Shimano prevede un anno in discesa

Shimano prevede un anno in discesa
Share News
61 / 100

Per Shimano, settore bici, il 2022 è stato un altro anno positivo con un fatturato del 16.6% in più rispetto al 2021.

Ben 3.6 miliardi di euro (517 milioni di yen) è l’ammontare complessivo.

È un dato che colpisce ma non tanto quanto quello delle previsioni che ha fatto la casa giapponese per il 2023.

Ha annunciato un calo del 21%.

In effetti il 2023 è iniziato con sconti, promozioni e magazzini che vanno a riempirsi per molti marchi famosi del settore bici.

È vero che ci sono modelli difficilmente trovabili o disponibili in breve tempo, ma è altrettanto vero che molti produttori, abituati in questi ultimi anni ad avere i magazzini vuoti, ora stanno avendo più prodotto che richiesta.

Girando per negozi si nota una certa disponibilità di modelli, cosa a cui non eravamo più abituati.

Le case produttrici sembrano voler continuare con la linea di svuotamento magazzini evadendo gli ordini più in fretta possibile.

Non sono rari i negozianti che si trovano i saloni pieni e i conti da pagare prima di vendere.

Per Shimano nel primo semestre si venderà meno prodotto per un valore pari a 200 miliardi di yen (-19,6% rispetto ai 249 miliardi di yen del primo semestre del 2022)

Nel semestre successivo il calo sarà del 27% rispetto al 2022 ovvero pari a 196 miliardi di yen.

Secondo il colosso nipponico i motivi sono legati alla situazione geopolitica globale.

Si teme che le catene di approvvigionamento globali possano essere perturbate da vincoli di fornitura e da un’accresciuta tensione politica causate dai rischi geopolitici emersi, come la situazione prolungata in Ucraina, e che l’inflazione elevata che si trascina e le politiche monetarie restrittive adottate a livello globale possano esercitare una pressione al ribasso sull’economia.


In Europa, si teme che l’impennata dei prezzi delle risorse e dell’energia e i vincoli di approvvigionamento possano frenare le attività economiche, così come il prolungarsi della crisi.

Negli Stati Uniti si teme che l’inflazione elevata e l’aumento dei tassi di interesse possano esercitare una pressione al ribasso sull’economia.

In Cina, si teme che la ripresa economica rallenti a causa del ristagno delle attività economiche causata dalla diffusione del COVID-19 e dal deterioramento del mercato immobiliare.

In Giappone si prevede una ripresa dovuta alla normalizzazione delle attività economiche》. 

I magazzini sono quindi pieni, la richiesta è in netto calo e ciò può comportare una possibile, e non improbabile, crisi del settore se non si agirà presto sui molti fattori determinanti.

È un dato di fatto però che le aziende produttrici, vista l’enorme richiesta nel periodo covid, hanno continuato ad alzare i prezzi fino a rendere quasi irraggiungibili certi Brand.

Come tutti i ciclisti sanno, in montagna si può salire, salire, salire tanto ma una volta in cima o ci si rimane o si scende.

Questo fatto andrebbe tenuto sempre presente.

Andrebbero comunque mantenuti e curati anche i rapporti con i punti vendita che sono poi l’anello di congiunzione tra chi fabbrica e chi distribuisce all’utente finale.

Questi ultimi hanni hanno stravolto il mercato della bici e in qualche modo variato i legami tra i componenti il sistema bicicletta.

Vedremo con il tempo se Shimano ha previsto bene.