Itinerario n.1 pubblicato su La Voce di Rovigo lunedì 29 marzo 2021
Più che mai, in questa epoca di limitazioni e costrizioni, è importante trovare spazi per muoversi e tenere tonica la propria muscolatura per un benessere fisico e psichico. Itinerari!
E’ più di un anno oramai che la nostra libertà di movimento è vincolata dal colore delle Regioni, ciò non toglie che spazi per fare sport non mancano.
Come ben sapete vi è una netta differenza tra “attività motoria” e “attività sportiva”. Mentre la prima limita gli spostamenti nelle zone attorno alla propria abitazione, nello svolgimento dell’attività sportiva, benché in zona rossa, è possibile varcare anche i confini comunali.
Vi propongo ora un itinerario ciclabile all’interno del comune di Rovigo, da poter fare in scioltezza o, per i più allenati, full gas. Lo chiameremo “Giro delle frazioni” poiché le sfioreremo praticamente tutte. Il percorso è adatto alle mountain bike e alle Gravel ma, con piccole modifiche, è possibile farlo tranquillamente anche in bici da corsa. Ha una lunghezza di circa 45 chilometri, interamente pianeggiante. Le vie sono prevalentemente di asfalto ma vi sono anche lunghi tratti di pista ciclabile e sterrati.
Prendiamo come punto di partenza Piazza XX Settembre, così potete ammirare uno dei monumenti più belli di Rovigo, la “Il tempio della “Rotonda”.

Pedalando lungo la ciclabile di Viale Trieste, raggiungiamo la “chiesetta delle Fosse”, imbocchiamo via Fiume sino a raggiungere Viale Regina Margherita. Proseguiamo in direzione nord sino a svoltare in Viale G. Marconi dove, nelle vicinanze del piazzale della stazione ferroviaria, imbocchiamo la ciclabile che ci porterà sino alla prima “frazione” del nostro allenamento: Boara Polesine.
Dal suo centro saliamo sull’argine destro del Fiume Adige ed affrontiamo il primo tratto di sterrato sino a raggiungere località Cà Bianca. In questa frazione, chi vuole allenare un po’ la gamba, può fare diversi saliscendi dalla parte alta dell’argine sino al suo piede.

Scesi dall’argine si percorre la stradina asfaltata poco trafficata che ci conduce in Viale del Mille. La percorriamo sino all’incrocio con Viale Porta a Mare (dove si sta costruendo una nuova rotatoria). Attraversiamo la strada e proseguiamo sino a Buso: attraversiamo il centro, svoltiamo a destra sul piccolo ponte in pietra rossa e svoltiamo subito ancora a destra.
E’ una strada a tutti gli effetti ma il traffico è quasi sempre di modestissima entità. Dopo qualche chilometro si svolta a sinistra in Via della Conciliazione dove si dovrà attraversare un piccolo passaggio a livello: transitano pochi treni e se si capita nel momento in cui le sbarre sono abbassate, non perdetevi la poesia del veder passare quei vagoni che riportano a momenti del passato.

Si giunge così nella frazione di Sant’Apollinare, piccolo centro sulla riva sinistra del Canal Bianco, che attraversiamo utilizzando il nuovo ponte. In località “Passo”, svoltiamo a destra e puntiamo verso Borsea. Attraversiamo l’incrocio con la SS16 e proseguiamo per via Giotto sino a raggiungere l’altra frazione, Grignano Polesine. Superiamo il centro, ammirando il famoso Pavajon. Pedalando per via Ponte dell’Asino e poi via Busovecchio raggiungiamo Roverdicrè dove proseguiamo per via Vincenzo Bellini sino all’incrocio con via Nogarazze, che imbocchiamo.
La prossima frazione che supereremo è Concadirame che nasce ai piedi dell’argine del fiume Adige. Saliamo nuovamente su di esso e, correndo su un tratto sterrato, giungiamo sino al sottopasso dell’autostrada A13.
Lasciamo la via arginale per raggiungere le frazioni di Cantonazzo e Granzette. Percorrendo via Chiarugi, giungiamo nei pressi della chiesa parrocchiale di San Pio X, qui svoltiamo a sinistra lungo la ciclabile raggiungiamo piazza Giuseppe di Vittorio sino all’imbocco del Corso del Popolo. Ne percorriamo un tratto per poi svoltare a sinistra per concludere il nostro giro in piazza Vittorio Emanuele.
Varianti se ne possono fare diverse, come soffermarsi a Concadirame e fare un po’ di impegnativo off-road lungo la pista di mtp esistente sulle “banche dell’Adige”. Non abbiamo raggiunto Fienil del Turco e lo avremmo potuto fare. Spero vi sia piaciuto.
Buona pedalata a tutti!

