Stiamo andando a Arquata del Tronto e Amatrice per la 4° edizione di #NOICONVOI, una pedalata a fine benefico tra i paesi duramente colpiti dalle scosse telluriche iniziate nell’agosto del 2016.
Abitiamo a quasi 500 chilometri dal luogo di partenza dell’evento, pertanto ci siamo incamminati il giorno prima.
Come sempre, in questa stagione è più semplice trovare alloggio a prezzi relativamente convenienti, noi abbiamo fatto sosta per la notte a San Benedetto del Tronto, in riva al mare, amo il mare.
A cena
Degustando un primo di pesce, mi è sgorgata una riflessione: la vita odierna è progettata per disgregare la famiglia, l’istituzione regina nella cultura italiana e della fede cristiana.
Limitando i tempi di condivisione quali pranzo e cena, hanno ridotto all’osso i momenti di incontro di tutta la famiglia. Dico hanno perché i ritmi di lavoro, gli orari di apertura delle attività, sono la principale causa di tutto questo.
Una volta si cucinava assieme per la festa, oggi son più le volte che si mangia fuori e in velocità di quelle a casa propria.
Andando sempre di corsa ci si perde, mangiando divisi non si condivide e l’unità familiare viene messa seriamente in pericolo.
#NOICONVOI2019
Quello che vogliamo fare in questo fine settimana è stare in famiglia e condividere con altre famiglie una tavola, il cibo, la fatica in bicicletta, i racconti di quei giorni in nome della solidarietà verso fratelli sventurati.
Lo facciamo con la presenza, con un contributo economico, acquistando i buonissimi prodotti della terra di queste zone: marroni di 1° scelta, tutto il necessario per un’ottima pasta all’Amatriciana, vino buono, formaggio pecorino, lonza da affettare ecc. Ci ha pensato mia moglie a riempire la borsa della spesa.
Punto di ritrovo è stato il villaggio SAE di Pescara del Tronto, frazione di Arquata del Tronto, comune duramente colpito dal sisma.
Giornata limpidissima, un bel vento fresco e sole hanno atteso alla partenza i professionisti del pedale, semplici appassionati, cicloturisti, cicloamatori, accompagnatori, fotografi e tv.
Partecipanti
Il via è scattato poco dopo le 10.00. In prima fila vi erano Luca Panichi, ex ciclista oggi atleta in carrozzina, Marta Bastianelli (campionessa italiana 2019), Dario Cataldo, Eros Capecchi, Giovanni Visconti, Luca Wackermann, Andrea Tonti, Manuel Bongiorno, Alberto Bettiol, Marina Romoli, Kristian Sbaragli, Salvati, Coppolillo, Alberati e altri (scusatemi se ora non ricordo tutti i nomi).
In prima fila vi era anche Alberto Pirozzi, il sindaco di Amatrice nei giorni del terremoto.
Il gruppo è partito subito in salita in direzione di Accumoli e, attraversando le località di Villanova, San Giovanni, Terracino, Colleposta, Roccasalli, Forcelle, Pasciano, Collegentilesco, Torrita, si è giunti poi ad Amatrice in zona rossa.
Siamo stati accolti in un clima di festa nonostante intorno vi siano, ad oggi, solo macerie e villaggi di case prefabbricate di emergenza.
Tutti i negozi sono stati inglobati in due grosse strutture adibite a centri commerciali.
Nel piazzale i volontari della “Sagra degli spaghetti all’Amatriciana” ci hanno servito un ottimo piatto di amatriciana in rosso. Perfettamente al dente e abbondantemente condita l’ho condivisa con la mia dolce metà.
Giornata splendida, più primaverile che autunnale: al 20 di ottobre non è frequente poter stare in maniche e pantaloncini corti a più di mille metri di altitudine, ed avere caldo per giunta.
Lasciata Amatrice, attraversata di nuovo la zona rossa, siamo scesi sino all’inizio della salita per località Pretara nel comune di Arquata del Tronto.
Gli ultimi 5 chilometri di salita ci hanno portato al pasta party conclusivo – naturalmente a base di Amatriciana – e alla festa di fine evento.
E’ stata consegnata al vincitore della lotteria, la maglia della nazionale italiana utilizzata al mondiale 2019, debitamente firmata da tutta la squadra azzurra.
I saluti
Il momento dei saluti è arrivato, e non ci vuole poco tempo per congedarsi, ci conosciamo quasi tutti.
Paesaggisticamente parlando, sono posti a di poco fantastici, naturali. Nonostante le molte case crollate, la gente del posto sa rendere ancora più soleggiati questi luoghi. La voglia di vivere è molto più forte delle pietre e anche dei materiali antisismici
E non possiamo certo andarcene senza ricordarci e pregare per le vittime che sono state 299, di cui 239 nel territorio di Amatrice.
La strada di casa per noi è ancora lunga, altri 500 chilometri ci attendono
Ci incamminiamo, ricaricati, felici di esserci stati e soprattutto di aver incontrato lo sguardo di molte persone del posto, di aver parlato con loro, di aver mangiato, bevuto e condiviso una passione: la bicicletta.