Giovanni Visconti ha iniziato una nuova avventura firmando un contratto annuale con la Bardiani CSF, diretta da Bruno Reverberi dal 1982 (nata con il nome Termolan-Galli, dopo vari cambiamenti dal 2014 ha assunto l’attuale nome).
Ieri ho letto l’intervista rilasciata dal ciclista siciliano residente in Toscana, al nuovo giornale online di Vincennati, Bici.Pro.
Devo dire che alcune cose mi hanno veramente colpito, non affondato.
Mentre cammina nei boschi del San Baronto, tra un panino, un giro in Suzuki e qualche ripresa su una gravel Cipollini, seppur con il nome nascosto ma non troppo (è ancora un ciclista Vini Zabù), ha raccontato molte cose.
Andiamo insieme ad analizzare le principali, quelle che mi hanno maggiormente stimolato.
“…avrei dovuto avere il rinnovo del contratto già a giugno ed ero certo che non mi avrebbero tirato fino a novembre, perché pensavo di meritare un altro trattamento. Scinto invece ha dato per scontato che sarei rimasto a qualunque condizione, senza considerare che in questi ultimi due anni ho tenuto insieme la squadra“.
Luca Scinto, da quanto ne sappiamo ha sempre tenuto in palmo di mano Giovanni Visconti, questo è un dato certo.
Quest’ultimo parrebbe dire che l’eclettico DS non ha saputo valutare, in termini di ingaggio, il giusto valore del tre volte campione italiano.
Dice anche che ha tergiversato, ha tirato per le lunghe dando per scontato che sarebbe rimasto.
Che dire sulle ultime parole? Sicuramente è stato uomo squadra, Luca l’ha sempre detto, ma asserire che il gruppo senza di lui avrebbe potuto sciogliersi lascia un po’ perplessi. La storia lo insegna, sono quasi 20 anni che Citracca dirige il suo Team.
Luca Scinto lo ha voluto tantissimo, questo è certo, ricordate l’arrabbiatura di uno degli storici sponsor?
“Cari Angelo Citracca e Luca Scinto Privato questa volta avete sbagliato! Ma non ora, 2 anni fa, come vi ho sempre detto. Ps: prossima volta datemi retta… basta gettare i soldi!” (Stefano Baronti)
Giovanni Visconti ha poi proseguito su questo punto rimarcando il fatto che molti non avrebbero lasciato la squadra se lui fosse rimasto. Insomma, non aver dato a Visconti quanto chiedeva ha fatto si che sia lui che altri hanno deciso di cambiare progetti di vita.
“Se fossi restato, sarebbero rimasti anche altri. Non era scontato che lo facessi. Per questo quando ho letto una sua intervista secondo cui mi hanno strapagato, sono rimasto male. E’ brutto sentirlo da uno che si proclamava mio fratello“.
“Brutto sentirlo dire da uno che si proclamava mio fratello“. Un fratello maggiore non deve forse essere giusto? Non deve mettere in guardia e avvisare dei pericoli? A fine carriera e con gli scarsi risultati ottenuti in questi due anni, sono in molti a pensare che quanto percepito nelle ultime due stagioni, sia una cifra troppo alta, difficile da giustificare e confermare.
“… vedeva il mio nervosismo per la situazione – riferito a Luca Scinto – e che mi diceva: «Fai bene a muoverti, a cercare una sistemazione». E che da anni provava a dirmi «Anzi, se ti riesce, portami con te»”.
Questa affermazione, chi conosce Luca Scinto lo sa benissimo, è difficile da prendere seriamente. E’ arduo pensare che il DS Scinto da anni voglia andarsene, scappare, divorziare ciclisticamente parlando, da Angelo Citracca. Mi vien da pensare che solo Giovanni abbia preso sul serio quello che appare una battuta, un modo di Scinto per fargli capire che ciò che chiede è troppo e che nessuno glielo può dare.
E’ stato lui stesso, in quella intervista, a dire “Sono un corridore per l’estate, ma l’estate più schifosa è stata proprio questa“. Se è stata una estate schifosa, e l’anno precedente è andato così, così, forse non era il caso di chiedere meno di quanto ha chiesto?
“Ho sbagliato a permettere che il rapporto si incanalasse a questo modo. Speravo andasse meglio. Era giusto tirarmi così a lungo? Per questo mi sono mosso“.
Giovanni Visconti muove evidenti accuse nei confronti del suo attuale Team (sino al 31 dicembre è Vini Zabù).
Visconti afferma poi che Bruno Reverberi l’aveva cercato già da inizio Giro d’Italia, forse è vero, ma molte voci sembrano dire cose diverse: ad esempio, che non sia stato Reverberi a prodigarsi per averlo in squadra, ma che ad insistere per la sua assunzione sia stato invece uno dei più grossi sponsor del team, il proprietario del gruppo DMT (DMT, Alé, Cipollini).
“Bruno mi aveva già cercato all’inizio del Giro. … siccome chiedevo a tutti la stessa cifra, sul momento si era fatto indietro”.
La versione di Visconti la conosciamo ma non quella degli altri appena citati, non ci resta che aspettare le loro dichiarazioni.
Una piccola conferma, forse, ce la può dare il cambio di bici per il 2021. Non più Guerciotti ma Cipollini, altro prodotto del gruppo DIAMANT CYC-LEAN. Con questo marchio di bici Visconti ha già corso dieci anni fa.
C’è poi un’altra frase dell’intervista di Vincennati che mi tocca in prima persona ed è la seguente.
“E’ dura interagire con tutti, ma il ciclista è umile e non può permettersi di non rispondere. Ho spedito 300 euro di maglie autografate e video di auguri. Sono fortunato ad essere qui”.
Posso dire con certezza matematica che Giovanni Visconti a me “si è permesso di non rispondere“, che sia l’eccezione che conferma la regola? In sei mesi il tempo lo poteva trovare.
Davide Cassani, sarà lui il tuo successore?
Si! Alla domanda postagli su cosa vuole fare dopo il professionismo pedalato, il siciliano ha risposto:
“Il cittì della nazionale. Forse prima farò il direttore sportivo, ma come passaggio. Il mio sogno è guidare la nazionale”.
Vorrei concludere con una domanda a Giovanni Visconti, la voglio proprio fare:
Nei confronti di Luca Scinto ti stai comportando correttamente?