Samuele Battistella, a lui la parola! RAVE

Samuele Battistella
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Ho raggiunto telefonicamente uno dei giovani italiani in forze all’Astana Qazaqstan Team, il Veneto Samuele Battistella (classe 1998) vincitore della Veneto Classic conclusasi sul traguardo di Bassano del Grappa esattamente un mese fa, il 17 ottobre.

E’ stata anche la sua prima gara vinta tra i professionisti, lui che nel 2019 si è laureato Campione del Mondo under 23.

Passato professionista nel 2020 nel 2021 ha vestito i colori dell’Astana che indosserà anche nel 2022.

Gli ho chiesto come prima cosa un parere tecnico sulla bici che ha usato alla Serenissima Gravel corsa sulle strade venete lo scorso ottobre. Il nuovo prodotto di Wilier Triestina si chiama RAVE slr, sentiamo cosa ci ha detto Samuele.

L’avevo provata anche prima della gara e aveva i tubolari da strada e non ho sentito differenze con la Filante slr. Quando poi ho montato i copertoncini da 35 millimetri da gravel, l’ho trovata appena più lenta, è veramente una bici che può essere usata un po’ per tutto. Non è un telaio classico gravel, è aerodinamica, leggera, robusta un’ottima bicicletta“.

Ho poi allargato il discorso parlando delle altre bici top di gamma di casa Wilier Triestina, la Filante slr e la Zero slr.

Samuele ha corso nel 2021 prevalentemente con la Filante, “mi sono trovato subito bene – mi dice – è più rigida, più scattante, c’è poca differenza di peso e, soprattutto al Giro d’Italia, l’ho usata sia in pianura che in montagna e mi sono trovato sempre bene.”

Dalle bici alle gare

Non potevo non chiedere a Samuele Battistella come è nata la vittoria alla prima edizione della Veneto Classic, gara di casa per lui.

Era un po’ di tempo che stavo bene, nelle ultime gare avevo sempre Aleksey Lucenko in squadra e davo priorità a lui perché è molto più forte di me. Durante la corsa mi ha detto “se te la senti vai, mal che vada ci sono io“. E’ stato un rischio calcolato perché si sapeva che Aleksey sarebbe potuto arrivare alla fine e lottare per la vittoria. Eravamo d’accordo anche con Giuseppe Martinelli, il DS, la tattica era quella di anticipare ed arrivare sin dove potevo e sono arrivato sino al traguardo“.

Abbiamo visto tutti in diretta che mentre Samuele tagliava il traguardo da vincitore i tre inseguitori si affrontavano per un posto sul podio e il primo a dare battaglia è stato proprio Lucenko, giunto poi 4° dietro a Jhonatan Restrepo (COL) Androni Giocattoli (3°) e Marc Hirschi (SUI) UAE Emirates (2°).

Un paio di giorni prima si è corsa la primissima gara Gravel per professionisti, vinta da Aleksey, e quel giorno tu hai tagliato il traguardo a ruota alta.

Era una gara per dare spettacolo, quando c’è la possibilità di dare un po’ di spettacolo per tutte le persone che vengono a vederci e a fare il tifo, mi è sembrata una cosa giusta da fare“.

Nel 2022 si dovrebbe correre il primo mondiale Gravel, pensi che avrà un futuro questa specialità tra i professionisti?

E’ un qualche cosa di spettacolare, può certamente invogliare i tifosi a vedere le gare, ad assistere ad una cosa mai vista prima. Ha avuto gran successo perché è una corsa molto bella da vedere. Non penso che parteciperò al mondiale l’anno prossimo però credo che prenderà piede. Dopo la pandemia, ho l’impressione che se ne siano vendute molto di biciclette per questa specialità“.

Te lo posso confermare! Solo tre anni fa pochi ci credevano, per molti era la solita americanata. Ho venduto una mtb e una ciclocross e nel 2018 ho acquistato la prima gravel di casa Wilier Triestina, la Jena. E’ una tipologia di bici indovinatissima, penso che non potrei farne a meno.

Da metà 2020, soprattutto, se ne sono vendute tantissime nonostante le enormi difficoltà a reperire il prodotto bicicletta di cui tutti siamo a conoscenza.

I modelli in carbonio sono piuttosto leggere e robuste, sostituendo le ruote con altre da strada puoi avere un prodotto altamente versatile. E’ una bici ottima per tutte le ciclabili che abbiamo molte delle quali sterrate.”

Le vacanze sono praticamente finite, avete già cominciato ad allenarvi per la prossima stagione. E’ notizia recente che tutte le squadre World Tour andranno in Spagna, cosa ci dici a riguardo?

In Spagna si trova un microclima ottimale, difficile da trovare in Italia in inverno. Rispetto al Veneto, ad esempio, ci sono dai cinque anche dieci gradi di differenza. Ci si può allenare molto bene. In questi ritiri poi c’è la possibilità di conoscere la squadra, soprattutto i nuovi arrivati“.

Giuseppe Martinelli ha affermato che si sceglie la Spagna anche per le strade migliori e più sicure.

E’ proprio così! Siamo in luoghi turistici di mare e a dicembre e gennaio non c’è molta gente, le strade sono relativamente vuote e gli automobilisti sono abituati ai ciclisti“.

Quando partite per la Spagna? “Andiamo a gennaio“. E alle Canarie? “Prima delle classiche e dei grandi giri“.

Come team ci incontriamo anche a dicembre“.

A gennaio ci sarà anche la presentazione ufficiale del Team che avrà luogo in Kazakhstan.

Oggi Samuele vive e si allena a Montecarlo dove il clima è molto più mite di quello del Veneto dove vive la sua famiglia. “Sono molti i ciclisti che abitano qui, ci alleniamo spesso insieme. Oggi c’erano 19 gradi“.

Programmi futuri?

E’ ancora troppo presto soprattutto per sapere chi farà il Giro o il Tour, inizierò a correre probabilmente con l’Abu Dhabi tour“.

Con il dramma Covid-19 che persiste e vede salire la curva dei contagi, voi come vi comportate riguardo la vaccinazione?

Il Team ce l’ha raccomandato vivamente, non è obbligatorio ma quasi. Io mi sono vaccinato ad agosto“.

Riguardo al doping è di poche eccellenti parole: “Il doping non è accettato“.

Un’ultima domanda è d’obbligo per me, è il primo anno che corri con Vincenzo Nibali quale compagno di squadra, cosa ti aspetti? “Sino ad oggi ci siamo parlati qualche volta in gruppo e giovedì scorso in Wilier Triestina a Rossano Veneto. E’ un bravo corridore, penso che ci sia tantissimo da imparare da lui“.

Grazie Samuele e in bocca al lupo per tutto.

Samuele Battistella, a lui la parola! RAVE
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