Italia del ciclismo maschile, sotto zero

Italia del ciclismo maschile, sotto zero
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Mancano poche gare, tra cui il mondiale, alla conclusione della stagione ciclistica 2022 e il quadro complessivo dell’Italia del ciclismo è pessimo. Forse un podio in Australia, anche il 3° gradino, potrebbe dare un po’ di luce e di speranza.

Una cosa è certa, la divisa della nazionale è migliorata di molto, ora le icone azzurre risaltano sui marchi degli sponsor. Quella “S” gigantesca non si poteva proprio vedere.

Scarse prestazioni nei grandi giri e nelle gare internazionali. Pochi uomini in fuga nelle corse che contano veramente e praticamente nessuna vittoria significativa.

La stagione azzurra è iniziata con un 3° posto di Covi a Laigueglia, ed è proseguita con nessun podio finale alle Strade Bianche, alla Tirreno Adriatico, Milano-Torino né alla Milano-Sanremo.

Nemmeno un gradino del podio è stato conquistato alla Per sempre Alfredo e alla Settimana internazionale Coppi & Bartali.

Diego Ulissi vince il GP Industria ed Artigianato di Larciano davanti ad Alessandro Fedeli, bella gara ma certamente non di primo piano.

Damiano Caruso vince davanti a Vincenzo Nibali, un Giro di Sicilia bellissimo quanto a percorso, ma a cui hanno partecipato pochi campioni.

Nessun podio nemmeno al Tour of the Alps, dove il primo italiano – Simone Ravanelli – lo si trova in 37° posizione. Non si è registrata nemmeno una vittoria di tappa.

Filippo Zana conquista l’Adriatica Ionica Race, gara giunta alla 4° edizione.

E i grandi giri?

Si è appena conclusa la Vuelta a Espana con un nulla di fatto per i colori italiani a parte due 2° posto e un di tappa per Samuele Battistella, un per Edoardo Zambanini. Zambanini è il 1° degli italiani nella generale, 36° a 1 ora, 31 minuti e 40 secondi dal vincitore.

Nibali termina la corsa Iberica in 45° posizione a più di 2 ore dalla vetta.

Al Tour de France? Un posto di Filippo Ganna nella cronometro inaugurale a cui puntava molto, e un 6° piazzamento nella tappa n. 13. 5° anche nell’ultima cronometro.

Un 3° posto nella 19° tappa e un 7° posto di Alberto Dainese in volata; un 6°, un 8°, due 9° e un 10° posto di tappa di Luca Mozzato. Alberto Bettiol, invece, dopo un 5° posto nell’ 8° tappa, sale sul 2° gradino del podio nella frazione n. 14. Giulio Ciccone conquista il 10° posto della 12° tappa, il suo miglior risultato. Anche Andrea Pasqualon conquista un 9° e un 10° posto. Un 10° piazzamento anche per Damiano Caruso.

posto a cronometro per Mattia Cattaneo.

Nella generale? Il miglior italiano al Tour de France 2022 è stato Simone Velasco, 31° a 2 ore 4 minuti e 24 secondi da Vingegaard.

Che dire del Giro d’Italia? posto per Vincenzo Nibali, migliore degli italiani, e posto per Domenico Pozzovivo. Alcuni podi di tappa si sono colorati d’azzurro, forse la miglior corsa dell’anno per i nostri colori.

Tra pochi giorni, il 25 settembre in Australia, si correrà il mondiale in linea, il primo dell’era DagnoniBennati. Il primo Europeo è andato a vuoto, nessuna medaglia azzurra dopo anni di dominio.

Dagnoni si trova impegnato in una questione legale pesante, deve spiegare le sorti di 106 mila euro. Mario Cipollini, riporta BICISPORT, chiede le sue dimissioni immediate.

Il re Leone parla di declino del ciclismo italiano, chiede le dimissioni dei vertici della FCI per lasciare il posto a chi ha fatto grande il ciclismo azzurro, a chi ancora oggi ha passione ed abnegazione per lo sport del pedale e qualche cosa da dire e da fare. Presentare la nazionale sul palco di Jovanotti? Mi ha sorpreso dice Mario, non è il contesto giusto.

Partiamo da sfavoriti, questo potrebbe essere un punto a nostro favore, certo è che siamo in una situazione critica.

Con Silvio Martinello le cose andrebbero meglio? E’ ora di prendere provvedimenti, lo chiede la base, il popolo del ciclismo che mantiene e sostiene i campioni. Il popolo, colui che finanzia, che paga.

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