Domenica 11 aprile non si corre la Parigi Roubaix, è stata spostata ad ottobre, anticamera dell’annullamento. Anche nel 2020 la dovevano fare in autunno e non è mai stata corsa.
Che dire? Mi viene solo una riflessione ovvero che il Governo francese non è all”altezza della situazione, come lo sono Itakia e Belgio in questo ambito.
Se ne sono corse tante di gare in questo mese di Marzo, a porte chiuse certo, ma con lunghe dirette televisive.
Correre è possibile e doveroso, ma i francesi la pensano diversamente.
Il Prefetto Francese Michel Lelande, intervistato da Radio France Bleu Nord, qualche giorno fa aveva detto:
«Italiani e belgi mi devono spiegare come una corsa ciclistica riesca a rispondere alle misure di sicurezza ordinate dai vari governi. Distanziamento sociale e divieto di assembramenti mi sembrano incoerenti con il passaggio della corsa».
Cosa c’è da spiegare? Non le basta osservare come lavorano i professionisti italiani?