Itinerario n. 10 pubblicato su La Voce di Rovigo di lunedì 14 giugno 2021
L’itinerario di questa settimana riguarda una delle zone più belle d’Italia e tra le più danneggiate dal sisma del 2016. Partiamo da Pescara del Tronto e facciamo un giro di circa 65 chilometri tra posti incantati e ancora tante macerie. Questa terra ha bisogno di recuperare la sua bellezza, di ripristinare quanto è stato danneggiato e di aumentare la sicurezza di edifici e infrastrutture.
La nostra presenza non è fuori luogo né tanto meno inopportuna.
Il turismo, soprattutto quello a basso impatto ambientale, è sempre stato una delle fonti di sostentamento per le popolazioni di questi luoghi. Le cose stavano migliorando notevolmente e poi, causa la pandemia, hanno subito un ulteriore stop. E’ importante per loro che l’attività riprenda quanto prima.
Se abitate distanti, se pensate di inserire questa pedalata in un tour o in un periodo di ferie, potete trovare ottimi alloggi in riva al mare, io ho dormito in un hotel di San benedetto del Tronto.
Punto di sosta e di partenza può essere il villaggio SAE di Pescara del Tronto, frazione di Arquata del Tronto. Potete trovarne altri, non dovreste avere grossi problemi di parcheggio.
Geograficamente parlando, ci troviamo in centro Italia tra le regioni Marche, Lazio e a brevissima distanza dall’Umbria.
Precauzioni
Come sempre, vi raccomando di indossare il casco ed occhiali e di utilizzare luce posteriore ed anteriore, mai trascurare la sicurezza vostra e dei compagni di viaggio, inoltre, portate sempre con voi un documento di identità, dei soldi e un telefono.
Partiamo percorrendo un tratto della SS4 in direzione sud, dopo circa 4 chilometri svoltiamo a destra per raggiungere Accumoli salendo lungo via Tito Vespasiano. L’ascesa può presentare alcune difficoltà per qualcuno ma non vi sono tratti impossibili, con il proprio passo la possono superare praticamente tutti. Si prosegue sulla stessa strada sino a raggiungere e attraversare le località di Villanova, San Giovanni, Terracino, Colleposta, Roccasalli, Forcelle, Pasciano, Collegentilesco, sino a tornare sulla SS4 in località Torrita.
Torniamo verso nord pedalando per poco meno di 5 chilometri e quando incontriamo il cartello indicante Amatrice, svoltiamo a destra sulla Sr260 e saliamo sino al centro del paese.
La strada attraversa i resti di quello che era un bellissimo borgo laziale famoso in tutto il mondo anche per aver coniato il brand “Amatriciana”, un condimento per la pasta che piace a tutti. Nonostante le macerie è evidente, sia nelle cose che nelle persone, che ad abbondare è il desiderio di continuare a vivere e di rinascere dalle ceneri: diversi sono i cantieri attivi e, soprattutto, le attività commerciali in funzione presso i prefabbricati appositamente eretti.
Quello che possiamo fare, oltre che pedalare, è stare in famiglia e condividere con altre famiglie una tavola, il cibo, la fatica e i racconti di quei giorni, di questi giorni. L’accoglienza è unica, non si torna a casa a mani vuote, ve lo garantisco.
Possiamo anche fare il pieno di sorrisi ed acquistare i buonissimi prodotti della terra di queste zone: marroni di prima scelta, tutto il necessario per un’ottima pasta all’Amatriciana, vino buono, formaggio pecorino, lonza da affettare ecc.
Lasciamo Amatrice attraversando di nuovo la zona rossa. Scendiamo sino al bivio per Accumoli a destra e Roma a sinistra. Svoltiamo a destra e proseguiamo sino all’imbocco della SS4 in località Saletta. Da qui proseguiamo in direzione Arquata del Tronto, oltrepassiamo sia Pescara del Tronto che il punto da cui siamo partiti. Da Amatrice sino a qui è quasi tutta discesa. Ad Arquata svoltiamo a sinistra e imbocchiamo la Sp89 via Bucciarelli per affrontare l’ultima ascesa di giornata che ci conduce a Pretare, un piccolo borgo situato lungo la strada che conduce a Castelluccio di Norcia in Umbria.
Sono circa 5 i chilometri di salita, un consiglio! Non perdetevi nemmeno un metro, dimenticatevi della fatica, concentratevi su tutto ciò che vi circonda.
Il nostro viaggio si conclude qui, ora possiamo tornare all’auto ma, come potete vedere, sono mille i percorsi che potremmo pianificare e praticare. Se avete fame e tempo, non rinunciate ad un bel piatto di amatriciana, né ad ottimo secondo a base di carne, verdure, formaggi ecc.. Fa bene al vostro umore e soprattutto alla comunità locale.
Paesaggisticamente parlando sono posti fantastici, l’ambiente naturale ci cattura. Nonostante le molte case crollate, la gente del posto sa rendere ancora più soleggiati questi luoghi, il calore umano che ho sentito a me rivolto mi ha riempito di serenità. Mi hanno insegnato che la voglia di vivere è molto più forte delle pietre e anche dei materiali antisismici: sono state ben 299 le vittime di quel sisma, 239 nel territorio di Amatrice.
Non ci resta che continuare a pedalare.
Nella zona vedi anche Rovigo – l’Aquila