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Cosa non chiedere mai a un professionista

Eugenio Malaspina
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Cosa non chiedere mai a un professionista?

Non ci sono in realtà domande vietate, ma risposte negate si e ancor di più risposte obbligate.

Se interessa una risposta e basta, ponete pure il quesito che volete.

Un professionista firma un contratto ben dettagliato e, tra le tantissime clausole, ve ne sono diverse che riguardano i rapporti con gli sponsor, ovvero, coloro che gli pagano lo stipendio.

Siccome a me non piacciono le affermazioni condizionate ed amo raccontare verità e non ho nulla da vendere, evito di chiedere loro alcune cose.

La prima domanda da non porre ad un ciclista professionista è certamente quella relativa alla bicicletta dello sponsor tecnico: come va la bici che usi, come ti trovi?

Vi risponderà sempre in maniera positiva, se affermerà il contrario o è a fine contratto o finirà per la sua eventuale risposta non positiva.

Molti iniziano a risponderti dicendo che le bici di alta gamma si assomigliano e vanno tutte benissimo, per poi dire che la sua è eccezionale, qualunque essa sia.

In confidenza qualcuno ti dice la verità ma ti proibisce di raccontarla, a me è capitato più volte.

Stesso dicasi per la componentistica e l’abbigliamento o i prodotti dei main sponsor: ad esempio, evitate di chiedere ad un uomo o donna Trek-Segafredo se il caffè Segafredo è buono, la risposta è scontata. Se invece avete una attività che tratta quel prodotto è la domanda giusta da porre e da registrare.

Quanto guadagni tra stipendio del team e sponsorizzazioni?

Se vi rispondono, nel 99,9% dei casi vi diranno: bene o, non mi posso lamentare, o sono una persona fortunata, guadagno tanto.

Non fanno mai numeri e prendete tutto con le giuste cautele. Nell’ambiente le cifre girano e si conoscono ma non sono certo i diretti interessati a comunicarlo ai media.

In questi casi, quando se ne fa un articolo, il condizionale è per me un obbligo.

Che gara, che vittoria spettacolare, quale settaggio ha la tua bici?

Fate estrema attenzione! Non formulate mai domande che possono irritare il destinatario.

Quella qui sopra, ad esempio, sposta l’attenzione sul mezzo meccanico e su chi l’ha sistemato, quasi a dar da intendere che la vittoria sia merito di altri.

Si ricorderà di voi ma probabilmente vi eviterà per sempre.

Perché vuoi vincere la tal gara?

A questa domanda, che viene posta frequentemente, la maggior parte risponderà perché è importante, ci tengo molto, l’hanno vinta molti campioni.

La verità la sappiamo bene tutti, vincere è l’obiettivo di ogni ciclista, ed è quel confine che divide la popolarità dalla fama, il buon stipendio dalla ricchezza.

Fai uso di sostanze dopanti?

Cosa risponderanno secondo voi? Domanda da lasciar porre ai PM nelle sedi opportune.

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