“Ho la mascherina e faccio fatica a parlare. Ieri avevo il respiratore nasale, stamattina mi hanno messo questa per provare a darmi meno ossigeno e capire come reagisce il mio corpo” è quanto ha detto Filippo alla Gazzetta dello Sport.
“Mio figlio Giacomo ha fatto due anni il 22 luglio e lo vedo tutti i giorni via Skype. Lui è uno spettacolo, è la mia ragione di vita, quello che mi fa combattere contro il Covid”.
«Ho cominciato a star male venerdì 22 ottobre, tre giorni prima che mi vaccinassi – racconta l’ex campione veneto a tuttobiciweb con non poco affanno -. Avevo già fissato il vaccino per lunedì 25, ma al venerdì ho cominciato a star poco bene. Brividi, febbre, poi la difficoltà di respiro, sempre più forte e insistente: non è uno scherzo! Tre giorni fa il ricovero, qui a Vicenza, dove mi hanno preso in cura come non si potrebbe. Spero di rimettermi quanto prima, e poi tornare al lavoro. Ho tante idee, ho molte cose in testa alle quali mi piacerebbe dare forma, ma ora la priorità e guarire. Vi garantisco che sto scalando una gran bella montagna, ma non è per nulla piacevole. Dovevo fare il vaccino prima? Certo che sì, ma ero davvero a tutta per dare forma a quel progetto di corse che ho poi messo in piedi e tutti avete visto e apprezzato, però ora mi tocca pensare un po’ a me stesso. A presto ragazzi!».