Itinerario n. 15 pubblicato su La Voce di Rovigo del 19 luglio 2021
Dal Veneto della scorsa settimana, facciamo un balzo in centro Italia. Partiamo da Pitigliano, Toscana, raggiungiamo Capodimonte e Bolsena sull’omonimo lago laziale e raggiungiamo poi Orvieto passando per Civita di Bagnoregio.
Sono tre le regioni che tocchiamo poiché il nostro tragitto si articola lungo il confine amministrativo che le separa solo sulla carta.
E’ un full immersion nella natura coltivata del centro Italia e nella storia di Borghi antichi che raccontano ancora oggi la vita nel “bel paese”.
Pur essendo un percorso che presenta alcune salite non è particolarmente impegnativo ed è praticabile con tutti i generi di bici. Il fondo stradale è spesso simile al formaggio Emmental. Chi è poco allenato può sempre ricorrere alle e-bike che lasciano più energie per ammirare il paesaggio.
Partiamo da Pitigliano, splendida cittadina posta nel cuore della Maremma Toscana.
E’ soprannominato “La Piccola Gerusalemme” in virtù del fatto che sin dal XVI secolo ospitò tra le sue mura una grande comunità ebraica. Se ne trovano le tracce anche oggi sia tra gli edifici che a tavola: la Sinagoga, il ghetto, il forno delle Azzime, la macelleria Kasher. Oggi è uno dei borghi storici più affascinanti d’Italia.
Come sempre vi raccomando di fare massima attenzione e di rispettare scrupolosamente quanto previsto dal codice della strada, di indossare il casco, occhiali protettivi e luci anteriore e posteriore.
Esiste in commercio un ottimo dispositivo venduto da Garmin, il suo nome è Varia, che permette di essere avvisati, mediante segnale luminoso e/o acustico, del sopraggiungere di veicoli alle nostre spalle.
Dopo aver visitato il paese è arrivata l’ora di partire!
Lasciamo il fantastico borgo alle nostre spalle e ci avviamo lungo la SR 74. Dopo circa 12 chilometri (quasi tutti in salita) oltrepassiamo il confine regionale, entriamo in Lazio. A circa 16 chilometri dalla partenza, in località Cantoniera, svoltando a sinistra lasciamo la SR 74 e imbocchiamo la SR 312. La percorriamo sino a Valentano (abbiamo percorso 24 chilometri), qui svoltiamo a sinistra in Via del Ritiro, poco dopo imbocchiamo la SP 8 verso destra e a meno di 100 metri svoltiamo a sinistra e raggiungiamo località Felcete. Proseguiamo sulla stessa via sino a raggiungere ed incrociare la SP 115, anche qui svoltiamo a sinistra. Dopo 4 chilometri ci troviamo a bordo lago a Capodimonte.
Il paesino, di origine Etrusca, si specchia sulle acque del lago di Bolsena ed è considerato uno dei più romantici della “Tuscia”. Ci troviamo in provincia di Viterbo e stiamo visitando un altro bellissimo borgo arroccato splendidamente italiano.
Raggiungiamo ora Bolsena, esattamente sul lato opposto, lo facciamo pedalando in senso orario attorno al lago, prima lungo la SP 8 e poi lungo la SP 114. Ci sono diversi tratti di ciclabile sterrata che possiamo percorrere se dotati di bici adatte, come Gravel, MTB e turismo. Da Capodimonte a Bolsena sono circa 22 chilometri ondulati.
“La città del miracolo eucaristico” è un Comune laziale anch’esso situato in provincia di Viterbo. Avvenne nell’estate del 1263, l’Ostia consacrata cominciò a sanguinare nelle mani di Pietro da Praga, sacerdote boemo. A seguito di quell’evento, dall’11 agosto 1264, Papa Urbano IV estese a tutta la Chiesa la festa del Corpus Domini. Dal 1247 si festeggiava solo nella diocesi di Liegi.
A Bolsena lasciamo il lago e ci dirigiamo verso Orvieto. Dal chilometro 23 al 28 circa si sale anche con alcuni brevi tratti impegnativi. Sul passo si cambia regione, si lascia il Lazio e si entra in Umbria. Si scende sino a Civita di Bagnoregio per circa 7 chilometri.
E’ nota come “la città che muore”, io la definirei la città che resuscita grazie al turismo e ai nuovi cittadini che vi si sono trasferiti. Siamo sempre nel viterbese, nella “Tuscia”. Caratteristico e suggestivo il ponte pedonale che collega Civita a Bagnoregio e che regala fantastiche pose per scatti fotografici.
Lasciata Civita, la strada prosegue ancora in discesa sino ai piedi di Orvieto. Fate molta attenzione, il fondo stradale non è dei migliori (salvo eventuali recenti rifacimenti di cui non sono a conoscenza).
Eccoci a destinazione, Orvieto è proprio sopra di noi. Ci resta solo l’ultima salita per raggiungere la piazza del Duomo e il pozzo di San Patrizio.
La zona è abitata sin dal Paleolitico e si trovano ancora oggi molti resti di epoca etrusca e anche romana. Dalla metà del 1300 divenne la città in cui si rifugiava il Papa. Nel 1527 fu costruito da Antonio da Sangallo il Giovane, un pozzo profondo 54 metri, largo 12 e con 248 gradini per scendere e altrettanti per risalire posti su due percorsi distinti. Oggi è noto come Pozzo di San Patrizio.
Da Pigliano a Capodimonte sono circa 34 chilometri (392 metri dislivello), altri 53 (526 metri dislivello) sino all’arrivo di Orvieto.
Per oggi abbiamo pedalato abbastanza.
Gambe ai pedali!
Ps. il percorso descritto è puramente indicativo e descritto in base all’esperienza personale e ai dati rilevati dagli strumenti cartografici prodotti da terzi (Ciclocomputer, mappe Google, Garmin Connect)