Itinerario n. 24 pubblicato su La Voce di Rovigo del 27 settembre 2021
Questa volta partiamo da Siena, la città di Santa Caterina patrona d’Italia e di San Domenico, fondatore dell’ordine religioso dei domenicani.
La città posta a sud di Firenze è famosa in tutto il mondo per suoi Santi, per le numerose chiese, per i Ricciarelli i Cantuccini e l’ottimo vino il “Chianti“.
Se avete l’opportunità fare come noi, trascorrete un bel weekend da quelle parti e poi scendete la bici dall’auto e pedalate.
Siamo giunti a Siena il venerdì sera, abbiamo alloggiato all’hotel Garden, che vi consiglio.
E’ dotato di un grande parco, un ampio parcheggio custodito, diverse tipologie di alloggio ed è a breve distanza dal centro, ma non troppo vicino per soffrirne il traffico.
Il sabato lo abbiamo dedicato alla visita della città: la basilica di San Domenico, dove sono custodite le reliquie di Santa Caterina; il Duomo e il battistero, la casa di Santa Caterina; Fonteblanda e la Via dei Tintori (a Fonteblanda le donne lavavano il bucato ed era un po’ il centro della comunità di quella parte della città. Oggi viene percorsa in salita durante la durissima gara ciclistica per professionisti denominata “Strade Bianche”); la famosa piazza del palio ovvero Piazza del Campo; la Chiesa di San Francesco, dove sono custodite ben 223 Ostie rimaste incorrotte dal tempo sin dal 1730 quando vennero trafugate per essere profanate.
Tappa obbligatoria, questa volta a favore di palato, è senz’altro la pasticceria Nannini dove si possono degustare ottimi Cantuccini e vin santo, Ricciarelli, Panforte e Pan Papato gustosissimi.
La domenica si pedala: sveglia alle 8.00, colazione alle 9.00, alle 10.00 lasciamo la camera, saliamo in bici e cominciamo a far girare le ruote sull’asfalto.
La nostra destinazione è Ponte a Ema, una piccola località appena fuori Firenze che ha dato i natali a Gino Bartali detto “Ginetaccio” e dove a lui è stato dedicato un museo alla memoria.
In quel paesino vi riposano anche il padre, la madre, il fratello morto in un incidente di corsa e il figlio nato morto durante il secondo conflitto mondiale. Vi è anche la casa di famiglia ed altre piccole tracce del suo passaggio terreno.
Ci dedichiamo un ultima traversata del centro città prima di lasciare Siena baciata e riscaldata dal sole e lavata dall’acquazzone notturno.
Ci immettiamo sulla SR 2 “Via Fiorentina” e la percorriamo sino alla rotatoria che ci introduce nella SR 222 “Strada Chiantigiana” in direzione Castellina in Chianti.
Tutto l’itinerario è ondulato, dopo circa 14 chilometri e poco dopo aver passato località Quercegrossa, si inizia a salire la “Cima Coppi” di questo percorso (è così detto il punto più alto raggiunto durante un giro).
L’ascesa termina dopo circa 10 chilometri a Castellina in Chianti. Dopo un chilometro di “mangia e bevi” (in gergo così vengono chiamati tratti con saliscendi ripetuti) inizia una lunga discesa con tratti rettilinei e tornanti. La sede stradale è praticamente perfetta.
E’ un giro fattibile in ogni periodo dell’anno: sia in primavera che in autunno è fantastico. In estate e in inverno altrettanto, bisogna però evitare le giornate e gli orari con temperature estreme.
Fate attenzione che se ha piovuto, soprattutto in autunno e inverno, con la strada bagnata ed eventuali foglie a terra o ghiaccio, non è assolutamente consigliato procedere ad alte velocità soprattutto in curva e nei tornanti.
La discesa termina in località Santa Maria a Grignano e si torna subito a salire per poco meno di 5 chilometri sino a Panzano in Chianti.
Scendiamo per altri 5 chilometri e raggiungiamo Greve in Chianti.
Tutto ci parla dell’Eroica , nata a Gaiole in Chianti nel 1997, è una corsa amatoriale non competitiva diventata famosa a livello internazionale e dove si pedala anche su strade bianche (sterrato) e con biciclette ed abiti d’epoca.
Si prosegue per altri 3 chilometri in discesa sino a raggiungere e attraversare Greti.
Al bivio per il Passo dei Pecorai (lo faremo in un’altra occasione) si prosegue sulla strada principale sino a raggiungere ed attraversare Strada in Chianti, una frazione di Greve in Chianti, piccolo borgo molto suggestivo, quale non lo è di quelli esistenti su queste bellissime e ricche colline?
Si attraversa L’Ugolino e si costeggia il campo da Golf molto frequentato anche perché vicino a Firenze.
Proseguendo incontriamo Grassina, dove facciamo una breve sosta per ammirare la facciata della Chiesa al di la del torrente.
Riprendiamo il cammino, stiamo per raggiungere la piccola Ponte a Ema dove ha sede il museo dedicato Gino Bartali e dove termina il nostro viaggio.
Giunti a destinazione lasciamo la bici in area custodita e l’andiamo a visitare.
La domenica è aperto dalle 10.00 alle 16.00 e l’ingresso è gratuito, consiglio però di informarsi prima contattando la struttura per evitare spiacevoli sorprese.
Nel museo sono custoditi molti trofei vinti dal campione, documenti, giornali dell’epoca, maglie e bici storiche.
L’itinerario che vi ho raccontato è lungo circa 62 chilometri e conta mille metri di dislivello. Non presenta salite particolarmente impegnative ma alcuni strappetti possono creare qualche problema. E’ a dir poco fantastico pedalare in queste zone e vi sono centinaia di chilometri di “paradiso” da percorrere. I paesi sono molto puliti e curati, le strade mantenute bene, le strutture ricettive sono di alto livello.
Gli itinerari in questa zona sono praticamente infiniti, sono sicuramente da visitare Radda in Chianti e Gaiole in Chianti e gli innumerevoli altri luoghi pittoreschi che si incontrano percorrendo la via delle “Strade bianche“, ma queste ve le racconto un’altra volta.
PS: qui di seguito è riportata la mappa del percorso permanente dell’Eroica.