Colpo a sorpresa, la Vini Zabù annuncia che non parteciperà al prossimo Giro d’Italia a cui è stata invitata da RCS Sport.
In quei giorni si scatenò la furia del patron di Androni Sidermec, Gianni Savio, che recriminava il diritto di partecipare e attaccava proprio la Vini Zabù.
I ragazzi di Scinto non correranno la corsa più importante della loro stagione
Il comunicato ufficiale pubblicato sui canali social del team:
LA VINI ZABU’ RINUNCIA AL GIRO D’ITALIA
Il Team e il main sponsor Vini Zabù hanno deciso di dare un messaggio importante al mondo del ciclismo, che sia di insegnamento per quegli atleti che ancora pensano di poter prendere scorciatoie barando.
Il Team ha, infatti, concordato con il proprio main sponsor di non partecipare al Giro di Italia, nonostante abbia dimostrato agli organi competenti di aver adottato le più diligenti misure per combattere il doping.
L’ investigazione interna ha confermato la totale estraneità degli atleti e di tutto il team a qualsiasi pratica scorretta.
Il main sponsor ed il Team hanno sensibilizzato l’atleta De Bonis della necessità che collaborare fattivamente con gli organi inquirenti, affinché questo episodio increscioso possa trasformarsi in un efficace strumento di lotta per debellare le organizzazioni che commerciano sostanze vietate. Dalla effettiva attività di collaborazione con gli organi inquirenti dell’atleta De Bonis, dipenderà la scelta di adire o meno le vie legali a risarcimento degli enormi danni subiti.
Coloro che decidono di violare i principi dello sport etico con l’assunzione di sostanze proibite danneggiano non solo loro stessi, ma l’intera squadra di apparenza (i colleghi, i membri del personale, i dirigenti sportivi e gli sponsors).
La nostra decisione di non partecipare al Giro di Italia vuole sottolineare il pregiudizio che l’illecita condotta del singolo può arrecare all’intera squadra, con effetti devastanti per chi, invece, profonda il massimo impegno per consentire ai ciclisti di gareggiare.
Un doveroso ringraziamento alla RCS Sport per la considerazione dimostrataci con l’invito al Giro d’Italia e per aver valutato positivamente il nostro progetto di Team.
La nostra rinuncia alla corsa più ambita dai ciclisti italiani è un gesto di amore verso il ciclismo.
Lo sponsor, condividendo i principi istituzionali del Team, garantisce l’attuazione dei contratti di sponsorizzazione per tutto l’anno in corso, affinché sia lo sport a vincere.
TEAM VINI ZABU’ WITHDRAWS FROM THE GIRO D’ITALIA
The team and the main sponsor Vini Zabù have decided to send an important message to the world of cycling, a lesson to all those athletes that still aim to take shortcuts.
The team has agreed with the main sponsor to don’t be at the start of the Giro d’Italia, despite showing to the relevant bodies to have adopted the most strict measures to fight the doping.
The internal investigation has confirmed the full strangeness of the athletes and of the whole team to any unfair practice.
The main sponsor and the team have asked the athlete De Bonis to cooperate with the authorities in order to convert this episode in an instrument of fight against the organizations that make deals with the trade of banned substances. From the activity of cooperation with the authorities of the athlete De Bonis we will decide to take legal actions for compensation of the enormous damage.
The ones who decide to violate the ethical principles of the sport with the assumption of illegal substances don’t damage only themselves but the entire team including his colleagues, the staff members, the management of the team and the sponsors).
Our choice to don’t join the Giro d’Italia wants to underline the prejudice that the action of one athlete can create a devastating effect to who spends the maximum effort to let the cyclists to race.
We want to thank RCS Sport for the consideration showed with the invitation to the Giro d’Italia and to make a positive evaluation of our project.
Our withdrawal to the most important race for the italian cyclists is an act of love for cycling.
The sponsor, sharing the institutional principles of the team, ensures the contract of sponsorship for the whole season, in order to let the sport win.
ForZabù
La storia
Angelo Citracca:
Il team si è autosospeso, Angelo Citracca ha deciso cosi!
“Abbiamo deciso che non gareggeremo finchè non saranno concluse le indagini attualmente in corso.
Siamo consapevoli che così facendo ci potrebbe essere anche il rischio di non partecipare al Giro d’Italia ma allo stesso tempo ci siamo attivati con l’UCI per fornire tutte le prove in nostro possesso per dimostrare la nostra estraneità.
Noi dobbiamo rendere conto solo ed esclusivamente all’ UCI e quindi non devo dare risposte a MPCC (Movimento per un ciclismo credibile) che annovera tra le sue file dei team che hanno un passato anche più burrascoso del nostro.
Noi paghiamo il Passaporto Biologico all’UCI, non a MPCC, quindi la loro intrusione non ha alcun senso. Stiamo solo provando a dimostrare che il nostro team non c’entra nulla con questo caso“.
L’MPCC, in un suo comunicato, precisa che: “Questa squadra italiana, apparsa nel gruppo nel 2009, è stata oggetto di 9 casi di doping negli ultimi 12 anni. Le sostanze incriminate sono sempre gli stessi prodotti pesanti e noti (5 casi EPO, 2 casi di ormoni della crescita, 1 caso di clenbuterolo, 1 caso di Ostarine“.
In passato nel team furono trovati positivi: Santambrogio, Di Luca, Rabottini, Carretero, Samuele Conti, Matteo Spreafico. Alcuni di loro sono stati trovati positivi all’Epo.
Repubblica.it racconta che i carabinieri del Nas del capoluogo toscano hanno perquisito le abitazioni di tutti i corridori del team.
In un primo momento si è parlato di controlli presso le abitazioni di De Bonis, Citracca e Scinto.
Parrebbe esserci un nome sotto la lente di ingrandimento. L’indagine è diretta dalla Procura di Pistoia.
Il Corriere della Sera riporta quanto segue: “Al momento l’ipotesi degli inquirenti è che il social manager Citracca e il direttore sportivo Scinto abbiano somministrato, procurato oppure favorito l’uso del doping al ciclista trovato di recente positivo. È chiaro sin da ora, tuttavia, che gli inquirenti sospettano che altri atleti, ancora da identificare, abbiano fatto uso di sostanze che sono in realtà proibite”.
Dopo ore di silenzio, la Vini Zabu ha parlato. Sono gli sponsor ad intervenire e a rivalersi sul signor De Bonis.
Riportiamo il comunicato ufficiale:
《Riprendiamo e pubblichiamo le dichiarazioni di Valentino Sciotti, presidente di Fantini Wines
“Abbiamo preso ventiquattro ore per capire cosa fosse realmente accaduto ma, non avendo avuto smentite di sorta, lo sponsor Vini Zabù ha deciso di chiedere conto all’atleta Matteo De Bonis del proprio comportamento.
Le nostre sponsorizzazioni nello sport sono volte alla promozione dei principi più sani di lealtà sportiva ed in nessun modo possiamo accettare che atleti che indossano la maglia con il nostro logo si rendano partecipi di deliberate azioni che danneggino la nostra immagine, quella dello sport in generale e di tutti quegli atleti che giustamente mettono la lealtà prima ancora del risultato.
All’esito delle controanalisi il nostro legale ha avuto mandato di perseguire l’atleta Matteo De Bonis nelle sedi giudiziarie per dare un chiaro messaggio a lui ed a chiunque pensi di poter distruggere la passione e gli impegni altrui per trarre un mero vantaggio personale.
Fin dal primo raduno annuale avevamo ribadito in modo energico agli atleti l’importanza di tenere un comportamento etico impeccabile ed il comportamento di De Bonis è un tradimento verso tutti gli sponsor del Team, verso i suoi colleghi ed il personale, gente che affronta questo lavoro con impegno e serietà, coscienti che dando una buona immagine, contribuiscono a rendere migliore il futuro delle loro famiglie oggi messo in serio pericolo dal comportamento incosciente di chi non ha ben compreso, il senso della parola professionista.
Non possiamo lasciare che il futuro di uno degli sport più belli al mondo, mosso dalla passione popolare e che fa sognare migliaia di ragazzini che si avvicinano al ciclismo, siano distrutti da chi pensa che barare sia un gesto di furbizia.
Spero che da subito tutto il team si unisca a noi nell’azione legale e che il nostro modo di affrontare la situazione sia sposato da tutti gli altri attori di questo sport, affinchè tutti assieme possiamo lanciare un chiaro messaggio di intransigenza assoluta verso ogni minimo gesto di slealtà sportiva.
Siamo confidenti che l’UCI farà i dovuti accertamenti e che si determinerà l’estraneità del team》.
Dal corriere fiorentino arriva la notizia che Angelo Citracca, Luca Scinto e De Bonis sono finiti nel registro degli indagati dopo i controlli del NAS di Firenze.
Il fatto
Un comunicato UCI riporta una brutta notizia per la Vini Zabù di Angelo Citracca e Luca Scinto.
Il laziale Matteo De Bonis (26 settembre 1995) è risultato positivo all’EPO (eritropoietina).
Il controllo risale al 16 febbraio scorso, quest’anno il corridore non ha ancora corso.
Solo un anno fa, al Giro d’Italia venne fermato un altro corridore, Matteo Spreafico che venne subito licenziato.
La preoccupazione più grande per il team toscano è che questo fatto si ripercuota sulla partecipazione al prossimo Giro d’Italia.
In base a quanto previsto dal regolamento antidoping, articolo 11.3.1, il team rischia la sospensione per un periodo che va da 15 a 45 giorni.
Si attende ora il parere della Commissione Disciplinare, informata dall’UCI, rimaniamo in attesa!
De Bonis è nella Vini Zabù dal 2020, il suo miglior risultato è stato un 21° posto al Giro dell’Albania.
Il comunicato UCI integrale tradotto
《L’Union Cycliste Internationale (UCI) annuncia che al corridore italiano Matteo De Bonis è stato notificato un riscontro analitico avverso (AAF) per l’eritropoietina (EPO) in un campione raccolto durante un controllo fuori gara tenutosi il 16 febbraio 2021.
Questo controllo antidoping target è stato pianificato ed eseguito dall’International Testing Agency (ITA) per conto dell’UCI *.
Il corridore ha facoltà di richiedere e assistere all’analisi del proprio campione B.
In conformità con le Regole Antidoping dell’UCI, il corridore è stato provvisoriamente sospeso fino all’aggiudicazione della faccenda.
Ciò costituisce la seconda AAF per un membro dell’UCI ProTeam Vini Zabu ‘entro un periodo di dodici mesi. Per promemoria, il 22 ottobre 2020, l’UCI ha notificato al corridore italiano Matteo Spreafico due AAF per Enobosarm (ostarine) in due campioni raccolti durante il Giro d’Italia del 15 e 16 ottobre 2020.
Questi due casi nello stesso periodo di dodici mesi danno luogo all’applicazione dell’Articolo 11.3.1 del Regolamento Antidoping dell’UCI che prevede la sospensione della squadra da 15 a 45 giorni.
L’UCI rinvierà a breve la questione alla Commissione Disciplinare che prenderà una decisione a tempo debito.
In questa fase della procedura, l’UCI non commenterà ulteriormente nessuna di queste questioni.
* Dal 1 ° gennaio 2021, l’UCI ha delegato all’ITA il suo programma operativo antidoping . L’ ITA è un’organizzazione internazionale costituita sotto forma di fondazione senza scopo di lucro con sede a Losanna (Svizzera). L’ITA è stato istituito su iniziativa del Movimento Olimpico e con il supporto dell’Agenzia Mondiale Antidoping (WADA). La sua missione è gestire programmi antidoping indipendenti dalle autorità sportive e politiche. Attualmente gestisce programmi per più di 45 organizzazioni, comprese le federazioni internazionali di sport olimpici e i principali organizzatori di eventi.》