E’ ufficiale, la Vini Zabù Ktm parteciperà al Giro d’Italia n. 103.
All’indomani di codesto grande evento, ho intervistato Luca Scinto, il direttore sportivo per eccellenza del Team toscano.
Per le professional italiane partecipare alla corsa rosa è forse l’appuntamento più importante dell’intera stagione agonistica.
Nel 2020, dopo un anno senza invito, tornerete quindi al Giro d’Italia con Giovanni Visconti capitano.
Avete già individuato le tappe per voi da podio?
“No, quest’anno ho guardato il tracciato quando l’hanno presentato ma non ho voluto approfondire. Ci penserò in questo mese perché, sai, l’hanno scorso siamo andati a provare anche due tappe e poi non siamo andati al Giro. Per noi è difficile fare programmi non sapendo le corse che vai a fare, ho aspettato prima l’ufficialità della nostra partecipazione.”
Per determinate corse come il grande giro, non avete libero accesso.
“Abbiamo gli stessi diritti e doveri di una squadra pro tour ma dobbiamo essere invitati”.
E’ un Giro per Visconti?
“Ci saranno tante tappe adatte a Visconti e spero di portare dei giovani per rilanciare qualcuno di loro. Qualche corridore che si è perso negli anni, era un buon corridore da dilettante junior e poi non è ancora esploso. Vorrei portare qualcuno di questi ragazzetti qui e spero che possano venir fuori.”
“Visconti è una garanzia, è quello che mi aiuta a fare gruppo, è la forza in più che ha la squadra. Lo conosco, è cresciuto con me. Anche se lui è giovane e io sono giovane è come se fosse un figlio.”
“L’ho visto crescere, andar via, l’ho ripreso, l’ho sempre avuto sottomano, da come pedala capisco se sta bene o no. Ormai lo capisco dai suoi atteggiamenti, da come si alza la mattina so già che giornata è. Dopo il brutto incidente si è rialzato in fretta, un altro normale avrebbe chiuso la stagione”.
La tappa di Cesenatico, che ripercorre il tracciato della “Nove colli” potrebbe essere favorevole alle caratteristiche di Giovanni o di altro corridore della Vini Zabù?
“Sono abituato che nel Garibaldi i corridori mettono una X per farmi sapere le tappe che gli interessano, quando arriveremo li penseremo al Giro d’Italia, per scaramanzia non voglio dire niente.”
Il Garibaldi, per chi non lo conosce, è un libro che contiene tutte le informazioni dalla A alla Z relative al Giro d’Italia. Ogni squadra e addetto ne possiede una copia e, da qualche tempo, vi è anche la versione web.
Quale sarà il percorso di avvicinamento al Giro di Giovanni Visconti?
“Io vado in Argentina mentre Visconti comincerà a Laigueglia, inizierà più calmo. Dopo andrà al Dubai Tour, Larciano, Sanremo, Coppi & Bartali, Giro di Sicilia e Turchia”.
Parteciperete alla Tirreno Adriatico?
“No”
I ragazzi del team e lo staff come hanno preso la notizia della partecipazione al Giro?
“Tutti felici, poi quando verrà il momento di fare la squadra tutti non li potrò accontentare, cercherò di portare quelli che mi daranno più garanzia”.
Una domanda tecnica: avete utilizzato i freni a disco per tutto il 2019, quale è la tua opinione su questa innovazione introdotta sulle bici da corsa?
“I freni a disco sono l’evoluzione del ciclismo, hai una frenata incredibile, c’è più sicurezza. Per i meccanici la manutenzione richiede più tempo, bisogna stare attenti a come si montano le ruote e ad altri particolari. Li sto provando anche io e, specialmente sul bagnato, la bici è più sicura”.
Anche Vincenzo Nibali quest’anno userà una bici con i freni a disco, è sempre stato considerato un ciclista affezionato, per così dire, al sistema frenante tradizionale, come lo spieghi?
“I corridori con le bici sono come con le donne, c’è a chi gli piace la bionda, la mora, ripeto che per me come frenata, come sicurezza i freni a disco sono migliori.”
Tu sei bello carico come al solito, come sarà il tuo inizio di stagione?
“Inizierà in Argentina, partirò il prossimo mercoledì, non vedo l’ora”.
A breve compirai gli anni.
“E si, sono 2/3 anni che li compio in Argentina. Superata la cinquantina cominciava a preoccuparmi la situazione. Da quando mi sono messo un po’ a dieta, a fare dell’attività fisica, correre a piedi ad andare in bici, mi sento giovane come a 30 anni, fisicamente e mentalmente.”
Il Campionato italiano si correrà in Veneto il 21 giugno, partirà da Bassano del Grappa e terminerà a Cittadella. Verrà affrontata per ben 12 volte la salita della “Rosina”.
Una competizione ideata da “Pippo imprenditore, Pippo ideatore, Pippo vulcano” come l’ha definito la Gazzetta dello Sport in un articolo.
“Il campionato italiano? Guarda, Pippo, a prescindere che negli ultimi anni io non concepivo il suo modo di fare ciclismo, e lui forse non concepiva il mio modo, nell’ambito di testa, di intelligenza di parlare e di organizzare, penso che sia una persona molto, molto valida.”
Per quanto riguarda la corsa, Visconti?
“A Visconti non si preclude corsa. E’ un campionato italiano che è adatto a parecchi corridori. Bisognerà capire se facendo dodici volte la Rosina, il finale diviene duro o no. La Rosina la conosco, non è una grande salita ma può dar noia farla dodici volte”.
Vini Zabù, il vostro principale sponsor, sarà portato lungo le strade del Giro, un ottimo debutto nel mondo del ciclismo per questa azienda, avete un contratto pluriennale?
“Il contratto è per un anno”
Il rapporto tra te e Angelo Citracca sembra sempre più solido, sul piano gestione squadra, sulle scelte tattiche ti dice la sua o ti lascia carta bianca?
“Siamo insieme da tanti anni, il rapporto è ottimo. Siamo una realtà che può crescere, che fa di tutto per crescere ma non è facile. Per me il ciclismo, comunque, rimane lo sport numero uno per pubblicità”.
Simone Velasco, dopo una buona stagione, quest’anno è passato in un team di prima fascia. Voi avete ingaggiato forti e promettenti giovani, quale sarà la filosofia di gara con un team potente e con una età media bassa?
“A me piace tirar su i ragazzini, è che quando posso godermeli me li portano via, un premio valorizzazione sarebbe bello averlo, come nel calcio, vuoi il ragazzo? Bene è vincolato, minimo mi devi dare tot. Ad esempio, Velasco ha fatto due anni con noi, è cresciuto con noi e un premio valorizzazione ci stava, Velasco come tanti altri corridori”.
Aver avuto in squadra Antonio Tiberi, cresciuto nel Team Ballerini vostro vivaio, non sarebbe stato male vero?
“I ragazzi giovani, ora con il discorso di Mathieu van der Poel, voglion diventare tutti professionisti, vogliono saltare il dilettantismo, vogliono arrivare subito. I ragazzi oggi a 17,18 anni sanno già tutto loro. Quando arrivano a 27,28 anni, per me, sono già in fase discendente”.
Grazie Luca, buon fine settimana.
Io e Luca Scinto siamo coetanei, classe 1968, lui compie gli anni il 28 gennaio, mentre io il 28 ottobre.
E’ sempre carico di energia, quando si parla con lui si ha a che fare con un fiume in piena.
Lo ringrazio per il tempo che ci ha dedicato e per aver condiviso, con me, con voi che leggete, la sua gioia professionale e i prossimi impegni.
Ci vedremo presto sui campi di gara e al Giro… Me l’hai promesso!!!