Giro d’Italia a Campo Imperatore: Ladyhawke e la prigione

Giro d'Italia a Campo Imperatore: Ladyhawke e la prigione
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La tappa n. 7 passa per terre mistiche che sono state scelte da molti registi per realizzare le loro opere, una tra tutte Ladyhawke ovvero Rocca di Calascio.

Si parte da Capua e si giunge a Campo Imperatore sul Gran Sasso d’Italia.

Una tappa di 218 chilometri con un bel po’ di salita.

Quanti hanno visto il film Ladyhawke diretto da Richard Donner nel 1985?

Tanti probabilmente non sanno dove sono state girate le bellissime scene viste sul grande schermo.

Ebbene, le riprese sono state fatte quasi totalmente in Italia e hanno interessato anche la provincia dell’Aquila.

Scene del film sono state girate nel Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, a Pereto (Marsica), a Campo Imperatore (L’Aquila) dove viene ferito il falco e dove passa il Giro d’Italia.

La panoramica in esterna del borgo di Aguillon (Aquila in originale) è in realtà quella di Castel del Monte (l’Aquila) situato a cinque chilometri da Rocca Calascio.

A Rocca di Calascio si rifugia il monaco e da una delle torri precipita Michelle Pffeifer (in questa località sono state girate scene anche de Il nome della Rosa dell’1986, Padre Pio del 2006, The American del 2010 e altri ancora).

Da Capua si sale senza grandi pendenze sino a Rionero Sannitico e poi Roccaraso.

Da lì si scende sino a Bussi sul Trino dove inizia la salita verso una montagna fantastica, unica e affascinante, il Gran Sasso d’Italia.

Da Bussi allo svincolo per Ofena ci sono circa 11 chilometri e da li a Calascio altri 14 chilometri.

Di tornanti ne ho contati 15, sono tutti a strapiombo sulla valle brulla e semi deserta.

Non lo definirei un “paesaggio intatto“, come lo descrive il geologo Mario Tozzi nel suo libro l'”Italia intatta“, ma tra i più naturali d’Italia e meno popolati questo si.

Giunti a Calascio, per raggiungere la rocca si deve fare una deviazione di circa 3 chilometri asfaltati e un po’ di off road. L’ultimo tratto è praticabile con le Mtb, anche le gravel non sono adatte. Ma se ci si mette la bici in spalla e un paio di scarpe comodo, tutte vanno bene.

Il gruppo non andrà alla Rocca ma proseguirà per il bellissimo paese di Santo Stefano di Sessanio, siamo nel  Parco nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga dalle caratteristiche uniche a livello mondiale.

Santo Stefano di Sessanio è un paese rimesso in piedi di recente e dove è sorto uno dei primi alberghi diffusi d’Italia. Vi abitano circa 117 persone e risale al 1200. Fa parte del Club dei Borghi più belli d’Italia, siamo a pochi passi dall’altipiano di Campo Imperatore dove terminerà la tappa odierna.

E’ un territorio unico al mondo, non finisce mai di stupirci e di lasciarci a bocca aperta. Pedalare e camminare per queste terre ci fa immergere in un altra dimensione e non è difficile trovare i propri spazi. E poi si trovano tanti siti dove degustare i prelibati arrosticini.

Non conoscevo l’Aquila né Campo Imperatore, nel senso che non vi ero mai stato sino al 2009 quando una serie di forti scosse di terremoto provocarono numerosi crolli e, purtroppo, 309 vittime.

Fu quella delle 3.32 del 6 aprile la più distruttiva ed è oramai nella memoria di tutti noi.

In quegli anni lavoravo per la Protezione Civile e collaboravo alla gestione di un Campo di Accoglienza montato nei pressi di Roio Piano.

Il mio primo viaggio all’Aquila avvenne proprio in quei giorni e provai l’amarezza di non aver visto quei luoghi e quella cittadina prima delle devastanti scosse telluriche.

Il gruppo salirà sino a dove si erge l’ostello Campo Imperatore che fu anche il carcere di Benito Mussolini (Operazione Quercia – 1943).

Il traguardo è vicino all’Osservatorio Astronomico e al terminal della funivia.

Qui arrivò vittorioso anche Marco Pantani ma fece un’alta salita, quella che parte da Assergi a lui dedicata dal 2015.

Il 22 maggio 1999, Marco Pantani vinse l’ tappa dell’82° Giro d’Italia Pescara – Gran Sasso d’Italia percorrendo i 26 km di salita in 53 minuti e 50 secondi, superando 1371 metri di dislivello e giungendo solo al traguardo.