È un luogo pieno zeppo di suoni rispettosi del silenzio quello in cui si trova il santuario della Verna.
Siamo in provincia di Arezzo, Toscana, al confine con l’Umbria ad un’ora di auto da Assisi.
Sul monte Penna, 1289 metri slm, quasi alla sommità sul versante meridionale a 1128 metri slm, nasce nel 2016, per volontà di San Francesco una piccola chiesetta.
In questo luogo oggi si ricorda quanto accadde il 16 settembre del 1214. Fu un giorno unico per l’umanità e per i francescani, Francesco riceve da nostro Signore l’onore di provare il dolore e la gioia nelle stimmate: le stesse ferite subite da Cristo.
In quel giorno Francesco, dopo tanto soffrire perché non sentiva più Dio vicino a se, ebbe la gioia di compatire con Lui.
Quel monte, nel comune di Chiusi la Verna, gli fu donato dal Conte di Chiusi in Casentino, Orlando Catani e già dal 1216 si ergerà la prima chiesetta, dedicata poi a Santa Maria degli Angeli.
Il Conte gli disse: “Io ho in Toscana uno monte divotissimo il quale si chiama monte della Vernia, lo quale è molto solitario e salvatico ed è troppo bene atto a chi volesse fare penitenza, in luogo rimosso dalle gente, o a chi desidera fare vita solitaria. S’egli ti piacesse, volentieri Io ti donerei a te e a’ tuoi compagni per salute dell’anima mia“.
Francesco ascenderà al Padre nel 1226 dopo aver a lungo sofferto in grazia di Dio. Transito, così chiamava lui la morte. Un passaggio da questa alla vita eterna.
Quanto è cambiato il mondo da allora ma tante cose sono rimaste tali e quali, i nostri peccati ad esempio, i nostri vizi, le nostre cattiverie, il nostro odio.
Quanto sono cambiati oggi anche i figli spirituali di Francesco. Lui ha seguito le orme di Cristo senza chiedere mai a nessuno di seguirlo, in moltissimi l’hanno fatto ma senza rendersi conto che, lungo il loro cammino, hanno voluto cambiare quello indicato per se da Francesco.
La regola da lui scritta non andava mai bene ai fratelli. Una volta la bruciarono pure e lo obbligarono a riscriverla. La nuova non era molto diversa dalla prima. La strada che aveva seguito era quella dei Vangeli, come avrebbe potuto indicarne un’altra? “Aveva dato ai suoi frati il midollo del Vangelo, quella era la via da seguire!“.
Oggi sono tanti gli ordini religiosi francescani, sia maschili che femminili.
La scelta di Francesco fu solo una: fidarsi del Cristo dei Vangeli, lasciarsi guidare in ogni passo, ogni parola, ogni gesto. Non ha scelto la povertà perché essa è bella, non lo è affatto, l’ha scelta per amore di Dio, perché Gesù l’ha indicata come la via per capire, cogliere, assaporare la vita umana dei fratelli che ci stanno accanto.
Compatire con loro, farsi servo per amore del Padre, per comprendere il dolore altrui. E’ la strada che hanno seguito quasi tutti i santi. Madre Teresa di Calcutta era molto legata alla vita di Francesco, la sua opera per conto di Cristo ne è intrisa.
“Chi sono io per giudicare?”
Non fu il buon samaritano a soccorrere il ferito? Non furono né sacerdoti né altri, solo il pagano.
Furono sacerdoti e farisei ad attaccare, ferire ex infine crocifiggere Cristo, lo stesso subì in parte Francesco.
I nobili e i prelati di Assisi furono i primi suoi nemici ma lui portò sempre il massimo rispetto per tutti loro a partire dal Papa e il vescovo.
Pur sapendo che da uomini non erano santi, in loro vedeva ciò che erano: discepoli di Cristo, discendenti di Pietro.
Anche Pietro, appunto, non fu scelto perché il più bravo, il più intelligente, non lo era affatto.
Dio sceglie i piccoli, gli umili, i meno pieni di se.
Come arrivarci
Su questo monte oggi c’è un Convento Francescano che offre ospitalità ai viandanti con Bar, Ristorante e Foresteria.
E’ a circa 20 chilometri dall’uscita Pieve Santo Stefano dell’E45 (Cesena Roma): bellissima strada in salita da fare in bici.
A Chiusi la Verna si svolta e si sale per altri 3 chilometri circa sino al parcheggio antistante l’ingresso.
Andateci e se potete, rimanete a dormire almeno una notte.
Una preghiera del Santo
Altissimo glorioso Dio,
illumina le tenebre del cuore mio.
Dammi fede retta,
speranza certa e carità perfetta,
sapienza e conoscenza.
Signore,
che io faccia la tua santa
e verace volontà.
Amen
Dai Fioretti di san Francesco n.1870
“E allora santo Francesco, sentendo in ispirito che frate Lione avea veduta alcuna
visione, sì lo chiamò a sè e domandollo di quello ch’ egli avea veduto; e detto che gli ebbe
frate Lione predetto tutta la visione per ordine, disse santo Francesco: « Ciò che tu hai
veduto è vero. Il grande fiume è questo mondo; i frati ch’ affogavano nel fiume sì son quelli
che non seguitano la evangelica professione e spezialmente quanto all’ altissima povertà; ma
coloro che sanza pericolo passavano, sono que’ frati li quali nessuna cosa terrena nè carnale
cercano nè posseggono in questo mondo, ma avendo solamente il temperato vivere e
vestire, sono contenti seguitando Cristo ignudo in croce, e il peso e il giogo soave di Cristo e
della santissima obbidienza portano allegramente e volentieri; e però agevolmente della vita
temporale passano a vita eterna”