Ciclismo farsa?

Trek-Segafredo
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È vero che sono cause di forza maggiore, è vero che si cerca di riempire il tempo meglio che si può.

È altrettanto vero che si debbano far girare i nomi degli sponsor sperando che non scarichino i team.

È altrettanto vero che siamo un po’ stanchi di vedere professionisti portare la spesa o fare record reali su piattaforme virtuali.

Siamo un po’ stanchi di vedere gente pagata molte migliaia di euro girare sul rulli in lussuose case a Montecarlo o a Lugano.

Vi seguiamo perché forti campioni della bici.

Continuiamo a credere nel ciclismo nonostante gli infiniti casi di truffa alias doping messi in atto in ogni epoca.

A me poco interessa la vita privata dei cantanti che non cantano come dei ciclisti che non corrono.

La vita privata è privata.

Non mi interessa nemmeno il parere di un professionista su una bici, è pagato per dire che la sua è la migliore.

Tornate a correre, chiedetelo a gran voce ma non su Instagram, ma a Roma.

Altrimenti buttate via la veste da professionisti evenite a fare il giro domenicale con noi.

Volete le gare? Volete lavorare? Battetevi come fan tutti o state troppo bene?

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