Lui era l’ultimo, non so il suo nome, so però che a Faè di Oderzo l’8 dicembre ha lottato come e più degli altri per esserci, per vivere quel momento importante. Sarà arrivato senza lode e fama, senza premio e medaglia ma dentro sa di aver lottato come i primi, di aver sofferto anche più di loro.
Mi viene in mente quella pagina di Vangelo di Matteo che parla della vedova che da una moneta, ed era tutto quello che aveva. A volte chi vince non da tutto allo stesso modo.
La sofferenza, il sacrificio, l’impegno, la voglia di vivere valgono più del traguardo.
Bisogna resistere, resistere, lottare, cercare di Vivere anche un secondo in più… la Vita non è una passeggiata, per molti è una lotta continua, un secondo dopo l’altro, una collezione di dolori, di malattie, di sofferenza ma è pur sempre vita.
Un consiglio, non invidiate mai nessuno perché per quanto vi possa sembrare bello, forte, sano non potete nemmeno immaginare il dolore e la sofferenza che vive dentro.
《È questa la meta della nostra esistenza: che tutto si compia, e venga trasformato in amore. Se crediamo questo, la morte smette di farci paura, e possiamo anche sperare di partire da questo mondo in maniera serena, con tanta fiducia. Chi ha conosciuto Gesù, non teme più nulla. 》Papa Francesco (Udienza generale, 25 ottobre 2017)