Il politico che non è consapevole dell’importanza del Giro d’Italia quale potente motore di promozione turistica, non è adatto per fare l’amministratore di un territorio, Regione, Provincia o Conune che sia.
Non è questione di colore politico, infatti abbiamo Zaia in Veneto e Bonaccini in Emilia Romagna che sanno benissimo quanto importante è questo enorme evento mediatico.
Purtroppo per tanti altri è visto solo come scocciatura, come un intralcio alle normali attività quotidiane.
Le gare ciclistiche di questo livello sono eventi importanti al fine della promozione turistica.
Ore di diretta tv in mondovisione con quale altro sport le puoi avere?
Dovremmo imparare molto dell’Emilia Emilia Romagna e dalle altre città venete che fanno a gara per avere una tappa.
Bologna addirittura vuole la partenza del Tour de France.
Non è il #Giro103 a creare disagi ma l’approssimazione con cui si gestiscono tali eventi in alcune parti d’Italia
Cesenatico ha avuto partenza e arrivo di tappa e a mezz’ora dal via era possibile arrivare in centro e parcheggiato a 100 metri di distanza dal villaggio di partenza.
A gara in corso ho percorso ben 40 chilometri di tracciato in senso opposto e le strade sino alle 13.00 erano aperte.
Chi crede in questi eventi lo fa per esperienza: fanno i conti e vedono che i soldi spesi sono solo una piccola cosa confrontati al ritorno economico.
Se non lo capite non siete pronti per certi incarichi pubblici.
Conviene lasciare e tornare a scuola.