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Non angosciatevi per coloro che non comprendono.
Molti non comprenderanno il valore di questa giornata, aiutiamoli a capire ma non angosciamoci se ciò non accadrà.
La Parola di Dio di oggi, ci dice «Beati gli occhi che vedono ciò che voi vedete. Io vi dico che molti profeti e re hanno voluto vedere ciò che voi guardate, ma non lo videro, e ascoltare ciò che voi ascoltate, ma non lo ascoltarono» (Lc 10, 21-24).
Oggi 05 dicembre 2023, alle ore 11 presso la chiesa di Santa Giustina a Padova, si celebrano i funerali di Giulia Cecchettin, sequestrata e uccisa da colui che diceva di amarla.
«Non provo odio» dice Gino Cecchettin papà di Giulia Cecchettin, «guardatevi nella vostra relazione e abbiate coraggio a dire ai vostri genitori o amici se qualcosa non va»
“Amore mio, mi manchi già tantissimo, abbraccia la mamma e dalle un bacio da parte mia. L’amore vero non umilia, non delude, non calpesta, non tradisce e non ferisce il cuore: L’amore vero non urla, non picchia, non uccide” sono le parole di Gino Cecchettin rilasciate ai giornali.
(In tutta questa vicenda evidenzio la encomiabile testimonianza cristiana di papà Gino. Credente o no è un autentico cristiano)
Perché lutto e festa convergono in questa giornata? Un motivo è appariscente, Chiesa e piazza strapiene di persone che hanno voluto stringersi attorno alla famiglia e a Giulia ne rendono testimonianza.
Gioia e dolore, tristezza e voglia di agire per il bene, morte e resurrezione, sono tutti ingredienti di questa giornata memorabile.
Il 2 dicembre scorso ho partecipato al funerale di una amica e giovane mamma di 44 anni, deceduta dopo 6 anni di calvario. Il giovane parroco che ha celebrato il rito religioso ha letto la Parola di Dio, un brano che non avevo mai sentito ad un funerale.
Male, mi son detto. Male non averlo mai sentito
Male non averlo mai sentito perché in questa Parola vi è il mistero e l’essenza della vita Cristiana.
Dopo un lungo calvario, dopo la Passione fatta di dolore fisico ma non solo, anche di umiliazioni, di soprusi, di offese,
«Gesù, gridando a gran voce, disse: «Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito». Detto questo spirò» (Lc 23, 46).
Il primo passo parla della passione e morte di Gesù Cristo, come quella vissuta nelle ultime ore da Giulia, dall’amica Elisa, francesco, Marina e da tutti coloro che giungono all’ultima ora. Non è la fine, no!
«Perché cercate tra i morti colui che è vivo? Non è qui, è risuscitato. Ricordatevi come vi parlò quando era ancora in Galilea, dicendo che bisognava che il Figlio dell’uomo fosse consegnato in mano ai peccatori, che fosse crocifisso e risuscitasse il terzo giorno» (Lc 24,5-6)
La fede ci svela il mistero racchiuso nella vita e nella Parola testimoniata da Cristo, Dio fatto uomo. Colui che è vivo non va cercato tra i morti.
Giulia oggi non è più qui tra noi come avrebbe dovuto essere ma non va cercata tra i morti, perché Lei è tra i vivi, con la sua mamma ed è pure con tutti noi che la porteremo sempre nel nostro cuore.
Sarà sempre con noi se testimonieremo, con le nostre azioni, il nostro essere concreti, che la violenza non è la soluzione!
Amiamo cercando il bene dell’altro! Aprendo la mano e le braccia per accogliere. Se non verremo capiti dall’uomo sicuramente saremmo compresi dal Padre nostro che è nei cieli.
Mattiamoci umilmente difronte al Mistero della vita e della Morte con umiltà e fede.
Il patriarcato, come nel passato, non esiste più. Esiste invece il conflitto tra generi, il conflitto colturale, la bellicosità creata dalla mancanza di fede nella Pace.
Guardiamo la croce, li c’è tutto ciò che ci serve per capire l’Amore. Non occorre essere credenti per capire.
Il discorso integrale di Gino Cecchettin, papà di Giulia
Perché dite che è spettacolarizzazione?
Fa spettacolo? Lo fa se vuoi viverlo così. Per me non è spettacolo vedere tanta gente, non è spettacolo aver potuto partecipare anche se solo in Tv.
Non è spettacolo ascoltare la parola di Dio e dei suoi figli, occasione eccelsa per riflettere e meditare.
La Messa non è spettacolo, semmai quello lo fanno certi talk show da ora in poi. È il giusto tributo ad una vittima, patrimonio di questa società.
Perché ad altre no?
Non è vero, sono state fatte fiaccolate e dedicate trasmissioni a tantissime vittime.
Vi faccio io una domanda: perché non vivete la sacralità di questi momenti scrollandovi di dosso il superfluo e lo spettacolo?
Prendete spunto da questi momenti per tirarvi su le maniche e darvi da fare.
Non ha nessun senso utile creare differenze tra morto e morto.
Amate e sarete liberi!
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