Provette manomesse, Alex Schwazer innocente

doping
Share News
58 / 100

Le parole del giudice dicono che “è provato che la manipolazione delle provette, che lo scrivente ritiene provata con alto grado di probabilità razionale, avrebbe potuto avvenire in qualsiasi momento a Stoccarda come a Colonia, ove si è dimostrato esservi provette non sigillate, dunque agevolmente utilizzabili alla bisogna. E’ accertato con alto grado di credibilità razionale che i campioni d’urina prelevati a Alex Schwazer l’1-1-2016 siano stati alterati allo scopo di farli risultare positivi e dunque di ottenere la squalifica e il discredito dell’atleta come pure del suo allenatore, Sandro Donati”.

Alex Schwazer fu trovato positivo nel 2012, lui stesso lo ammise, e una seconda volta nel 2016 ma da quel giorno, lui ha sempre negato di essere ricorso al doping.

Dopo 5 anni di agonia e carriera praticamente finita con danno di immagine incalcolabile, la sua innocenza è stata provata.

La Wada e Iaaf, organi che si occupano anche del ciclismo, ora sono accusate di “falso ideologico, frode processuale, falso ideologico finalizzato a coprire il precedente falso; falso ideologico, frode processuale e diffamazione”.

Non può che tornare in mente Marco Pantani e quella provetta del 5 giugno 1999 a Madonna di Campiglio