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Il Cristiano non va in chiesa solamente, il Cristiano non si confessa 2 volte l’anno, Natale e Pasqua.
Il Cristiano non si accontenta di ciò che gli hanno detto da piccolo i genitori o gli altri, il Cristiano è curioso, vuole conoscere, guardare in faccia Gesù negli altri, anche nelle persone peggiori.
Il Cristiano non è un fariseo, non è uno che esegue solamente i riti previsti dalla Chiesa, non è uno che guarda alla forma, non è uno che vuole apparire.
Il Cristiano non ama essere chiamato dottore, ingegnere, nemmeno pensionato, oggi è diventato un titolo di pregio, il Cristiano ama donarsi, donare e aspira alla felicità anche nella prova.
Il Cristiano cerca sempre di donare un sorriso, di ispirare serenità e coraggio, di dare forza, trasmettere energia, essere maturo e positivo.
Non perché non soffra, non perché non sia sottomesso a prove veramente toste, ma spinto da queste, il Cristiano vuole vivere nella pace che nasce dalla fede, dalla fiducia in Cristo.
Gesù ha detto “il mio Giogo è soave”, il Cristiano sperimenta proprio questa parola e la testimonia. Dolce, non leggero.
“Prendete su voi il mio giogo, e imparate da me, poiché io sono mite e umile di cuore. E troverete ristoro per le vostre anime. Poiché il mio giogo è soave e il mio peso è leggero” (Mt 11,25-30).
Avete notato anche voi che la gioia effimera che nasce dà finti divertimenti e cose futili alla fine non unisce?
Semmai separa.
È tanto doloroso quanto reale constatare che è nel dolore che si può trovare l’unità la vicinanza e i valori importanti della vita.
È quello che ci ha insegnato Gesù Cristo, ci ha fatto vedere come perdonare coloro che ci fanno del male e allo stesso tempo come poter dare la vita per salvare il fratello che soffre.
Ce l’ha mostrato lungo il calvario e sulla Croce.