Table of Contents
I colori della primavera
Sono tanti anni che vado in Salento, mia mamma è nata nel 1940 a Uggiano la Chiesa, un piccolo paese (ora ben più grande) a pochi chilometri dal mare.
Ci sono sempre stato in estate, solo tre volte fuori stagione balneare: una nelle festività natalizie del 2018 e 2 nel mese di aprile. L’ultima proprio qualche giorno fa.
Senza il sole battente dell’estate afosa si viaggia meglio, sono circa 1000 i chilometri che devo percorrere per raggiungere la meta.
Che differenza c’è tra un periodo e l’altro?
Ad esempio, i colori!
Mentre l’estate tutto ciò che è vegetazione è color paglia essiccata o bruciata, ora si distinguono benissimo le varie tonalità di verde delle erbe, il rosso dei papaveri, il giallo delle margherite, insomma, tutta la gamma di colori della fioritura primaverile.
Le spiagge sono prive di ombrelloni, è tutta una distesa di sabbia bianca con venature nere, il cui confini sono da un lato le dune fossili e dall’altro un mare che alla vista, nulla ha da invidiare ai paesi tropicali.
L’acqua cambia tonalità a mano a mano che ci si allontana dalla riva. Partendo dal trasparente, quasi invisibile, si arriva al blu scuro passando per l’azzurro tenue, poi acquamarina, carta da zucchero, turchese, indaco.
Nelle belle giornate soleggiate battute dal vento di tramontana l’aria è limpida e i colori più vivi che mai. Da queste parti la gente, soprattutto quella più matura, sembra conoscerne solo due, il vento di Tramontana (fresco e asciutto) e quello di Scirocco (caldo e umido).
Sono rare le giornate che lo vedono assente, anche quando batte forte un posto riparato al mare si trova sempre.
Se soffia da Nord le spiagge dei laghi Alimini, ad esempio, sono ben battute e il mare “monta” sempre più, in queste giornate la gente va a sud di Otranto dove la scogliera offre riparo.
Se invece soffia da sud, si fa il contrario, si lascia la scogliera fantastica e si affollano le spiagge a nord. Otranto fa un po’ da baricentro dei flussi balneari della costa adriatica del Salento.
Sabato e domenica a parte, dove la gente del posto occupa parzialmente città, piazze, spiagge e strade, gli altri giorni vi è quiete, silenzio, profumi e suoni della natura da mandarti in estasi.
È uno dei periodi migliori per chi ama sia farsi avvolgere dalle acque, che affrontare i sentieri a piedi o le strade in bicicletta.
I paesini un po’ distanti dalla costa sono pressoché semi deserti, si ravvivano il giorno del mercato settimanale o all’ora dell’aperitivo.
Una delle realtà che amo di più è pedalare lungo le strade che costeggiano il mare o che si inerpicano sulle montagne senza mai voltare le spalle al grande continente bagnato.
Il primo giro che ho fatto qui ha avuto inizio ad Uggiano la Chiesa, da cui ho raggiunto Porto Badisco e da li ho percorso la “Litoranea” sino a raggiungere Santa Maria di Leuca.
La salita più impegnativa la si incontra all’inizio, tra Badisco e Santa Cesarea Terme, nulla di complicato. Un altro strappetto corto e duro lo si trova a Marina di Tricase, dove la strada a senso unico sale rapidamente per poi scendere di nuovo verso la costa. Ci sono altri strappetti ma si fanno senza particolare difficoltà.
Un’alra pedalata l’ho praticata salendo un po’ nell’interno e cercando piccole vie lontano dal traffico. Da Uggiano la Chiesa, attraversata via Roma e la piazza principale, ho svoltato per Casamassella, ho proseguito per Giurdignano, dopo aver oltrepassato la SS16 (Maglie-Otranto) ho raggiunto la località stazione di Giurdignano.
Da qui per una stradina stretta, prevalentemente asfaltata con tratti di strada bianca, sono andato sino ai laghi Alimini, poi a Otranto e lungo la litoranea ho raggiunto Porto Badisco e sono tornato al punto di partenza.
Un terzo giro l’ho fatto puntando verso sud per strade interne sino a raggiungere la costa e risalire sino a Torre Dell’Orso, dove si trova la splendida spiaggia denominata “Caraibi del Salento”.
Ho alloggiato al Mulino a Vento, mangiato sia li che al Matisse e al Bingo Bongo, tutti situati a Uggiano la Chiesa.
I have been going to Salento for many years, my mother was born in 1940 in Uggiano la Chiesa, a small town (now much larger) a few kilometers from the sea.
I have always been there in the summer, only three times outside the beach season: once in the 2018 Christmas holidays and 2 in April. The last one just a few days ago.
Without the beating sun of the sultry summer we travel better, there are around 1000 kilometers that I have to travel to reach my destination.
What is the difference between one period and another?
For example, the colors!
While in summer everything that is vegetation is the color of dried or burnt straw, now the various shades of green of the grasses, the red of the poppies, the yellow of the daisies, in short, the whole range of colors of spring flowering, can be easily distinguished.
The beaches are devoid of umbrellas, it is an entire expanse of white sand with black veins, bordered by fossil dunes on one side and a sea on the other that has nothing to envy from tropical countries.
The water changes hue as you move further from the shore. Starting from the transparent, almost invisible, we arrive at the dark blue passing through the pale blue, then aquamarine, sugar paper, turquoise, indigo.
On beautiful sunny days beaten by the north wind the air is clear and the colors more vivid than ever. In these parts people, especially the more mature ones, seem to know only two, the wind of Tramontana (cool and dry) and that of Scirocco (hot and humid).
The days in which he is absent are rare, even when it’s hot he can always find a sheltered place by the sea.
If it blows from the north the beaches of the Alimini lakes, for example, are well beaten and the sea “rises” more and more, on these days people go south of Otranto where the cliffs offer shelter.
If instead it blows from the south, the opposite is done, the fantastic cliff is left and the beaches to the north are crowded. Otranto is somewhat of a center of gravity for the seaside flows of the Adriatic coast of Salento.
Apart from Saturday and Sunday, where the locals partially occupy the city, squares, beaches and streets, the other days there is stillness, silence, scents and sounds of nature that will send you into ecstasy.
It is one of the best periods for those who love both being enveloped by the waters and tackling the paths on foot or the roads by bicycle.
The villages a little far from the coast are almost semi-deserted, they come alive on the day of the weekly market or at aperitif time.
One of the things I love most is cycling along the roads that run along the sea or that climb up the mountains without ever turning your back on the great wet continent.
The first tour I did here began in Uggiano la Chiesa, from which I reached Porto Badisco and from there I followed the “Litoranea” until I reached Santa Maria di Leuca.
The most challenging climb is found at the beginning, between Badisco and Santa Cesarea Terme, nothing complicated.
Another short and hard climb is found in Marina di Tricase, where the one-way road rises rapidly and then descends again towards the coast. There are other steps but they are done without particular difficulty.
I did another ride by climbing a little inland and looking for small streets away from traffic.
From Uggiano la Chiesa, crossing via Roma and the main square, I turned towards Casamassella, continued towards Giurdignano, after passing the SS16 (Maglie-Otranto) I reached the Giurdignano station.
From here along a narrow road, mainly asphalted with stretches of dirt road, I went to the Alimini lakes, then to Otranto and along the coast road I reached Porto Badisco and returned to the starting point.
I made a third tour heading south along internal roads until reaching the coast and going up to Torre Dell’Orso, where the splendid beach called “Caribbean of Salento” is located.
I stayed at Mulino a Vento, ate there and at Matisse and Bingo Bongo, all located in Uggiano la Chiesa.
Photo Gallery
Altri articoli
Link a contenuti esterni