La fondazione Michele Scarponi ha organizzato una cena per presentare le iniziative in essere, per raccogliere fondi per sostenerle e per illustrare il nuovo libro dedicato a Michele dal titolo “Caro Michele, una vita alla Scarponi – seconda parte“.
Il testo, stampato da TUGA edizioni nel mese di dicembre 2022, curato dalla giornalista Alessandra Giardini, viene dato in omaggio a chi si associa alla Fondazione.
La sala gremita del ristorante Parco dei Ciliegi di Zola Predosa, ha accolto con grande calore Marco Scarponi, fratello di Michele, totalmente impegnato nella promozione della sicurezza stradale su ogni fronte possibile, soprattutto nelle scuole.
È stato lui a presentare la serata, ad introdurre gli ospiti, a spiegare le iniziative della Fondazione.
Sono intervenuti Davide Cassani, Roberto Conti (eccellente Gregario di Pantani e maestro di Michele), il meccanico storico di Marco Pantani, Luigi Oscar Veneziano, la giornalista curatrice del libro Alessandra Giardini e diverse autorità politiche del bolognese.
È stata anche l’occasione per conoscere “Il circuito dei Santuari dell’Appennino Bolognese“, una serie di percorsi da fare in MTB, Gravel o a piedi lungo i sentieri della terra emiliana.
Davide Cassani ha raccontato alcuni aneddoti su Michele, sull’importanza del “Gregario”, su quella famosa tappa del Giro d’Italia 2016 quando aspettò Nibali.
Roberto Conti, Gregario di lusso “capace di tirare ai 40 all’ora per 200 chilometri”, ha parlato dei suoi ricordi di Michele, del ruolo dei Gregari di allora, del rapporto con il giovane Scarponi.
Tutta la Sala ha voluto ricordare l’ultima illustre vittima della strada, Davide Rebellin. Sia Cassani che Conti sono stati suoi colleghi e ciò che hanno rivelato in particolare è che Davide non ha mai litigato con nessuno durante la sua lunga carriera da professionista.
Antipasto, due primi, un secondo e dolce hanno allietato i palati dei commensali ospiti del Parco dei Ciliegi, locale frequentato più volte da Michele quando correva.
È stata l’occasione per conoscere nuovi amici, per condividere emozioni, bei ricordi e anche momenti particolarmente dolorosi. È stata una opportunità per sensibilizzare i presenti sul ruolo dell’autista, sul compito di ciascuno di noi praticanti della strada e per dare un ulteriore impulso alle istituzioni di ogni ordine e grado per legiferare in materia di “sicurezza stradale”.
Una iniziativa particolarmente gradita è quella che passa sotto il nome di “Città a 30 all’ora“, che fissa appunto a 30 chilometri orari il limite massimo di velocità nei centri cittadini.
InGiroNews.it ha detto: Presente!