E poi arrivano certe salite che non vorresti mai affrontare, quelle che non si fanno in bicicletta ma su un lettino in sala operatoria.
Quelle salite molto delicate dove non è permesso sbagliare e in cui ti devi affidare e fidare, affidare a Dio e fidare del chirurgo.
Era in programma ma è stata notevolmente anticipata e in questi momenti, mancano poche ore, l’ansia è molto alta. Non solo per l’intervento e per i postumi ma per le eventuali complicazioni che potrebbero cambiare radicalmente in peggio la mia vita.
Scalare questa salita è quasi obbligo, sono quei bivi a cui no si vorrebbe mai giungere: scegliere la strada giusta non è mai facile.
Una bella cosa è che la famiglia si fa più vicina im queste situazioni.
Le persone di cuore escono dal loro stato di assuefazione e si fanno “prossime”.
Affidarsi a Dio:
« Ecco, viene l’ora, anzi è già venuta, in cui vi disperderete ciascuno per conto suo e mi lascerete solo; ma io non sono solo, perché il Padre è con me. Vi ho detto questo perché abbiate pace in me. Nel mondo avete tribolazioni, ma abbiate coraggio: io ho vinto il mondo!”» ( Vangelo secondo Giovanni).
«Nella vita dobbiamo andare su strade di tribolazione ma è la legge della vita. Ma in quei momenti affidarsi al Signore, … chiedendo che rafforzi la nostra fede e la nostra speranza, chiedendo di darci la fiducia di vincere le tribolazioni perché Lui ha vinto il mondo, e ci doni a tutti la sua pace”. (Papa Francesco – Omelia Santa Marta, 5 maggio 2015)
E poi ci sono i testimoni della fede. Sono persone provate dal dolore ma mai spezzate, mai sconfitte, mai arrese.
Sono fortunato, credo di essere solo, ma ora ho la conferma di non esserlo.
È un’altra dura prova…
Amici ciclisti, amate questo sport a prescindere da tutto, lui mi ha aiutato a rialzarmi decine di volte.
Come Cristo è vero Dio e vero Uomo a prescindere dalle malefatte di alcuni cristiani, così il ciclismo è vero sport nonostante ci siano alcuni farabutti.
Pregate per me è per tutti coloro che soffrono.