Il 19 maggio 2022, si è corsa la 12° tappa – Parma-Genova ad una velocità pazzesca.
E’ la tappa più lunga del Giro d’Italia 2022 con i suoi 204 chilometri, ed è disegnata per rendere omaggio a Wouter Weylandt, morto lungo la discesa del Passo del Bocco, e alle vittime del Ponte Morandi. La corsa nella fase finale è entrata in autostrada proprio per transitare sul nuovo ponte San Giorgio, costruito in poco tempo nello stesso luogo dove sorgeva il ponte crollato e che portò con se ben 43 anime.
Nella prima ora di gara si sono percorsi ben 55.300 chilometri. La fuga doveva partire e molti ne volevano far parte pertanto ci sono voluti più di 70 chilometri, tutti in leggera salita, perché il gruppo desse il consenso alla fuga.
Sono frangenti molto affascinati per chi osserva, strategici per i DS delle ammiraglie, stressanti per il gruppo.
Se ne vanno ben 25 corridori tra cui Van der Poel che ci prova ogni giorno offrendo gran spettacolo al pubblico televisivo.
A circa 140 chilometri dal traguardo, dal gruppetto di testa, scattano e se ne vanno alcuni spiega Oldani: “E’ stata cruciale la presenza nel gruppo dei fuggitivi di Van Der Poel, sapevamo che tutti avrebbero guardato lui e noi avremmo avuto più libertà“.
La grande differenza la fanno sull’ultima salita, la Colletta a 55 chilometri dal traguardo. E’ Lorenzo Rota (Intermarché-Wanty-Gobert Matériaux) il primo a tentare l’allungo e poco dopo viene raggiunto da Stefano Oldani (Alpecin-Fenix) e Gijs Leemreize (Jumbo-Visma).
Se ne vanno in 3 di comune accordo sino all’ultimo chilometro dove ognuno tenta di giocare la sua carta vincente. Il primo a scattare è il corridore della Jumbo che viene subito ripreso da Oldani e poi da Rota. Fanno la volata finale i due italiani e la spunta Stefano Oldani per pochi centimetri.
Hanno percorso i 204 chilometri in 4h 26’ 47’’, alla media di 45.880 km/h.
E’ la prima vittoria da professionista di questo giovane talento. “Non ci credo ancora – ha detto il 24enne di Busto Garolfo ai microfoni di RAI Sport – non riuscivo a smettere di piangere. Ho lavorato duramente per riuscire a ottenere questa vittoria. E’ magico. La volata? Non è mai semplice anche perché Rota è mio amico, ci siamo detti arriviamo all’arrivo poi giochiamocela. Sapevo che l’olandese avrebbe provato ad anticipare. Non è stato semplicissimo ritornare sotto, ma alla fine è andato tutto alla perfezione“.
Tra una lacrima e l’altra ha detto: “Ho lavorato così duro per arrivare fino a qui, ho fatto più di un’altura quest’anno. Volevo questo risultato – ha proseguito – Prima del Giro ho dovuto andare da solo in cima all’Etna, perché la squadra era in un hotel (all’estero, ndr) dove fanno le camere ipobariche, loro possono, noi italiani no. Quando ho realizzato che avevo vinto è stata un’ondata di emozioni, non sono riuscito a trattenermi“.
E come un fiume in piena desideroso di scaricare le sue acque alla foce, ha poi affermato: “La mia mentalità è sempre stata la stessa, volevo questo obiettivo a tutti i costi. È stata più difficile mentalmente che fisicamente, ho sempre dato il massimo. … La vittoria ripaga di tanti sacrifici e lavoro ed è gratificante. Non è solo una vittoria di squadra, ma di più. Questa squadra mi ha dato tantissimo, mi ha aiutato a crescere. Van der Poel oggi giocava un ruolo importante in fuga. Quando sono partito era per aiutare lui e ricucire su Rota. Poi si è creato il gap e siamo arrivati all’arrivo“
19 maggio 2022 – Giro d’Italia – 12° Tappa – E’ la prima vittoria da professionista di Stefano Oldani
Stefano Oldani da giovanissimo si allenava sulla pista di Busto Garolfo, il paese dove vive. Voleva assolutamente conoscere Stefano garzelli che ammirava pertanto non mancava mai di chiedere al suo ds Dario Andriotto, di presentarglielo.
Vista l’insistenza del giovane Oldani, “Andrio” cedette e organizzò l’incontro tra i due. Ieri, ai microfoni del Processo alla Tappa, entrambi, Garzelli e Oldani, hanno ricordato e raccontato quell’episodio. Stefano Garzelli ha urlato quando l’ha visto vincere ieri e ha per il giovane solo belle parole.
Secondo Garzelli potrebbe diventare un bravissimo corridore da classifica nei grandi giri: lo ha quasi implorato di lavorare per raggiungere quell’obiettivo che è, a suo dire, nelle corde di Oldani.
La storia del Stefano Oldani
Stefano Oldani è nato a Milano il 10 gennaio 1998, è passato professionista nel 2019 con il team professional Eolo-Kometa di Basso e Contador.
Nel 2020 e 2021 ha gareggiato nella Lotto-Soudal, team con licenza World Tour, e quest’anno corre con l’Alpecin Fenix.
Nella categoria Juniores ha vinto il Campionato Italiano a cronometro della categoria edizione 2016, e la 4ª tappa Grand Prix Rüebliland (Aarburg > Aarburg).
Nel 2017 ha conquistato il primato ne Targa Libero Ferrario e nel Memorial G. Zamperoli.
In pista, nel 2015, ha vinto il Campionato Italiano inseguimento a squadre Juniores.
I team in cui ha militato
- 2017-2018 Team Colpack
- 2018 Polartec-Kometa (stagista)
- 2019 Kometa
- 2020-2021 Lotto
- 2022- Alpecin-Fenix
RISULTATO DI TAPPA
- 1 – Stefano Oldani (Alpecin-Fenix) – 204 km in 4h26’47’’, alla media di 45.880 km/h
- 2 – Lorenzo Rota (Intermarché-Wanty-Gobert Matériaux) s.t.
- 3 – Gijs Leemreize (Jumbo-Visma) a 2″
CLASSIFICA GENERALE
- 1 – Juan Pedro Lopez Perez (Trek-Segafredo)
- 2 – Richard Carapaz (Ineos Grenadiers) a 12″
- 3 – Joao Pedro Almeida Gonçalves (UAE Team Emirates) s.t