In Giustizia

Pantani
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L’ingiustizia e un problema che può riguardare tutti, non bisogna pensare che la subiscano solo gli altri. Se lo Stato non ci garantisce Giustizia, non va in cerca della verità, che cosa ce ne facciamo?

Nella vicenda dell’uomo Marco Pantani, una delle cose più scandalose riguarda il medico accorso per certificarne la morte.

Il professionista in questione non aveva con sé nemmeno un termometro per misurare la temperatura rettale (lo si vede chiaramente dal video della Polizia messo in onda dalle Iene di Italia 1).

Hanno cercato li intorno ed hanno utilizzato uno strumento per bambini con scala a partire da 34°.

Si odono anche delle voci in quella stanza, una dice di non conoscere le procedure, di non saper cosa deve fare.

Questi signori che appaiono impreparati, per nulla professionali, approssimativi, lavorano ancora?

Procedimenti disciplinari ne hanno subiti?

Forse era un proforma perché la sentenza era già scritta?

Chi sa non parla perché probabilmente ritiene che cosi facendo metta a rischio la propria carriera?

Per loro la giustizia, la vita altrui, valgono poco o nulla?

O forse, chi ha la sventura di cadere nel giro della droga, perde ogni tipo di dignità e diritto?

Le persone coinvolte a vario titolo, non parlano perché minacciate da chi usa il terrore e la pistola per comandare? Da chi usa diffamazione, tritolo, proiettili, cemento e acido per farsi rispettare?

Da chi usa le istituzioni per i propri fini, inserendo al loro interno uomini fidati?

Dalla cosiddetta criminalità organizzata? Quanto è radicato questo sistema di potere, dove ha termine l’ingiustizia e inizia la giustizia?

La gente ha paura e pensa ai cavoli propri, anche per questo bestemmia un Dio che si è fatto ammazzare seppur innocente, per salvare la sua gente.

Eliminato un tale Dio il gioco è facile, anche ripudiare la propria madre e scontato.

La gente che vive tranquilla con la coscienza sporca non amerà Dio ma è serva del diavolo di sicuro.

Lo Stato che non rispetta e valorizza il suo popolo, merita rispetto?

Sono tantissime le domande a cui ancora non trovo risposta.

E’ evidente che la macchina della Giustizia si limita spesso a leggere le carte e basare le sentenze sul materiale in possesso.

Perché, però, da l’impressione di non voler raccogliere tutto ciò che c’è e di chiarire ogni dubbio?

La colpa sta in chi promulga le leggi, in chi le dovrebbe far rispettare, in chi giudica o è equamente distribuita?

Sono tutte persone pagate dalla collettività, non dovrebbero lavorare per il benessere di essa?

Sono veramente confuso e amareggiato, ferito e addolorato.