
Mario Cipollini prosegue nelle sue esternazioni ed oggi, 13 agosto, è ancora molto duro nei confronti di Davide Cassani.
Mario ricorda l’episodio del gesto di stizza di Moscon dell’anno scorso e di quando Cassani lo chiamò per chiedergli di non dire nulla di lesivo nei confronti del forte corridore.
Ricorda, subito dopo, un altro episodio, quello avvenuto ai mondiali di ciclismo 2017 a Bergen, ovvero quando il CT della nazionale fece attaccare Moscon all’auto per riportarlo in gruppo.
“…un commissario tecnico che prende un corridore e lo riporta dentro con una macchina è qualche cosa di vile…” dice in maniera tranquilla.
In quei casi, sostiene, due sono le cose: o fermi tutta la squadra per riportare dentro Moscon o lo lasci alla deriva, questo è il ciclismo. Il ciclismo e come la vita, afferma, bisogna prendere delle decisioni ma “…ci vogliono le palle per prenderle…”.
Fa presente quanto è importante la sua amicizia con Francesco Moser, quanta è la sua stima nei confronti di “uno dei pilastri del nostro sport!”. Narra la rivalità tra Moser e l’altro colosso del ciclismo, Giuseppe Saronni.
E racconta di due telefonate che sembrerebbero avvenute ad opera di Cassani, una a Moser e una a Saronni, in cui si sarebbe rivolto con supponenza.
“…secondo me tu hai perso un po’ la bussola” dice a Cassani, “…non riesco a capire come tu possa criticare chi ti ha criticato…”.
Non manca mai, Cipollini, di dire cosa avrebbe fatto lui, e cosa sarebbe giusto fare.: “in questo momento devi imparare l’educazione, perché tu l’hai persa…“.
Fare il CT della nazionale “non è il tuo ruolo, l’abbiamo ben capito“.
Mario Cipollini, con pacatezza, termina con parole molto dure: “io quelli come te li vorrei eliminare, li vorrei estirpare come si fa con la gramignia, con le erbacce… non è giusto che te e quelli come te, tolgano linfa vitale a dei futuri campioni…“, come le erbacce ai pomodori, per intenderci.
Che dire? Parole che fanno riflettere e vanno analizzate assieme ai fatti. Per quanto Cipollini sia una testa calda, non è certo l’ultimo arrivato nell’ambiente e sono molti i punti che mi vedono d’accordo.