Cicloweb.it ha intervistato in diretta Facebook Luca Scinto e, tra le altre cose, si è parlato di Giro d’Italia.
Quest’anno si dovrebbe correre a maggio ma il condizionale è d’obbligo.
Chi lo ha intervistato, Marco Grassi, ha precisato che quest’anno, Mauro Vegni (RCS) ha affermato che non avrà un occhio di riguardo per le professional italiane ma inviterà in base al merito.
C’è una nuova squadra, la Eolo Kometa (sodalizio italo-spagnolo) di Contador e Basso, nel panorama delle professional internazionali che sta lavorando molto bene. Proprio questo team potrebbe portar via una wildcard alle italiane.
Scinto afferma che lui vorrebbe il Giro per la sua squadra ma capisce che una grande azienda come RCS possa avere un’altra strategia. Certo è che una vetrina come il Giro d’Italia è insostituibile, non vi sono altre gare in grado di compensare la non partecipazione allo stesso. L’unica potrebbe essere il Tour de France ma è off limits.
“Alla base c’è un regolamento UCI, secondo me sbagliato, ma c’è“, ha detto Scinto ed ha aggiunto che la gara Rosa permette di “lavorare bene con gli sponsor e quindi di crescere sempre di più“.
La discussione si è poi spostata sui movimenti di mercato, sui corridori partiti e su quelli arrivati o tornati come il caso di Jakub Mareczko, 27 anni il 30 aprile prossimo.
E’ un ciclista italiano nato in Polonia nel 1994 ed ha già corso con Luca Scinto dal 2016 al 2018.
Passato nelle ultime due stagioni (2019-2020) alla World Tour CCC Team, è ritornato quest’anno nei ranghi pistoiesi.
Maresczko oggi è la punta di diamante del team toscano di Angelo Citracca, la Vini Zabù. L’obiettivo è quello di portare a casa più volate possibile e nelle gare più prestigiose, impresa non facile.
Nel 2017, forse, ottiene al Giro d’Italia i risultati più importanti della sua carriera, si piazza secondo dietro al colombiano Fernando Gaviria in ben due tappe: nella quinta tappa con arrivo a Messina e nella dodicesima, con arrivo a Reggio Emilia. Il giorno dopo si ritirò.
Uno dei grossi limiti di questo atleta è la resistenza sulle salite: tutti ricordiamo il suo ritiro al Giro d’Italia del 2018, partito da Israele. Nella nona tappa, la Pesco Sannita – Gran Sasso d’Italia mollò il gruppo che affrontava una ascesa non certo tra le più dure di quei luoghi e dovette abdicare.
E’ proprio su questo suo limite che stanno lavorando oggi in Vini Zabù, renderlo più efficace e resistente sulle salite. “Ci credo molto, in Italia è un velocista tra i più forti, credo che sia tra i 7/8 – più forti – e può dire la sua nelle volate. Sta lavorando“, dice Luca Scinto, “abbiamo puntato su molti giovani… credo molto nei giovani che abbiamo, come in Mattia Bevilacqua… Simone Bevilacqua … è cresciuto molto e mi aspetto molto da lui. Abbiamo Veljko Stojnić, è un ragazzo molto interessante … Abbiamo Joab Schneider di cui mi ha parlato molto bene Fabian Cancellara“.
E’ un dato di fatto che oggi il team di Citracca ha abbassato l’età media del gruppo.
“Mi spiace aver perso Garosio, aver perso Marengo. Nessuno lo conosceva, l’abbiamo fatto passare noi. Se non gli avessimo dato quella possibilità forse avrebbe smesso di correre… era considerato un corridore vecchio“.
Umberto Marengo, piemontese classe 1992, dopo due anni con Citracca oggi corre con la Bardiani CSF Faizané.
“La Bardiani è venuta a far spesa da noi, questo è il mercato, si e presa loro e Giovanni Visconti che è una sicurezza come corridore … è una certezza in tutto e per tutto“, afferma sempre Scinto.
E’ inevitabile la domanda del giornalista sulla questione scontro tra Visconti – Scinto, soprattutto dopo che lo stesso DS lo ha nominato.
Scinto però è lapidario: “Di Visconti non voglio parlare, perché se parlo e dico quello che penso, succede un putiferio. Mi tengo tutto dentro – il giornalista sorridendo gli dice che così somatizza- lui lo sa, io lo so. La penso diversamente da lui, lui diversamente da me” e qui a Scinto gli scappa un pensiero non certo di sinistra quando dice “purtroppo siamo in democrazia“.
Immediatamente raddrizza il manubrio dicendo che si riferisce alla questione specifica, “lui la vede rossa, io la vedo bianca, non c’è un compromesso. Per me ho ragione io… è giusto che abbia scelto la sua strada, gli auguro tutto il bene possibile, non rinnego il passato, gli voglio ancora bene perché ha fatto del bene a me nella mia carriera, io ho dato tanto a lui e lui tanto a me. Ha fatto la sua scelta… è in una squadra professional organizzatissima, come dice lui, non gli manca niente, come dice lui, gli auguro tutto il bene possibile. Penso che anche alla Vini Zabù non manca niente“.
Da Visconti, l’argomentare si sposta sulle squadre professional, sugli spazi dove esprimersi e dove aver visibilità. E qui emerge un nome grosso, forse poco noto ai più, quello di Adriano Amici, responsabile del GS Emilia, una società che organizza le gare più belle del panorama nazionale dopo quelle di RCS: il GP Industria ed Artigianato di Larciano, il Giro dell’Emilia, la Settimana Coppi e Bartali, tanto per citarne alcune.
Luca Scinto lo ringrazia apertamente con le seguenti parole: “Amici organizza le corse in maniera impeccabile. Bisognerebbe imbalsamarlo – clonarlo – e tenerlo li perché, quando non ci sarà più amici, non so quante corse in Italia spariranno… Amici sta facendo cose egregie da anni e anni e bisogna solamente ringraziarlo“.
Un altro aspetto che emerge e che riguarda le professional è la difficoltà oggettiva nel stilare i calendari delle corse dei vari atleti.
Le professional, in molte gare, possono partecipare solo se invitate e, come accade per quelle di RCS, questi lascia passare arrivano non prima di gennaio inoltrato. Per la cronaca, quest’anno, forse complice anche la pandemia, ancora oggi non si sa chi andrà al Giro d’Italia, alla Milano Sanremo, alle Strade Bianche e alla Tirreno Adriatico ecc.
Parlando delle prossime elezioni per la nomina dei vertici della Federazione Ciclistica Italiana, Scinto è sembrato favorevole ad un eventuale Silvio Martinello Presidente.
Scinto ricorda Franco Ballerini, come potrebbe non farlo? Domenica prossima, 7 febbraio, ricorre l’anniversario della sua morte, avvenuta nel 2010.