È il titolo dell’incontro con Vincenzo Nibali delle ore 15.00 al Festival dello sport di Trento.
Il campione siciliano, toscano di adozione, residente a Lugano è alle battute finali della sua carriera da professionista.
Sullo schermo appare la frase di Vincenzo, poco dopo segue il suo ingresso tra un applauso 👏 da stordimento.
“Se si pensa troppo, se si inizia a giocare con il tempo, allora è finita. Bisogna non aver paura e seguire il proprio istinto. Ecco come ho costruito tutte le mie vittorie più belle”.
Conducono l’intervista Ciro Scognamiglio e Antonino Morici.
Si parla dell’intera carriera, del mondiale vinto da Remco Evenepoel, dei suoi campioni di riferimento.
Ha parlato del suo rapporto con Trento e il suo territorio.
Ha raccontato i suoi Giri d’Italia, il Tour vinto, la Vuelta, Lombardia e Sanremo.
Numerosi gli applausi in sala.
Gli chiedono quale è la sua migliore qualità ma lui non sa dirlo, mentre non ha dubbi sull’esprimere le qualità che deve avere un ds e un ciclista.
Ha parlato dei suoi incidenti, in particolare quello al Tour de France sull’Alpe d’Huez.
Le domande un po’ scontate e alcune più da giornaletto rosa che da Gazzetta dello Sport, di altro rosa.
Vincenzo è un monumento di carne, ossa cuore e testa, non è facile intervistarlo.