InGiroNews oggi vi racconta un itinerario molto caratteristico fattibile in qualsiasi periodo dell’anno.
Siamo in Salento, provincia di Lecce. Partiamo da Uggiano la Chiesa, paese che ha dato i natali a mia mamma che ci ha lasciato improvvisamente il 18 dicembre (questo racconto lo dedico a lei).
E’ un percorso in linea di circa 46 km, con partenza da Uggiano la Chiesa (Le) e arrivo presso la Basilica di Santa Maria di Leuca (andata e ritorno sono fattibilissimi).
Uggiano la Chiesa è un Comune di 4390 abitanti in provincia di Lecce. E’ situato a pochi chilometri dal mare, a 8 km dalla più nota Otranto e comprende una frazione, Casamassella.
In questa località è facile trovare da parcheggiare, un po’ meno in agosto, e vi si trovano ottimi ristoranti, paninoteche e b&b.
E’ ora di salire in bici!
Partiamo dalla piazza antistante la Chiesa dedicata a Santa Maria Maddalena, all’altezza della pasticceria gelateria Dolce Vita (ottimi prodotti) svoltiamo a destra e pedaliamo su via San Vincenzo sino ad incontrare il campo sportivo e l’omonima via.
Sulla nostra sinistra ci lasciamo la masseria Gatta Mora, un tempo molto gettonata ma oggi non la consiglio e i miei familiari sanno il perché.
Pedalando in mezzo agli ulivi (purtroppo colpiti dalla Xylella), lungo via Pietre, giungiamo in località Santi Medici dove si erge una bella chiesa dedicata a Cosimo e Damiano. Vi è anche una splendida masseria, Vignenove, con camere curatissime immerse nella tranquillità di un giardino privato con un bellissimo prato verde e, da quest’anno, impreziosito da una piscina a disposizione degli ospiti.
Mentre la sede stradale si stringe quasi a diventare un sentiero, alla nostra sinistra possiamo ammirare la Torre di San Giovanni Malcantone. Proseguendo in direzione Minervino, facendo una piccola digressione possiamo far visita al sito archeologico del Dolmen Li Scusi.
Seguendo le indicazioni per Santa Cesarea Terme ci lasciamo il centro di Minervino alle spalle e pedalando lungo la SP 60, raggiungiamo Cocumula, frazione dello stesso comune.
Subito dopo, senza quasi accorgercene, ci troviamo a Cerfignano. Puntiamo la ruota anteriore verso Vitigliano che raggiungiamo pedalando lungo la SP 234. Alla rotatoria prendiamo la terza uscita in direzione Santa Cesarea Terme, siamo sulla SP 363.
Giunti in questa suggestiva località balneare, senza pedalare vista la discesa che porta nel centro del paese, vi è tutto da ammirare: il mare, le strade, i palazzi, le terme.
Andiamo in direzione Castro svoltando a destra in uscita dal paese.
Il panorama che si apre verso levante è meraviglioso, mentre verso l’interno possiamo ammirare lo splendore del castello aragonese e delle mura messapiche. Molto caratteristico è anche il porticciolo e la distribuzione delle case e delle vie poste direttamente sul mare.
Proseguiamo lungo la SP 358, litoranea, che presenta un asfalto in ottimo stato e permette di perdersi nel blu del mare e del cielo.
E’ tutto un susseguirsi di accessi al mare, spiagge prevalentemente rocciose e cale paradisiache.
Sino a Tricase Porto si è praticamente al livello “grande blu”, una volta raggiunta questa località ci dobbiamo cimentare in una breve impegnativa ascesa. Non abbiamo alternative, o questa strada o a nuoto. La litoranea infatti in questo tratto diventa a senso unico. Scendendo verso sud bisogna svoltare a destra e percorrere via Duca degli Abruzzi: tutta in salita e senza tornanti.
All’incrocio con via Lungomare Cristoforo Colombo, si svolta a sinistra e si prosegue tra sali e scendi rimanendo in quota.
Sono numerose le torri di avvistamento che incontriamo, così come le costruzioni a trullo e le villette da sogno.
Tante le calette e le insenature, la più nota sicuramente è quella in località Ciolo. Fermatevi e fate il bagno, e se non potete, almeno sostate qualche istante sul ponte ad osservare bene lo splendore di questo angolo di costa.
Da qui si riprende a salire con pendenze accessibili e paesaggi mozzafiato, o forse ero senza fiato? Beh, continuiamo.
Dopo alcuni chilometri ci si rende conto che il tacco d’Italia e a due pedalate da noi.
Alla basilica vi si giunge dopo un bel tratto di discesa. Che dire? Arrivateci e poi mi raccontate, impossibile descrivere la magnificenza del paesaggio che si apre davanti al nostro sguardo: la splendida Basilica, che volge verso sud, sotto di noi il centro abitato di Santa Maria di Leuca e ovunque attorno mare.
Verso il largo a poche miglia nautiche dalla costa e ad una profondità di circa 80/100 metri vi è coricato il Sommergibile Pietro Micca della Regia Marina Italiana, affondato da un battello inglese durante la seconda guerra mondiale.
Per me quel sommergibile è particolarmente importante, infatti, vi era imbarcato anche uno zio di mia moglie, il piemontese Tommaso De Marchi, persona a cui sono stato molto legato.
Visitiamo la Basilica e poi scendiamo in paese per ispezionarlo da vicino.
Pedalata fantastica!