Davide Cassani, grazie di tutto e avanti il prossimo

Davide Cassani, grazie di tutto e avanti il prossimo
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Grazie di tutto, ma è ora di voltare pagina.

Sai bene Davide Cassani, che il ct è il primo a pagare gli insuccessi in tutti gli sport.

Sai altrettanto bene che il ciclismo professionistico è una industria e i team sono aziende il cui fatturato si fonda sulla passione della gente.

Sai meglio ancora quanto fa vendere un corridore che vince e che gli sponsor ci sono se hanno un tornaconto economico ingente.

La passione alimenta l’industria ciclismo, fa acquistare ciò che i campioni usano, indossano, mangiano, bevono e imitano quello che fanno.

Che a governare è il demonio denaro lo spiega bene anche la realtà ciclistica femminile. Essere forti non basta se non rende economicamente.

Nonostante vi siano elementi fortissimi, nonostante abbiamo una campionessa mondiale pochi investono nelle due ruote rosa. Vi è qualche pezzo grosso che addirittura sostiene che aprire un team donne è paragonabile ad una attività da assistente sociale.

Patrick Lefevere, patron del team Quickstep, ha infatti detto: “Con cosa dovrei cominciare? Prima bisogna convincere le ragazze a diventare ciclista. Non ho neanche l’esperienza, i soldi, il tempo o la voglia di investire in qualcosa che non so dove andrà a finire…. Non farò una squadra femminile, non sono un ente assistenziale“. 

Sai bene quanto ha guadagnato e fatto guadagnare Marco Pantani e come il sistema l’ha schiacciato sino a condurlo ad una morte assurda.

Pantani con le sue gesta atletiche ha dato lustro all’intero movimento ciclistico mondiale e ciò si traduce in miliardi di lire e poi di euro. Ne avete beneficiato tutti voi del gruppo.

Davide Cassani chi meglio di te, uomo immagine per numerosi brand, sa cosa bolle in pentola? Quella “s” sulle divise perché c’è? Siete tutti influencer.

Non sono di quelli che dicono che hai sbagliato tutto, né che offendono, ma di quelli che sostengono un avvicendamento.

Sai chi proporrei? Mario Cipollini, uno che invece ti ha attaccato duramente definendoti un “erba da estirpare”. Lo metterei alla prova pur non essendo il mio potenziale ct preferito.

Ti vorrei invece in RAI a commentare le gare, nessuno lo ha fatto meglio di te sino ad ora.

Non sono certo io a negare la compattezza della nostra nazionale in questi anni ma sai bene che la perfezione non è umana.

Ci sono stati tanti eventi sfortunati come la caduta di Nibali alle Olimpiadi, quella di Trentin e Ballerini domenica scorsa, la foratura di Ulissi e tante altre, contro i quali c’è poco da fare.

La fine del mandato da Ct non va visto come una punizione o come una condanna ma come una azione minima necessaria.

È il momento di voltare pagina, tutto ha un inizio e una fine e di Alfredo Martini c’è n’è stato solo uno.