Il problema sicurezza è sotto la lente di ingrandimento degli addetti UCI e di tutte le associazioni legate al ciclismo professionistico ed amatoriale.
Di recente, in nome della salute dei corridori e dei tifosi, si è vietato il lancio delle borracce fuori dagli spazi consentiti, le posizioni fuori sella in discesa e quelle da crono durante le gare in linea.
Bene! Alla prima tappa del Tour of the Alps, con arrivo nella città austriaca di Innsbruck, nelle fasi finali di tappa abbiamo assistito a dei passaggi al quanto discutibili. Non solo numerose auto parcheggiate su entrambi i lati della carreggiata, anche strade particolarmente strette e ulteriori restringimenti causa cantieri.
Tragedie purtroppo ne sono capitate diverse, come non ricordare l’incidente di Giovanni Iannelli e delle legittime richieste di Giustizia da parte del padre Carlo. Ho bene in mente anche Michael Antonelli caduto in discesa sull’appennino pistoiese.
Alla luce di tutto questo e di quanto si sta facendo, vedere certe scene in una gara di primo piano come l’ex Giro del Trentino ora Tour of the Alps, fa rabbrividire e desta serie preoccupazioni.
Mi sono trovato molte volte agli arrivi di tappa del Giro d’Italia, della Milano Sanremo e di tante altre gare e ho visto l’attenzione e la cura con cui si liberano le strade addirittura dalla sera prima se non dalle prime ore del mattino. Come è possibile che in Austria abbiamo tollerato una situazione altamente pericolosa?
L’UCI interverrà per far si che ciò non si manifesti più nelle tappe rimanenti? Spero proprio di si.
Tra qualche giorno, il 22 aprile, ricorrerà il quarto anniversario della morte di un altro grande uomo prima che atleta, Michele Scarponi. L’incidente accadde in allenamento, altra situazione certamente, ma non può non farci riflettere a tutto tondo sulla questione sicurezza sulle strade. L’associazione a lui intitolata ha proprio questo scopo!