Il vero amore 13 luglio 2020 – Francesco Ferrari

La sorgente
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Venerdì 10 luglio 2020, dopo due anni di atroci sofferenze sopportate con il sorriso e in grazia di Dio, un mio carissimo amico innamorato di Gesù è asceso al cielo con il sorriso in volto.
Mi ha sempre detto che un dolore così forte non lo puoi sopportate se non con Gesù accanto.
Ci ha aiutato a pregare, ci ha tenuti uniti a Cristo, ci ha dato forza e speranza.

Francesco è andato in Paradiso senza nemmeno vederlo da lontano il purgatorio.

Non ha mai colpevolizzato Gesù, non ha mai bestemmiato in alcun modo, ha sempre tranquillizzato moglie e figlio. Il dolore non si cerca ma se ci colpisce deve essere stimolo per donare agli altri noi stessi. Cos’altro c’è di più personale della propria sofferenza?

Se avete dubbi sull’esistenza di Dio padre, fareste bene ad aprire gli occhi verso i fratelli. Perché soffrire così tanto per poi morire? Francesco ha lottato contro il male per il bene di tutte le persone conosciute e sconosciute.

Ha pregato e offerto il suo dolore per chi ha incontrato in questi anni di ricoveri. Ha aperto gli occhi sulla sofferenza. Questo tempo ha dato a tutti frutti di vita eterna,

Francesco ha stretto la mano a Gesù, insieme a Lui ha sconfitto la morte.

Ciao Francesco!

Omelia di Padre Mario Gallian per Francesco Ferrari

Sia lodato Gesù Cristo.

Questa è la volontà del Padre mio, che io non perda nulla di quanto mi hai dato e che lo resusciti nell’ultimo giorno.

Che è mai l’Amore, Federico e Marina?

E’ un viaggio, è come la sorgente dal quale nasce un fiume che scorre per raggiungere la foce ed entrare nell’oceano.

Tutto parte dalla sorgente, che zampilla e che dona quest’acqua.

Quest’acqua che ti entra nel cuore e ti cambia la vita.

E ti rendi conto che l’unica cosa importante nella vita è amare.

Si può vivere senza sapere “perché vivo?”

Per che cosa vivo?

Ma non si può vivere senza sapere per chi io vivo.

E’ un Tu.

E Marina ha vissuto con Francesco, Francesco con Marina.

Le storie dell’amore, che belle!

Un giorno si sono incontrati, si sono guardati ed è divampato tra di loro il fuoco dell’amore.

Francesco, non posso vivere senza di te.

Marina, non posso vivere senza di te.

Capite che l’amore è dipendenza? Fa paura!

Amare vuol dire perdere la propria autonomia. Fa paura eh!

Il giorno che vi siete sposati vi siete detti delle parole folli, che fan tremare le vene dei polsi.

Adesso prendo il mio cuore, Francesco, e lo metto nelle tue mani, ciò prendo la mia vita e la metto nelle tue mani, perché? Perché mi fido di te!

Altrettanto Francesco a Marina, prendo la mia vita e la metto nelle tue mani, capite che è follia questa qua? E’ follia l’amore! Quale volersi bene… sentimento, roba da ragazzini, ma l’amore è molto più esigente.

L’amore chiede tutto.

Ed ecco il giorno delle nozze, del matrimonio.

Io accolgo te nella gioia, nel dolore, e anche poi nella malattia, nella sofferenza, parole terribili!

Ma fanno parte dell’amore, perché nell’amore inizia la purificazione.

Chiamatela via crucis, chiamatela croce, chiamatela quello che volete, ma il nostro amore deve essere purificato.

Certo i momenti di gioia in trentanni di matrimonio ci sono stati, momenti anche di incomprensione, di dolore, di sofferenza ma il frutto c’è stato: Federico.

L’albero era buono, il frutto c’è stato, l’albero era buono!

E l’amore, quello vero, i frutti li produce sempre.

Se non produce frutti, soprattutto spirituali, c’è qualche cosa che manca.

Ebbene, con il viaggio di nozze è iniziato anche il viaggio dell’amore.

Un viaggio che dura tutta la vita ma ad un certo punto uno dei due si ammala.

Momento di panico.

Una grande prova, una spada che ti trafigge il cuore.

Ma non una malattia qualunque, una malattia molto seria.

E inizia la croce. Quanti ospedali, quanti dottori, quante punture, quanta sofferenza.

Ed è li, ed è li che si prova l’amore.

Amare vuol dire, “son pronto a dare la vita per te!”.

A sacrificarmi per te. A morire per te.

Bisogna essere adulti per capire queste cose qua, ma soprattutto essere bambini dentro, un po’ poeti e un po’ mistici.

Ed è quello che hanno fatto Francesco e Marina.

Cominci a capire, non sei più un ragazzino, che il vero amore porta in se una ferita, porta in se una passione, porta in se una prova. Chi lo dice? Lui.

Ecco la forza di Francesco, straordinaria.

La fede di Marina, straordinaria!

Ti amo sono cinque lettere. Contale Federico! Amare cinque lettere, amore cinque lettere, quante sono le stimmate? Cinque.

Non esiste un amore che non sia vulnerabile, scodatevelo, un amore che non sia provato dal fuoco.

Un amore che non ti metta sulla croce. Un amore che non ti ferisca, non sarebbe un amore vero, sarebbe solamente sentimento. Mai dire ad una persona “ti Amo perché ti voglio bene”, perché il giorno che non ti vorrò più bene non ti amerò più. Sei un ragazzino, non un adulto.

“Ti voglio bene perché ti Amo”, cambia tutto sapete?

Sono amato perché sono amabile. E questa è stata la prova che ha saggiato come il fuoco sul crogiolo, ha saggiato l’amore tra Marina e Francesco.

E hanno compreso che quello è il mistero dell’Amore, nella sofferenza tu ti doni all’altro.

San Giovanni Paolo II: “l’amore” o meglio la sofferenza, “sprigiona amore”. Parole di un Santo eh!

La Croce sprigiona Amore.

Ti Amo alla follia, ti dono la mia vita. E Francesco ha donato la vita per Marina e soprattutto per Federico, che se l’è sempre portato nel cuore, quante grazie arriveranno adesso, quante grazie!

Dove è Francesco adesso? In Paradiso Francesco ! dove volete che sia dopo una purificazione del genere? Quello che ha sofferto, con i dolori che ha patito… – la morfina mica bastava – è in Paradiso!

E ne sa più di me e di voi e anche del Papa, perché dice … sono stato creato solamente per vedere Dio e per diventare come Dio, questo è lo scopo, il fine dell’Amore: entrare nell’Amore stesso di Dio, essere divinizzati, diventare dei, siamo stati creati per questo, Francesco non è stato creato per la bara, per il cimitero, scordatevelo!!!

La sua anima dove è adesso? dove è la sua anima? E’ davanti al volto di Dio.

Solamente la fede può darti questa risposta.

E Francesco era un gigante nella fede, era un grande nella fede.

Veniva agli incontri, ai momenti di preghiera, di formazione, era una preghiera continua, offriva tutto, tutta quanta la sua malattia.

Aveva imparato che non bisogna soffrire, ma tagliare la “S”, non soffrire: Offrire. Quando impari ad amare impari a donare anche la sofferenza.

Sei un grande Francesco! Guarda quanta gente c’è in Chiesa, guarda quanta gente!

Un uomo si vede e si conosce nel momento della morte e quant’era bello il suo volto su quella croce.

Quant’era sereno il suo volto su quella croce, quanta pace sprigionava quel volto.

Quanta pace nel cuore di Marina, quanta pace.

Capite che sono grazie di Dio queste qua?

Mica son droghe queste, sapete! E’ lo Spirito Santo la droga che da forza ai Santi. Lo Spirito Santo.

Lui ti carica della croce ma ti dona una pace nel cuore che il mondo non conosce.

Noi non conosciamo cos’è la pace. La pace divina non è la pace umana.

La pace divina, la pace di Dio è la pace dei Santi.

E oggi Francesco è nella pace di Dio. E’ che fa adesso Francesco, si annoia? Ma neanche per sogno!!

Prega per noi, per tutti coloro che ha conosciuto nella sua vita, per tutti. Soprattutto per la sua famiglia. E ci aiuta con la sua preghiera e ci aspetta tutti in cielo, vuole la salvezza di tutti noi.

Perché nella vita tu devi portare tanti in Paradiso.

Soprattutto noi sacerdoti, tanti ne devi portare, guai a sprecare la vita!

Francesco non l’ha sprecata, l’ha vissuta la vita, l’ha donata la vita, l’ha sofferta, l’ha sacrificata ed è stato un grande.

Perché se non impari a portare, non puoi portare sul corpo le cicatrici.

Uno che non ha le cicatrici vuol dire che nella vita non ha mai affrontato… si è nascosto, vigliacco, è scappato. Non ha avuto il coraggio di avere paura. Francesco ha avuto il coraggio di avere paura.

E ha vinto e ci ha dato una grande, una grande lezione.

Guai a perdere la speranza, guai a non credere più all’amore!

Perché l’ultima parola non è la morte ma è l’amore, la vita eterna e la resurrezione.

Sia lodato Gesù Cristo.

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