigili e attenti.
Ma se supera quel limite sottile come un capello, che divide il bene dal male, la paura è in grado di distruggerci.
Non servono traumi fisici, bastano i pensieri, le angosce ad abbatterci, a portarci sull’orlo del precipizio.
Lo stomaco si gonfia, il cuore accelera, l’aritmia cardiaca ti toglie serenità.
Ti corichi e non dormi, stai in piedi e il sonno ti invade.
Vorrebbe farti rinunciare ad ogni cosa facendoti sentire tutto inutile.
Camminiamo su una corda in equilibrio.
È una battaglia che non finisce mai.
È una avversaria ed una alleata di cui non si può fare a meno, pena il tracollo.
È strana la paura, molto strana.
Ti può annientare ed indurti al suicidio a suon di cattivi pensieri.
Può renderti attento, preciso, onesto, rispettoso delle regole e della tua e altrui dignità.
La paura non va eliminata, non va sconfitta, va accettata e capita.
Il dolore e la paura maturano ogni creatura se compresa e domata.
Vogliamo capire la paura?
Facciamo qualche esempio.
Hai voglia di correre, di salire in bici e quando trovi il tempo, la paura entra in azione.
I pensieri negativi iniziano ad aggredirti: possibili incidenti, cadute, dolore.
La mente sembra percorrere le rapide dei pensieri paralizzanti.
C’è solo una cosa da fare, iniziare a pagaiare e dirigere la canoa dove vogliamo noi, interrompendo, quindi, il flusso di negatività.
Concentrarsi ed elaborare la situazione è importantissimo per sfruttare la paura ingiustificata ed ingiustificabile.
Non solo usciamo in bici ma ci concentriamo su ciò che facciamo, su cosa fanno gli altri.
Convertiamo in azione ciò che tende a legarci al palo, in attenzione ciò che ci porta stanchezza e sonnolenza, in velocità ciò che ci vorrebbe seduti sulla sedia.
La paura si concretizza attraverso pensieri violenti che tendono a farti sentire inutile e a ritenere inutile tutto.
Non è facile, i farmaci non aiutano, creano dipendenza ed assuefazione.
Quello che serve è elaborare, riflettere ed agire.
La paura la provano tutti
L’ha conosciuta anche Gesù, sudava sangue nell’orto del Getzemani.
L’ha accettata, l’ha vinta, l’ha affrontata sino sulla croce. “Sia fatta la Tua volontà non la mia”.
Ha creduto al Padre ed ha VINTO.
Lui ci tiene per mano in equilibrio su quel filo.
Ci vuole fiducia