《The new venue for the 2020 UCI Road World Championships is Imola – Emilia Romagna! 🇮🇹 》
Con questo post Twitter l’UCI proclama Imola la sede dove si disputerà, dal 24 al 27 settembre, il prossimo mondiale di ciclismo.
Dopo la rinuncia della Svizzera, a causa delle restrizioni per il covid-19, si erano fatte avanti ben 11 candidature italiane e altre francesi.
L’ha spuntata Imola probabilmente anche perché, utilizzando l’autodromo, vi sarà una notevole riduzione dei costi grazie a spazi attrezzati capaci di fornire tutto il necessario nel rispetto delle regole anti coronavirus.
Le gare a cronometro e in linea partiranno e arriveranno tutte all’interno dell’autodromo Enzo e Dino Ferrari.
Poca salita nelle prove contro il tempo, ben 5 mila metri di dislivello per la prova in linea maschile.
《Although the start and finish of all the events will take place on the Imola automobile racing circuit, the routes proposed by the organising committee stand out due to their extremely challenging character: the men’s road race will be 259.2km with a total of nearly 5000m of climbing, while the length of the women’s race will be 144km with a cumulated 2750m of ascension.
The circuit (28.8km) will be the same for the men (9 laps) and women (5 laps) and will include two difficult climbs (3km in total with an average gradient of 10% and sections reaching 14%). 》(dal sito UCI)
L’Emilia Romagna, ancora una volta, si rivela la regione che crede più di tutte nell’economia legata al ciclismo.
Solo nel 2019 ha ospitato ben 4 tappe del giro d’Italia.
Organizza ogni anno la quattro giorni Coppi&Bartali, il gran premio Beghelli, il memorial Pantani, il Giro dell’Emilia e parliamo solo di professionismo.
Non si contano le competizioni giovanili, under 23, quelle femminili e le amatoriali.
Da qualche tempo, inoltre, vorrebbero portare a Bologna la partenza del Tour de France, sono impazziti?
Non credo, quella regione ha sperimentato l’enorme ritorno di immagine che ore di diretta tv sanno garantire.
Il tour sta bene dove di trova, certo è che se una regione è disposta a tirar fuori 8/9 milioni di euro per qualche tappa del tour, sicuramente è consapevole di poterne incassare tre volte tanto.
Il ciclismo deve tornare a parlare italiano, l’Italia è ciclismo a tutto tondo, le migliori bici hanno nome italiano.