Anche Ingironews.it aderisce senza alcuno sforzo all’invito del Team Deceuninck Quick-Step Cycling a supporto di Fabio Jakobsen.
L’atleta è rimasto vittima di una terribile caduta durante la prima tappa del giro di Polonia 2020.
Durante la scorsa notte il giovane e forte velocista ha subito un intervento chirurgico al viso ed è tenuto in coma farmacologico.
Insieme a lui sono finiti in ospedale altri cinque atleti ed un giudice, nessuno di questi è in pericolo di vita.
Altra sorte per Fabio che sta lottando contro la morte.
L’olandese Groenewegen ha commesso una scorrettezza palese, ma non rara in questi frangenti, che ha causato la caduta a pochi metri dal traguardo, quando gli atleti superavano i 70 km/h.
Subito attaccato, processato e condannato dai social media e da alcuni vertici del ciclismo, è stato sanzionato dall’organizzazione della corsa. La stessa ha assegnato la vittoria a Fabio.
La manovra scorretta c’è stata, come già detto, ma le responsabilità delle conseguenze catastrofiche di tale incidente in corsa vanno ricercate anche lungo il percorso del finale di gara.
Come sono state messe quelle transenne? Come hanno potuto aprirsi in quel modo e volare ovunque?
Non solo non hanno protetto i ciclisti ma men che meno il poco pubblico presente, poco a causa delle restrizioni dovute al covid-19.
Se fosse accaduto in una gara “normale”, ovvero a porte aperte, quanti feriti ci sarebbero stati?
Siamo tutti in ansia per le sorti di Fabio, il mondo intero del ciclismo sta pregando per lui e vogliamo anche fare qualche cosa per il futuro. Questi fatti non devono accadere, le transenne devono tutelare i ciclisti e il pubblico.
Credo che vadano riviste molte cose al fine di prevenire conseguenze drammatiche in corsa?
Bisogna fare tutto il possibile per tutelare la salute e la vita.
Come ha detto Silvio Martinello in un post su Facebook, anche noi invitiamo “la stessa UCI a concentrarsi sulla professionalità degli organizzatori; quando concedi una licenza World Tour devi pretendere il massimo, soprattutto sul fronte sicurezza“.
FORZA FABIO, siamo tutti con te.