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Marco De Marchi

Marco De Marchi
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Marco De Marchi

(7 gennaio 1962 – 11 settembre 1985)

Marco De Marchi, figlio di Tommaso De Marchi e Teresa Beccaria, abitava a Torre Pellice (To) con la propria famiglia.

Sin da piccolo fu educato dal padre alla vita di montagna, reduce di guerra, che lo porto con sé ad arrampicare.

Crescendo si innamorò sempre più del verticale e ne fece la sua professione.

Divenne una guida alpina e istruttore di arrampicata.

Entra a far parte del Club Alpino Italiano, sez. di Pinerolo alla fine degli anni ’70, dopo aver superato con successo il corso di alpinismo assieme ad altri allievi:  Sergio Griva, Luciano Manavella, Umberto Valocchi, Marco Conti, Bruno Felizia, Anne Lise Rochat, R. Geuna, G. Difrancesco, Mauro Burdino, Riccardo Andruetto, Ezio Sallen, Franco Barus.

Si arrampicò ovunque sino a quell’ultimo giorno, il 5 settembre 1985.

Dopo tanti successi arriva purtroppo un momento tristissimo, in un sol colpo nel 1985 scompaiono cinque carissimi compagni di cordata, un momento che osiamo definire irripetibile e che non possiamo pronunciare senza un brivido di commozione, se ne vanno Marco Demarchi alla palestra Mugniva, Giuliano Sciandra al Pic San Nom, Carlo Santiano al Niblè, Ivo Brogliera al Monviso e Mario Serasio all’Orsiera

Club alpino italiano sez. pinerolo

Era con un allievo in località Mugniva nel comune di Luserna San Giovanni quando, a causa di un banale incidente in allenamento, sbatté la nuca e morì.

Non ho avuto la fortuna di conoscerlo di persona ma i racconti di mia moglie, degli altri parenti e, soprattutto del padre Tommaso, me l’hanno fatto diventare vivo nel cuore e nei pensieri.

In questi giorni ho incontrato sui social due suoi amici, un uomo e una donna, due suoi conterranei che mi hanno raccontato bellissimi momenti.

Testimonianze

Conoscevo molto bene Marco, eravamo compagni di cordata. Ricorderò per tutta la vita le serate passate con Tommaso a chiacchierare nelle settimane dopo il tragico incidente… racconti della sua vita, della marina, della montagna, di Marco. Anche mio nonno era in marina, imbarcato sul cacciatorpediniere “Lanciere”, fu ferito nella battaglia di capo Teulada nel novembre del ’40 e decorato con la medaglia d’argento. Ho una foto appesa nella sala da pranzo dell’agriturismo, Marco su una via alla montagna spaccata di Gaeta.

Massimiliano

Ricordo con affetto Marco era un amico speciale sempre allegro eravamo insieme negli scout e purtroppo se n’è andato troppo presto più o meno nello stesso periodo in cui ci ha lasciati mia sorella Helga troppo giovani troppo belli.

video emozionante … grazie per aver riportato Marco nelle nostre vite di nuovo

Massimiliano mi ricordo eccome, abbiamo dormito sul ponte della nave per terra ma ci siamo divertiti tanto, che ragazzo meraviglioso Marco, era più grande e ci sopportava tutti ! Gli anni delle medie bellissimi.

Elena

Quando andavo a camminare in montagna con Tommaso e mia moglie Caterina, era il 1994, mi dava da tenere un altimetro che era di Marco.

l’altimetro di Marco… Un Thommen che all’epoca era il top.

Massimiliano

Parlava sempre di lui, delle arrampicate che facevano insieme e mentre raccontava, se vi era il Monviso a vista, mi indicava le pareti che aveva scalato con il figlio, i canaloni innevati scesi con li sci ai piedi.

Ogni giorno montava sulla moto di Marco e andava alla parete dove è avvenuto l’incidente.

Quante volte siamo andati ad arrampicare con quella moto.

Pensa che il giorno dell’incidente io ero in Abruzzo.

Aspettavo Marco che scendesse per andare al gran Sasso e lui doveva andare al funerale di un comune amico.

Massimiliano

Ci ha portati molte volte in quel luogo, dove fece costruire una chiesetta e dove ci sono tornato anche pochi giorni fa.

Il 5 settembre del 1985, Marco batte la testa, forse per un errore di chi faceva sicura.

Era con un ragazzo più o meno della stessa età che la famiglia non ha più incontrato da allora.

Marco apparse subito grave, soccorso fu portato in ospedale e pochi giorni dopo morì, l’11 settembre.