Ha piovuto tutta la notte a Grado ma alle 13.20, orario della partenza, soffiava un forte vento, il mare era molto mosso e le nubi hanno lasciato spazio ai raggi solari per qualche ora. Avvio asciutto e per nulla afoso dal centro della bellissima città di mare ricca di monumenti storici e resti archeologici.
Agli appassionati come me delle due ruote, rendo noto che Grado si trova alla fine dell’Alpe Adria, una splendida ciclabile che parte da Salisburgo e dopo 425 km giunge in questo luogo bagnato dal mare adriatico. Nel 2015 è stata eletta miglior pista ciclabile d’Europa.
Il gruppo ha attraversato tutta la città e il via è stato dato al chilometro zero posto all’inizio del ponte. Purtroppo al terzo chilometro, proprio sul medesimo ponte, una brutta caduta che ha coinvolto molti corridori ha un po’ scombussolato la corsa.
Si è reso necessario fermarla e rinviare la partenza ufficiale alle ore 13:50, questo per dare la possibilità di soccorrere gli atleti e sgomberare la via.
Due atleti hanno dovuto abbandonare il Giro d’Italia, sono Emanuel Buchmann (Bora Hangrohe), sesto in classifica a 2’36” dalla maglia rosa, e Jos Van Emden (Jumbo).
Subito dopo quel ponte in laguna la corsa è passata per Aquileia, una delle più antiche cittadine dell’Impero romano. Molti resti archeologici sono tutt’oggi li a testimoniare l’illustre passato. Tutto ruota attorno alla Basilica di Santa Maria Assunta, divenuta nel 1998 patrimonio mondiale UNESCO.
La carovana si è diretta verso Gorizia affrontando prima un circuito tra Italia e Slovenia e poi l’arrivo sotto un forte acquazzone. Era partita la fuga e il gruppo le ha dato ampio spazio, oltre gli undici minuti. Alla fine, in una volata a due, ha vinto Victor Campenaerts sull’olandese Oscar Riesebeek (Alpecin-Fenix).
Quarto è arrivato Simone Consonni (Cofidis) con solo sette secondi di distacco.
La generale cambia di pochissimo, Ciccone risale in sesta posizione a causa del ritiro di Emanuel Buchmann.
Si è ritirato anche Giacomo Nizzolo, si vede che la vittoria gli basta, la fatica in salita è ancora tanta, meglio andare a casa avrà pensato.
E’ a rischio anche Vincenzo Nibali, coinvolto nella caduta di inizio gara, così recita il comunicato della Trek-Segafredo: “C’è purtroppo da registrare che Vincenzo Nibali ha riportato una contusione costale, cadendo da fermo dopo aver frenato per evitare una bicicletta. Dopo essersi rialzato da solo e aver ripreso, con il passare dei chilometri ha accusato dolore all’emitorace destro. Le condizioni dello Squalo verranno valutate nelle prossime ore. Non si esclude di dover procedere ad indagini radiologiche”.
CLASSIFICA GENERALE DOPO 15° TAPPA
- Egan Bernal INEOS Granadiers
- Simon Philip YATES TEAM BIKE EXCHANGE 01:33
- Damiano Caruso BAHRAIN VICTORIUS 01:51
- Aleksandr Vlasov Astana Premier Tech 01:57
- John CARTHY EF EDUCATION – NIPPO 02:11
- Giulio CICCONE TREK – SEGAFREDO 03:03
- Remco Evenepoel DECEUNINCK – QUICK-STEP 03:52
- Daniel Felipe MARTINEZ POVEDA INEOS GRENADIERS 03:54
- Romain Bardet Team DSM 04:31
- Tobias Foss JUMBO-VISMA 05:37
E domani le dolomiti con arrivo, dopo 19 chilometri di discesa, a Cortina d’Ampezzo.